Minima Cardiniana 206/4
Domenica 25 marzo 2018
Domenica delle Palme (o, più a nord, degli Olivi). Annunciazione alla beata vergine Maria e incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Capodanno Fiorentino del 2018. Capodanno pisano del 2019.
Un’anteprima della celebrazione genovese de La Storia in Piazza, che si terrà a Genova tra 12 e 15 aprile 2018 (con il coordinamento del professor Luciano Canfora coadiuvato dal sottoscritto) e che avrà come argomento: Rivoluzioni.
L’ARTICOLO CHE SEGUE, GIA’ PUBBLICATO SU “IL SECOLO XIX” DEL 23 MARZO U.S., SEGUE NELLE SUE GRANDI LINEE LA MIA RELAZIONE D’APERTURA DELLE GIORNATE GENOVESI, PRONUNZIATA NEL POMERIGGIO DEL MEDESIMO GIORNO NELLA SALA GRANDE DEL PALAZO DUCALE DI GENOVA. A ESSA HA FATTO SEGUITO UNA BEN PIU’ BELLA RELAZIONE DELL’AMICO E COLLEGA ALESSANDRO BARBERO, CHE AI GIORNI FIUMANI DEL 1919-20 EBBE MODO DI DEDICARE, ANNI FA, UN DOTTO E AVVINCENTE ROMANZO STORICO DAL TITOLO “POETA AL COMANDO”.
LA REGGENZA DI FIUME E LA CARTA DEL CARNARO, 12 SETTEMBRE 2019-31 DICEMBRE 1920: A QUASI UN CENTENARIO DA QUELLO CHE AVREBBE POTUTO ESSERE L’INZIO DI UNA RIVOLUZIONE ITALIANA
FIUME: INIZIO MANCATO DI UNA RIVOLUZIONE (MA DI QUALE?)
“Passa D’Annunzio coi suoi legionari: – morire, magari! – Tradire, perché? Fiume è la fiamma che brucia e divora…”.
Gli studenti cantavano per la strade d’Italia queste parole, sulle note d’una canzone allora di moda, Donna, fra il ’19 e il 20. Avrebbe potuto essere una canzone d’amore: ma parlava di guerra, di morte. Forse, di rivoluzione. E parlava di Fiume come avrebbe potuto parlare di un’innamorata, di un’amante. Dopo Trento e Trieste, i giovani nazionalisti avevano trovato così il loro terzo Grande Amore, quello per cui valeva la pena di morire.
Ma tutto era cominciato in sordina. All’atto dei patti segreti di Londra del 26 aprile del 1915, quando l’Italia si era già distaccata dai suoi alleati nella “Triplice”, Austrungheria e Germania, proclamando la sua neutralità, e si apprestava a tradirli del tutto in cambio di precisi compensi territoriali garantitile dalle potenze dell’intesa franco-anglo-russa, si era trattato del “confine naturale” fino al Brennero (per quanto si sapesse bene che a sud di esso v’erano popolazioni austrotedesche), dell’Istria e di quasi tutta la Dalmazia. Non però di Fiume (in croato Rijeka), il porto sito all’apice settentrionale del golfo del Carnaro o Quarnaro (in croato Kvarnez), all’estremità orientale dell’Istria, naturale sbocco al mare delle città di Lubiana e di Zagabria. Continua a leggere “Minima Cardiniana 206/4”