Domenica 30 settembre 2018. XXVI Domenica del Tempo Ordinario. San Gerolamo
NOTIZIA (E SCUSE)
Carissimi tutti,
grazie anzitutto per la fedeltà: le centinaia di “visite” al mio sito durante il “silenzio dei MC” e a fortiori poi dopo la ripresa della scorsa settimana mi hanno molto confortato e quasi convinto che tutto sommato questi appunti settimanali non sono forse nemmeno inutili: né per me, né per quanti per molti motivi mi ritengono (e sono loro grato, per quanto dissenta sulla loro scelta) oggetto degno di attenzione. Sono molto riconoscente a chi m’incoraggia e addirittura mi loda, e ringrazio anche per le critiche – comprese quelle molto aspre –, delle quali prendo atto e farò tesoro.
Vi chiedo tuttavia ancora un po’ di pazienza: la sosta forzata di queste note durante i mesi estivi è stata accompagnata, alla fine di tale periodo, da un mio (chiamiamolo eufemisticamente così) “incidente di salute” non proprio lieve, che avrebbe potuto concludersi – e ne ringrazio Iddio – in modo ben peggiore di quanto invece sembra che il suo decorso lasci prevedere. Invito quindi gli amici a moderatamente tranquillizzarsi ed esorto i non-proprio-amici a non illudersi troppo. Ho dovuto, comunque, modificare alquanto l’agenda dei miei impegni, che come costaterete tra qualche riga è almeno per il momento ridotta.
Mi scuso, inoltre, per un ritardo, sia pur lieve, ma che rischia di divenire cronico. Cerco di far uscire i MC con regolarità alla fine di ogni domenica, ma confesso che mi è difficile. Durante i week ends, come senza dubbio molti di Voi ben sanno, sta affermandosi la cattiva abitudine di accumulare tutto il lavoro non compiuto e tutti i ritardi della settimana. Il risultato è che, tra venerdì pomeriggio e lunedì mattina, invece di riposarsi, svagarsi e santificare la festa domenicale, si viene inchiodati al remo della moderna galea, il computer. Non sempre riesco ad uscire da queste ore di lavori forzati all’alba del lunedì. Tenete quindi presente che non sarà consueto per Voi disporre del MC domenicale, in realtà, prima di ogni lunedì pomeriggio. Spero che, come dice il mio amico Matteo Renzi (che però non sento privatamente da molto tempo, per quanto non mi dia tregua sui giornali e in TV – e io non seguo blog, twitter né diavolerie del genere) ve ne farete una ragione. D’altro canto, gestisco un’agenzia volontaria e artigianale: come usava dire l’avvocato Carlo Goldoni, compatitemi.
AGENDA
Giovedì 4 ottobre 2018, ore 17, 30 – Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio, Sala dello Stabat Mater: ricordo della “Gerusalemme bolognese di San Petronio” e note sulla fabbrica “gerosolimitana” della basilica di Santo Stefano nel contesto del pellegrinaggio medievale.
Venerdì 5 ottobre, ore 16,00 – Firenze, libreria Salvemini: presentazione del saggio di Joseph de Maistre, Delucidazione sui sacrifici, testo originale e tr. fr. Di A. Almonti, Sanremo, Lo Studiolo, 2017.
EFFEMERIDI DELL’ANGOSCIA
SPRAZZI DI LUCE
Sarà che invecchio, sarà che negli ultimi tempi non sono stato troppo bene (cosa che può succedere, ma che in genere non migliora il carattere anche se e quando apporta saggezza…), ma sto rendendomi conto di sopportare sempre meno bene i miei simili: e, dal momento che a quanto pare molti di loro nutrono nei miei confronti sentimenti reciproci, siamo pari. Vi sono, tuttavia, delle eccezioni: grazie a Dio anche molte. Mi limito a segnalare tre personaggi che per me sono ordinariamente altrettante stelle polari: Massimo Cacciari, Sergio Givone (chi non ha ancora letto il suo saggio Quant’è vero Iddio la smetta di farsi del male e rimedi subito), Armando Torno.
Di rado riesco a non essere d’accordo con Massimo Cacciari, anche quando si dà alle sue ormai proverbiali sfuriate in TV: del resto, va detto che lo fa sempre con stile. Ma è sempre molto divertente – nel senso migliore del termine – e a volte dice sul serio cose davvero sacrosante. Che non sia formalmente né cattolico né cristiano, non significa nel suo caso un bel nulla: né vorrei molti, di “atei”, o di “agnostici”, o di “teisti” (sbarrare la casella che interessa) come lui; per quanto, per altri versi, di Cacciari ce n’è uno solo e basta e avanza. Del resto, a parte Platone e Nietzsche, mi vanto di avere in comune con lui anche un terzo Autore che per lui come per me è una guida preziosa: Niccolò di Cusa e il suo De pace fidei. Continua a leggere “Minima Cardiniana 215/1”