Minima Cardiniana 314/2

Domenica 14 febbraio 2021
Domenica di Quinquagesima, San Valentino

IN MEMORIAM
“Si sta come d’autunno / sugli alberi le foglie”, diceva il vecchio Ungaretti quand’era ancora giovane ma stava in trincea e gli sparavano addosso.
Io non sono mai stato in trincea e naturalmente ne ringrazio Iddio: eppure, fra le cose per le quali Gli rendo grazie, quella è una delle ultime. “La guerra è bella, però fa male”, dice De Gregori: ormai i tempi in cui si diceva ch’era bella sono passati, però io continuo a pensare che le guerre sono esperienze formative, importanti in una vita. Visto il pietoso esito dell’Italia ora che la sua generazione più vecchia al massimo se la ricorda da ragazzo ed è sempre vissuta in pace e con la pace, non si direbbe che quest’ultima abbia un effetto salutare sull’indole degli esseri umani quanto meno sugli
homines (et mulieres) occidentales.
Ma quei due versi di Ungaretti mi capita spesso di ricordarli e di recitarli sotto voce: perché sono ormai arrivato all’età nella quale ogni giorno qualche tuo vecchio compagno di strada abbandona la trincea della vita: e sei padronissimo, se vuoi, di congratularti con te stesso e di ringraziare Iddio perché ti è stato concesso un tempo più lungo; ma il sentirsi sempre più solo sul Viale del Tramonto è una sensazione triste, che si aggrava quando l’amico che perdi era un caro, vecchio amico e una persona di valore.
È il caso di Paolo. Ormai, dopo il mio breve periodo napoletano al Suor Orsola Benincasa, ci vedevamo di rado: e mai né a Napoli, né a Firenze. Anni fa avevamo progettato di andare insieme al Festival mozartiano di Salisburgo, ma continuavamo a rimandare. Ora probabilmente starà già chiacchierando con Herr Kapellmeister Wolfgang Amadeus: e probabilmente lui gli dirà che la Napoli di
Così fan tutte non è uno scenario credibile. Era fatto così: litigioso…

PAOLO ISOTTA
Paolo Isotta (Napoli, 18 ottobre 1950 – Napoli, 12 febbraio 2021) è stato un critico musicale, musicologo e scrittore italiano.
Figlio di un avvocato civilista, frequentò il liceo classico Umberto I di Napoli e poi le facoltà di Lettere e di Giurisprudenza dell’Università di Napoli Federico II. Studiò pianoforte con Vincenzo Vitale e composizione con Renato Parodi e Renato Dionisi.
Nel 1971, ottenne una cattedra come professore straordinario al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria, per poi diventare ordinario a Torino e poi a Napoli; nel 1994 lascerà l’insegnamento “per progressiva intolleranza verso gli allievi attuali”. Nel gennaio 2019 il Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli lo decretò Professore Emerito (protocollo n. 4978).
Nel 1974, venne assunto come critico musicale al neonato “Il Giornale” di Indro Montanelli. Nel 1980, passò al “Corriere della Sera”, dove continuerà la sua attività di critico fino al 2015. Durante gli anni ’80 diresse con Piero Buscaroli le collane Musica e Storia per Mondadori e La Musica per Rusconi. Nel 1981 firmò la biografia di Dino Ciani per il Dizionario biografico degli italiani dell’Enciclopedia Treccani.
Nel corso della sua attività di giornalista musicale, accanto agli elzeviri pubblicati in larga parte sul “Corriere della Sera”, per i quali nel 1990 fu insignito del Premiolino, scrisse diversi saggi di storia della musica e musicologia; tra i libri, I diamanti della corona (1974), primo libro in assoluto dedicato alle opere serie di Gioachino Rossini, e Il ventriloquo di Dio (1983), presentato dal germanista Giorgio Zampa, sull’influenza della musica nelle opere di Thomas Mann. Nel 1992 presentò nove puntate, su Rai 3, della serie Grandi interpreti, dedicate al direttore d’orchestra rumeno Sergiu Celibidache.
Nel 2013 pubblicò un articolo fortemente critico verso Daniel Harding e, indirettamente, Claudio Abbado, a seguito del quale Stéphane Lissner, sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, lo dichiarò “persona non gradita”.
Il 16 ottobre 2015, annunciava sulle colonne del “Corriere” la fine della sua collaborazione al giornale milanese: “Torno a essere un musicista e null’altro che questo. Col presente articolo si chiude la mia attività di critico musicale svolta per più di quarantadue anni”. Dichiarò quindi di dedicarsi solo allo studio e alla scrittura di nuovi libri. In seguito, ha prodotto nuove opere saggistiche su Verdi, Paisiello, Wagner, la storia dei Conservatori napoletani (De Parthenopes musices disciplina. L’educazione musicale a Napoli dal Medio Evo ai giorni nostri, Napoli, 2018), Rocco Pagliara, Donizetti, Rossini, ancora Verdi, i sentimenti degli animali in musica e letteratura (Meeting “Le due culture”, settembre 2016; Il canto degli animali. I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e in poesia, Marsilio, 2017), La dotta lira. Ovidio e la musica (Marsilio, 2018).
Dal 21 ottobre 2015 iniziò la sua collaborazione su “Il Fatto Quotidiano”, dove scrisse di musica, cultura, politica e costume. Dal 2018 collaborò anche con il quotidiano “Libero”.
I suoi libri, alcuni dei quali sono stati giudicati importanti opere della letteratura italiana, sono stati elogiati da personalità della cultura e dell’arte, come Isaiah Berlin, Giorgio Zampa, Gregorio Sciltian, Roman Vlad, Gennaro Sasso, Aldo Masullo, Luigi Baldacci, Emanuele Severino, Raffaele La Capria, Ortensio Zecchino, Vincenzo Scotti, Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco, Giuseppe Galasso, Fulvio Tessitore, Alessandro Barchiesi, John. A. Rice, Otto Biba, Quirino Principe.
Nel settembre 2017 gli fu conferito il Premio “Isaiah Berlin” per altissimi meriti culturali, dopo Mario Vargas Llosa, Ralf Dahrendorf, Amartya Sen, Giuseppe Galasso, Giovanni Sartori, Andrea Carandini ed altri.
Dal febbraio 2019 fu professore Emerito del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Fu iscritto al Partito Radicale ed all’Associazione “Luca Coscioni”.
Isotta è morto improvvisamente il 12 febbraio del 2021 all’età di 70 anni.
(Fonte: Wikipedia)