Minima Cardiniana 172
Domenica 23 aprile 2017 – Domenica in albis
QUALCHE GIORNATA PARTICOLARE A PARIGI
Divertentissimi toni trionfalistici, nella notte tra domenica 23 e lunedì 24, sia di Macron – che sarà a suo dire il “presidente dei patrioti, contro i nazionalisti” –, sia della signora Le Pen, che “porterà i francesi all’Élysée”. Tra gli sconfitti, lo screditato Fillon (che ha perduto l’occasione di ritirarsi con un minimo di residua dignità, dopo essersi fatto prendere con le mani nel sacco) e il socialista Hamon (sul quale ha senza dubbio pesato l’imbarazzante eredità del tristo Hollande) hanno precipitosamente invitato i loro elettori a “far barriera” al secondo turno contro il Front National. Ma è significativo che il candidato del movimento France Insoumise, Melenchon – che ha cercato di tener insieme quel che resta del partito comunista e dell’opinione gauchiste ed è stato obiettivamente, insieme con la trotzkista Arthaud, il candidato più serio, quello che ha proposto programmi politici e sociali plausibili (e tragicamente adatti alla dificoltà del momento: quindi irrealizzabili) dinanzi agli opposti isterismi xenofobi da una parte, “neopaleoantifascisti” dall’altra – ha significativamente lasciati liberi i suoi elettori per il secondo turno. Sottintendendo che comunque si cadrà dalla padella nella brace, chiunque abbia la meglio tra il “gestore del Nulla moderato” (l’ammucchiata centrodestra-centrosinistra in funzione antilepenista) e Madame “Franceauxfrançais” che, essendo una signora intelligente, sarà senza dubbio nel suo intimo – qualunque sia la parte che lo tocca di giocare adesso in commedia – la più accesa antilepenista di Francia, la prima a ringraziare Iddio dell’impossibilità della sua vittoria. Dalla padella Hollande, chi dei due semivincitori di ieri – scrivo nella mattinata di lunedì – chi sia la brace, vedremo: anche se francamente la “resistibile ascesa” del semigollista-neocentrista Macron sembra nell’ordine delle cose, visto l’isterismo con il quale buona parte dei media hanno già cominciato a dar nuovo fiato alle vecchie, sfiatate buccine intimidatorie: gli spettri del collaborazionismo, la Francia occupata, gli orrori nazisti, il teppismo fascista eccetera, e insomma tutto l’armamentario terroristico che in questi casi non si ha pudore di rievocare. Nelle prossime serate tutte le reti televisive francesi inonderanno le case dell’Hexagone di filmoni, filmetti e filmacci dedicati alla Resistenza, alla Shoah e via dicendo, da Casablanca a Bastardi senza gloria se saremo un po’ più fortunati e giù via via a scendere (e allora sarà grasso che cola se ci rifileranno di nuovo Bourvil e De Funès contro le SS). Intanto ricomincerà il battage scandalistico sull’entourage della Le Pen, sui suoi collaboratori neofascisti e ladri denunziati nelle settimane scorse con grande dovizia di servizi giornalistici e televisivi dove piogge di svastiche si accompagnavano ad alluvioni di cifre relative al danaro pubblico stornato dai dirigenti e dagli amministratori del FN. Continua a leggere “Minima Cardiniana 172”