Minima Cardiniana 240/2

Domenica 31 marzo 2019. IV Domenica di Quaresima (“Domenica laetare”)

SANTA SOFIA, AYASOFIA

Tutti conoscono, o dovrebbero conoscere, quello straordinario monumento a cupole intrecciate e sovrapposte che si staglia quasi sulla punta orientale dell’impianto a caratteristica forma a triangolo della Néa Rìme, la “Nuova Roma”, quasi a separare il Corno d’Oro dal Mar di Marmara puntando verso la costa asiatica. Siamo a Istanbul, l’antica e immortale Costantinopoli. Si tratta della basilica imperiale di Aghia Sophia, “Santa Sofia”, la cattedrale dedicata alla “Santa Sapienza” divina, vale a dire per la tradizione ortodossa al Cristo in quanto Logos, Sapienza e Verità eterna, la Seconda Persona della Trinità. Quella che i cittadini della “Nuova Roma” chiamavano semplicemente Megàle Ekklesìa,“la grande chiesa”, era considerata la Mater Ecclesiarum e il luogo più santo della Cristianità. Sognata e avviata già dal tempo di Costantino, era stata inaugurata nel 360 dall’imperatore Costanzo II. Ricca di strutture lignee, fu incendiata nel 404. Ricostruita e quindi incendiata di nuovo durante la cosiddetta “rivolta della Nika”del 532, spettò a Giustiniano il ricostruirla. Il grande imperatore non badò a spese e fece venire da tutti gli angoli dell’impero i marmi più pregiati; il progetto dell’immensa cupola fu probabilmente costruito sulla base dei calcoli di Erone d’Alessandria. L’imperatore e il patriarca Eutichio inaugurarono la nuova basilica il 27 dicembre 537,  festa dell’evangelista Giovanni. Da allora il tempio divenne il luogo più sacro della Cristianità, illustrato anche dalle reliquie della passione del Cristo che l’imperatrice Elena madre di Costantino aveva inviato a Costantinopoli verso il 330. Continua a leggere “Minima Cardiniana 240/2”

Minima Cardiniana 240/1

Domenica 31 marzo 2019. IV Domenica di Quaresima (“Domenica laetare”)

EDITORIALE

BLUT UND BODEN

In Italia, come tutti sanno, si è di continuo in campagna elettorale: ne consegue che i vari gruppi presenti nei due rami del Parlamento non elaborano per nulla leggi che pongano in prima linea il “bene comune”, bensì che sembrino a ciascuno di essi le più adatte a raccogliere demagogicamente voti. Se così non fosse, ad esempio, il dibattito sullo ius sanguinis e lo ius soli da applicare ai nuovi nati in Italia che non godano delle condizioni per poter automaticamente venir considerati cittadini italiani si sarebbe concluso da tempo nel più semplice dei modi. Tralasciamo l’ironia della coincidenza, in tempi di rinnovato (e alquanto isterico) dibattito su fascismo, antifascismo eccetera, costituita dal fatto che i termini di questa polemica siano quelli di Blut und Boden (“Sangue e Suolo”), protagonisti di titoli e di motti di vari sodalizi partitici, agricoli, ecologici della Germania nazionalsocialista, che in essi indicava i due capisaldi dell’identità germanica. Continua a leggere “Minima Cardiniana 240/1”