Minima Cardiniana 258/1

Domenica 1 dicembre 2019, I Domenica di Avvento

SOMMARIO
NOUS REVOILÁ
CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI SULLE CULTURE DEL PELLEGRINAGGIO (CISCuP)
PROGETTO “SIAMO TUTTI PELLEROSSA” (STP)
ANNESSI 1 E 2 SUI POPOLI MINACCIATI D’ESTINZIONE E SUI GENOCIDI
LA NATO SIAMO NOI (O FORSE NO?)
… E PARLIAMO UN PO’ ANCHE D’ISRAELE
PER FINIRE: DULCIS IN FUNDO (O IN CAUDA VENENUM?)

NOUS REVOILÁ

Rieccomi, fedele all’appuntamento. Alcuni mesi fa ero stato costretto da un carico eccezionale di lavoro a sospendere – per la prima volta, a parte qualche casuale sospensione di una o due settimane – l’appuntamento al quale eravamo abituati. Siete stati in molti a scrivermi: Vi ringrazio tutti. Qualcuno temeva che i MC avrebbero taciuto per sempre (ma senza dubbio c’era anche chi lo sperava). Ebbene: ecco rassicurati i primi, delusi i secondi. Almeno per ora. Continuerò, finché potrò e finché vorrà Iddio.

Rieccomi. Anzi, rieccoci. Il nostro periodico appuntamento rinasce rafforzato: all’amico Antonio Musarra, che mi era di valido sostegno, si aggiunge anche l’amico David Nieri, che tra l’altro è editore (titolare dell’editrice viareggina “La Vela”, che negli ultimi tempi ha ospitato alcuni miei scritti e avviato collane che si stanno affermando). Impegno tutti gli amici a tener d’occhio questo editore giovane, libero e onesto: il suo sito è www.edizionilavela.it.

C’è anche un’altra novità: i MC divengono da ora in poi il sito d’informazioni di due sodalizi fondati entrambi nella cittadina di Berceto sul passo della Cisa, nota come luogo di passaggio dei pellegrini sulla Via Francigena. Si tratta del Centro Internazionale di Studi sulle Culture del Pellegrinaggio (CISCuP) e del Programma “Siamo Tutti Pellerossa” (STP). Ecco, qui di seguito, le informazioni specifiche relative a entrambi i sodalizi: siete tutti invitati a divenirne membri attivi.

Infine, avremmo tante cose sulle quali aggiornarci dopo settimane di silenzio. Andiamo per ordine. In questo numero cominciamo a mettere a punto un tema: quello relativo alla NATO, un organismo politico-militare egemonizzato dagli USA e del quale debbono obbligatoriamente far parte tutti gli stati aderenti all’Unione Europea. Sorta in tempo di “guerra fredda” tra USA e URSS, la NATO ha mutato più volte metodi e obiettivi, scegliendosi alleati e avversari e imponendoli agli stati che l’appoggiano. È uno strumento del “governo profondo” del globo, estraneo a chi pur lo finanzia (con il denaro delle tasse che paga) e incurante dei problemi e die sentimenti effettivi della gente reale. Se la NATO bombarda da qualche parte tra Europa, Asia e Africa, ne siamo tutti responsabili. I nostri politici e i nostri media accettano la cosa come se fosse del tutto normale e ne parlano il meno possibile. Vorremmo impegnarci a modificare questa situazione: ad essere più coscienti, più attivi, più presente. Magari a rimettere in causa anche le ragioni per le quali, in passato, tanti europei hanno riposto tanta fiducia e tanta speranza in quell’organismo. Lo meritava davvero, oltre settant’anni fa? Lo merita ancora, oggi? Chi decide al suo interno? Quanto ci costa? Quanto incide sulla nostra sovranità politica e territoriale? Tutti ne siamo corresponsabili, nessuno può tirarsi fuori: abbiamo coscienza di tutto ciò? O preferiamo seguire l’esempio di quanti, a proposito della Shoah, hanno detto “io non so, io non c’ero, io non ne sapevo nulla”?

In annesso alle notizie relative alla NATO, abbiamo creduto opportuno farvi conoscere una cosa che riguarda un sicuro alleato della NATO stessa e dell’Occidente, Israele. Si tratta di un articolo comparso su un moto giornale israeliano che non può certo passare inosservato: eppure, non ne ho trovato eco sulla nostra stampa. Potete correggermi? Siete in grado di commentare o (come mi auguro) di smentire?

Dulcis in fundo, oppure In cauda venenum: fate un po’ voi. Qualche notiziola editoriale.