Minima Cardiniana 235/3
Domenica 24 febbraio 2019 – VII Domenica del Tempo ordinario – Santa Felicita
EUROPA, EUROPA…
Cari Amici e stimati (o disistimati) Avversari, talora vi capita di sopravvalutarmi. I miei quattro appunti del Minimum Cardinianum scorso non erano affatto un Manifesto per l’Europa: troppa grazia chi l’ha letto come tale e ha anche risposto. I “Manifesti” li lascio scrivere a chi li sa o li sapeva fare, come Marx ed Engels, o a chi li vuol fare, come Calenda. Sono, comunque, onorato per il fatto che mi sono giunte molte risposte: tra le più articolate, per esempio, scelgo quella di Giuseppe Condello, Dottore in Scienze dell’Amministrazione, scrittore e studioso di storia contemporanea rintracciabile per email all’indirizzo renoir72@live.ite sulla pagina facebook Ideas. La pubblico integralmente, eliminando i convenevoli.
Condivido la sua ricostruzione storica che ci fa intendere come le categorie socioculturali e sociopolitiche siano state da sempre funzionali a ragioni di potere, e se le ragioni culturali ed etiche hanno avuto la loro importanza – oltre che pregnanza identitaria – ciò non ci deve far perdere il senso d’una frontiera storica. Questa frontiera storica oggi è la costruzione europea; anche se più che frontiera storica è più corretto parlare di realizzazione che permette di superare certi confini che appartengono a modi di pensare-per come da lei argomentato-che risentono di stratificazioni temporali, in molti casi remote rispetto al nostro dato temporale di oggi.
Questa costruzione però risente di tre problematiche serie: 1) v’è una problematica che non è semplicemente mercantilistica, economicistica, finanziaria, ma è una problematica sul ruolo politico e l’identità sociopolitica e socioculturale degli Stati Nazione; 2) v’è stato, secondo me, agli inizi degli anni duemila un’apertura ai Paesi dell’Europa dell’Est non del tutto razionale e ragionevole coi tempi di costruzione d’una Unione politica; 3) v’è oggi, come ieri, ma più oggi che ieri, una problematica sugli squilibri interni all’Europa, e sono squilibri che pongono l’Italia Meridionale in una posizione fortemente critica. I differenti livelli di sviluppo socioeconomico sono da considerarsi forieri di ulteriori sentimenti anti-europeisti. Continua a leggere “Minima Cardiniana 235/3”