Minima Cardiniana, 294/4

Domenica 27 settembre 2020, San Vincenzo de’ Paoli

GESTA PISANORUM
“Viva il popolo di Pisa, per la vita e per la morte”. La Pisa dell’XI-XII secolo si misurò più volte con il mondo musulmano. A parte il leggendario episodio di Kinzica, che risalirebbe al 1015, basti pensare alle lotte del 101\5 ca. contro l’emiro Mujahid (Musettus) delle Baleari, l’assalto al porto di Palermo nel 1064, l’attacco ad al-Mahdijah del 1087, l’impresa in sia pur tardivo appoggio alla crociata guidata dall’arcivescovo cittadino Daiberto (poi patriarca latino di Gerusalemme); e, nel secolo successivo, la presa di Tortosa sul litorale spagnolo. È vero tuttavia che il comune manteneva rapporti amichevoli con i dinasti maghrebini, commerciava con loro eccetera. Ma ultimamente è tornato con ogni evidenza alla linea “dura e pure” nei confronti. Ed ecco l’episodio di rilievo più recente: l’incauta, scorretta e maldestra manovra della giunta comunale vòlta a impedire alla comunità musulmana pisana di possedere un suo edificio di culto. Contro il diritto dei cittadini italiani musulmani di esercitare la propria libertà religiosa e contro il buon senso.

LE ULTIME STORIE DI UNA MOSCHEA DISCUSSA
Moschea, la Soprintendenza: “Il Comune riattivi l’iter per il rilascio del permesso a costruire”
A seguito della sentenza del Tar, che ha annullato il diniego del permesso a costruire, la Soprintendenza ha scritto una lettera all’amministrazione invitandola riprendere il procedimento.
La Soprintendenza nelle settimane scorse ha inviato una lettera al Comune di Pisa invitandolo a riattivare il procedimento per il rilascio del permesso a costruire relativo alla realizzazione della moschea nell’area di Porta a Lucca. Il procedimento si era concluso circa un anno fa con il diniego, da parte del comune, del permesso stesso. La recente sentenza del Tar ha però annullato, tra le altre cose, anche la decisione del Comune di non autorizzare la costruzione dell’edificio di culto. La soprintendenza chiede quindi all’amministrazione comunale di trasmettere nuovamente ai suoi uffici il progetto presentato dalla comunità islamica affinché possa esprimere il proprio parere relativamente all’autorizzazione paesaggistica.
“Ora si può ritenere – affermano i consiglieri comunale del Pd, Olivia Picchi e Vladimiro Basta – che la Soprintendenza, che deve rispettare a sua volta la sentenza del Tar, riproponga il parere positivo con alcune prescrizioni che era stato stoppato dalla dirigenza del Ministero durante il governo ‘Lega-M5s’. È sconcertante che questa maggioranza, oltre ogni evidenza, continui nella sua propaganda ‘con noi mai la Moschea a Pisa’; una presa in giro sulla pelle e sulle tasche dei cittadini. Il comune è sempre più stretto nei suoi obblighi e gli amministratori che contrastano un diritto confermato dalla sentenza sono sempre più esposti al risarcimento del danno provocato. A questo aggiungiamo tutta la nostra preoccupazione sui risvolti che questa vicenda può avere sulla realizzazione dello Stadio dove non c’è ancora chiarezza su come il Sindaco intende risolvere la questione, battute giornalistiche a parte ovviamente”.
Sulla vicenda interviene anche Diritti in Comune. “Lo scorso primo giugno il Tar della Toscana ha cancellato come illegittimi, perché in contrasto con la Costituzione, tutti gli atti con cui la giunta comunale di Pisa e la maggioranza hanno provato a impedire la realizzazione della moschea a Porta a Lucca. È stata annullata la parte della variante stadio che trasformava, strumentalmente, l’area di via Chiarugi in parcheggi; ma è stato annullato anche il diniego del permesso a costruire. Non contento di questa plateale sconfessione, il sindaco Conti ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, mentre la Lega continua a ripetere lo slogan ingiustificabile ed eversivo ‘Mai una moschea a Pisa’”.
“Nel frattempo però – prosegue Diritti in Comune – la Soprintendenza di Pisa, richiamata anch’essa dal Tar a emettere un proprio parere circostanziato sul progetto, ha scritto ufficialmente al Comune di Pisa nelle scorse settimane per sollecitare la riattivazione del procedimento relativo al permesso a costruire. Gli uffici comunali hanno risposto, mettendo in programma una serie di incontri per riavviare il procedimento tenendo conto dei rilievi dei giudici amministrativi. Mentre, da una parte, l’amministrazione comunale non può che rispettare la sentenza del Tar e riavviare l’iter autorizzativo per la moschea, dall’altra, per ragioni tutte elettorali e propagandistiche, Ziello, Ceccardi e Salvini fanno credere ai loro elettori che sia possibile fermare il progetto. Ci auguriamo adesso che l’iter per il rilascio del permesso a costruire si svolga velocemente e correttamente, e che possa concludersi con esito positivo”.
Pisa Today, 1 settembre 2020

