Minima Cardiniana 269/1

Domenica 16 febbraio 2010, Santa Giuliana

EDITORIALE
RESTA DI STUCCO: È UN TRUMPATRUCCO
Parliamo dunque, pacatamente, del coronavirus. È la nuova Peste Nera? Non sappiamo: può essere. Si direbbe di sì, a giudicare da quel che se ne dice in giro: soprattutto dal rigore, dalla veemenza, dalla durezza con cui ci denunziano i Nuovi Untori. I cinesi: stavolta tocca a loro. E giù con le contumelie, da quelle di alcuni grandi media a quelle della gente qualunque, gli “uomini (e le donne, naturalmente: non facciamo del maschilismo) della strada”, che una volta si limitavano a strachiacchierare al Bar dello Sport ma adesso, ohimè, straciattano su tutti i social. Con la differenza che una volta a quelle chiacchiere nessuno dava ascolto sul serio, mentre adesso – sarà perché anche i politici pretendono di esprimersi via facebook qualunque cavolata acquista magicamente diritto ad esser presa sul serio solo perché è diffusa. Così, senza controllo. Per esempio, i cinesi avrebbero un pessimo sistema sanitario, come asserisce qualcuno che non riesce nemmeno a distinguere tra ideogrammi cinesi e ideogrammi giapponesi. Poi, i cinesi notoriamente “sono sporchi”, come affermano taluni austeri igienisti che dal canto loro non hanno nemmeno ancora imparato a gestire un sistema elementare di raccolta differenziata dei rifiuti. Infine, sono crudeli con gli animali (come si fa ad essere gentili con essi, chiedetelo ad esempio a Francesco Amadori…). Insomma, allegria: andando di questo passo, ora che i nazisti sono finiti – a parte qualche ragazzaccio che disegna svastiche sui muri –, che i comunisti sono alle strette, che di fondamentalismo islamico non si sente più parlare (specie quando ci si è resi conto che le sue vere o supposte centrali erano tutte in mano ad amici fedeli ed eccellenti partners economici di alcune Mammesantissime occidentali), ecco all’orizzonte il nuovo Nemico Metafisico di cui le democrazie (e non solo i totalitarismi, cara Frau Arendt…) hanno evidentemente tanto bisogno. Il Pericolo Giallo, come diceva anche Colui Del Quale Si Deve Dire Solo Male. Ma, se e quando serve, va bene anche lui.
Capofila di questo nuovo Carnevale – in fondo, siamo d’attualità (il 25 prossimo sarà Martedì Grasso) – è ancora una volta lui, con la sua capigliatura da
joker: Chiomarancio Trump, che gli accordi commerciali con la Cina (e a totale svantaggio dell’Europa, che come al solito ringrazia) dal canto suo li ha fatti, ma prosegue contro di essa la sua implacabile guerra economica e mediatica, magari in attesa di passare ad altre forme d’impegno bellico. Da qui il blocco dei voli aerei eccetera, mentre grazie al suo nobile esempio gli omìni e le donnine gialle vengono additati perfino per strada al pubblico ludibrio e magari fatti segno di violenze: come appunto si faceva con gli untori al tempo di Renzo Tramaglino e di Lucia Mondella. Nella “mia” Prato, c’è la diserzione di massa dei ristoranti cinesi: e sì che tra loro ce ne sono alcuni titolari dei quali sono sinopratesi nati qui, tra noi, che parlano italiano dalla nascita, che nel loro paese originario non sono nemmeno mai stati e che ormai dalla Cina non importano quasi più nemmeno un etto di soia, nemmeno un sacchetto di riso (ammesso che il perfido virus possa viaggiare con merci e venir trasmesso loro tramite).
E allora, che cosa c’è sotto. Marina Montesano è, notoriamente, la più recente biografa autorevole di Marco Polo: una che di Cina se ne intende. Anni fa scrisse una cosetta intitolata
Mistero americano, libro a quanto pare poi ritirato dalla circolazione e comunque (“misteriosamente”, appunto) diventato introvabile: che diceva alcune cose contro il politically correct del periodo immediatamente posteriore al fatale 11 settembre. Si beccò della “complottista”: perché da noi, come sappiamo, le cose non funzionano sulla base del principio (a dirla parafrasando Forrest Gump) che “complottista è chi i complotti li fa”, bensì chi li denunzia o quanto meno segnala con buoni e ragionevoli argomenti che potrebbero esserci. Poi è passato del tempo e ad esempio siamo venuti a sapere, per spontanea autodenunzia degli interessati, che complottisti erano autorevoli signori quali un Colin Powell e un Tony Blair. Che c’è, le avete dimenticate certe cosucce accadute tra 2001 e 2003? Eppure le stiamo scontando ancora.
Quindi sta’ in campana, popolo bue. E, siccome ami i
cartoons, ricordati di Barbapapà. E, a proposito del coronavirus, ripeti anche tu: “Resta di stucco: è un trumpatrucco”.
La parola a Marina.