Moschea: “Il ricorso contro la sentenza del Tar è uno spreco di denaro pubblico”
Opposizioni all’attacco con i capogruppo di Pd, M5S e Patto Civico: “I cittadini pisani devono contribuire con le loro tasse alla campagna elettorale della Lega?”
Le opposizioni in consiglio comunale vanno all’attacco dell’amministrazione sulla decisione di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che, lo scorso giugno, ha annullato l’atto di adozione della variante stadio e “ha riconosciuto – scrivono in una nota i capogruppo di Pd, M5S e Patto Civico, Matteo Trapani, Gabriele Amore e Antonio Veronese – che gli atti adottati dal Comune di Pisa contro la moschea a Porta a Lucca violano il diritto alla libertà di culto della comunità musulmana, tutelato dalla Costituzione”.
“Il comune di Pisa – proseguono i tre – ha deciso di spendere altri 5.000 euro dei contribuenti con l’obiettivo di impedire la costruzione di un luogo di culto per la comunità islamica in città. Sarà l’avvocato Righi, su incarico dell’amministrazione, a presentare ricorso al Consiglio di Stato. Il Sindaco Conti aveva dichiarato di essere disponibile a risolvere la questione con il dialogo. Lo spreco di soldi pubblici per questa battaglia (il)legale fa parte del piano?”
Secondo le opposizioni “ci sono poi molte incertezze su tutti i procedimenti connessi. Chiederemo all’avvocatura una relazione dalla quale emergano le ragioni che hanno indotto l’amministrazione a presentare ricorso (nell’atto non sono esplicitate motivazioni), tenuto conto che la sentenza ha inciso solo sull’area moschea e non sul resto. Chiederemo di acquisire eventuali pareri dell’avvocato Righi sulla convenienza o meno di presentare ricorso, che acquisiremo una volta presentato, e della stessa avvocatura civica”.
“La verità – concludono Trapani, Amore e Veronese – è che da mesi chiediamo di affrontare la questione in consiglio, che non viene calendarizzata perché la Giunta sfugge a qualsiasi discussione sull’argomento, forse troppo spinoso. Siamo convinti che solo con il dialogo si può risolvere subito la questione ed evitare anche inutili danni o rallentamenti alle procedure che insistono sulla zona. Le cittadine e i cittadini pisani devono contribuire con le loro tasse alla campagna elettorale della Lega? Anche questo ricorso fa parte della campagna no moschea e no Islam, per raccogliere qualche voto e compiacere i vertici di partito, per nulla interessati a Pisa, ma solo alle proprie carriere politiche”.
Pisa Today, 12 settembre 2020

Moschea: c’è il via libera della Soprintendenza ma con alcune prescrizioni
Il via libera è stato trasmesso agli uffici comunali nei giorni scorsi ed è stato reso noto giovedì dalle opposizioni in Consiglio Comunale: “Tenuto nascosto per scopi elettorali”
La Soprintendenza di Pisa ha espresso parere favorevole, anche se con alcune prescrizioni, al progetto presentato dalla comunità islamica per la realizzazione della Moschea a Porta a Lucca. Il via libera è stato trasmesso agli uffici comunali nei giorni scorsi ed è stato reso noto ieri, 24 settembre, dalle opposizioni in Consiglio Comunale. Il parere della Soprintendenza arriva dopo che lo stesso ente aveva chiesto al Comune di riattivare il procedimento per il rilascio del permesso a costruire. Il tutto dopo la sentenza del Tar che aveva annullato la decisione del Comune di non autorizzare la costruzione dell’edificio di culto.
“A seguito di un’attenta e approfondita analisi – si legge nel documento della Soprintendenza – si ritiene che l’edificio proposto sia compatibile con i valori paesaggistici dell’area”. Il lotto su cui si propone la realizzazione del Centro di cultura islamica, si legge ancora nell’atto, è infatti “parte di un tessuto fittamente urbanizzato. Non appare possibile, pertanto, confermare il diniego sulla base delle motivazioni avanzate dalla Commissione Comunale del Paesaggio”.

Le prescrizioni
La Soprintendenza detta anche alcune prescrizioni. In particolare che “l’edificio venga ruotato rispetto alla collocazione e all’orientamento previsti nel progetto e sia allineato agli assi di riferimento del tessuto circostante e dell’edilizia del villaggio Cento Fiori”, in direzione “perfettamente parallela rispetto all’asse stradale di via Chiarugi” per generare “un più efficace e misurato assetto dell’ organizzazione dell’intera area”. Chiede inoltre di “valutare la possibilità di ridimensionare l’area e l’elemento di accesso all’edificio indicato come centro culturale e allineare lo stesso all’ edificio di culto, avanzando il lato perimetrale in direzione nord-ovest”. Infine “che i parapetti in ferro dei terrazzi posteriori siano sostituiti da parapetti pieni in muratura, al fine di ottenere una maggiore omogeneità compositiva e armonia con il contesto”.

Le reazioni politiche
Tra i primi a commentare, il capogruppo in Consiglio Comunale del Pd, Matteo Trapani. “La Sovraintendenza – dice Trapani – ha dato parere favorevole in data 11 settembre ma ovviamente il parere è stato tenuto ben nascosto durante le elezioni. Ora le politiche della Lega sono state tutte affondate e il voto ne è una conferma. Costruiamo una Pisa più inclusiva, plurale, sostenibile e che guarda al futuro”. Sulla stessa linea l’altro consigliere del Pd, Vladimiro Basta: “Abbiamo svelato gli escamotage messi in campo dalla Giunta Conti per impedire un diritto acquisito dalla comunità islamica. Abbiamo smascherato tutti gli alibi di Palazzo Gambacorti su questa vicenda. La Moschea si farà”.
Il consigliere comunale di Diritti in Comune, Ciccio Auletta, parla invece di “una vittoria fondamentale a difesa dei principi della nostra Costituzione contro le politiche razziste e islamofobe della Lega. Hanno provato a tenere nascosto il parere favorevole della Soprintendenza ma li abbiamo ‘sgamati’. Ecco la trasparenza del sindaco e della Lega che usano la macchina comunale per la propria campagna elettorale”.
PisaToday, 25 settembre 2020