Minima Cardiniana 325/3

Domenica 2 maggio 2021
Domenica IV dopo Pasqua, Cantate

EDITORIALE
FINALMENTE SANTO
Domani, lunedì 3 maggio, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, papa Francesco presiederà la celebrazione dell’Ora Terza e il Concistoro pubblico per la canonizzazione di sette beati, fra i quali il religioso francese mistico e contemplativo Charles de Foucauld. Era stato proclamato beato da papa Benedetto XVI il 13 novembre 2005; il 27 maggio 2020 la Santa Sede riconobbe un miracolo verificatosi grazie alla sua intercessione. Il miracolo è la prova definitiva che consente a un beato di accedere alle glorie degli altari.
Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, nacque il 15 settembre del 1858. Ufficiale di cavalleria, quindi esploratore e geografo, poi prete cattolico, giunse nel 1901 in Algeria stabilendosi a beni-Abbès, al confine col Marocco. Ivi iniziò una vita conforme allo “stile di Nazareth”, vale a dire al modello di Gesù prima dell’inizio della predicazione pubblica: silenzio, solitudine, lavoro manuale, assistenza ai poveri. Alternò lunghi periodi di preghiera solitaria e penitenziale a un’intensa attività dedicata all’assistenza ai poveri, ai bisognosi, agli ammalati, sperimentando la dimensione della fraternità universale. Col nome di “fratel Carlo di Gesù” ispirò la Fraternità dei piccoli Fratelli e delle Piccole Sorelle di Gesù e seguì l’indicazione data da Francesco d’Assisi nella sua regola
non bullata del 1221, dove si raccomanda ai frati che si recano presso i non-cristiani di essere soggetti a tutti e di limitarsi a testimoniare il Cristo operando in misericordia. Accanto alla sua attività spirituale e al suo impegno di carità, si dette all’assiduo studio della lingua tuareg. Benvoluto e venerato dalla popolazione locale, venne martirizzato nel 1916 durante un’incursione di predoni. Papa Francesco lo ricorda nell’enciclica Fratelli tutti come fratello universale.

Minima Cardiniana 325/4

Domenica 2 maggio 2021
Domenica IV dopo Pasqua, Cantate

“EI FU”
L’Anno Dantesco, che celebra Dante Alighieri nel settimo centenario della morte, ha eclissato in Italia la memoria del secondo centenario dalla morte di Napoleone Bonaparte, venuto a mancare nella sua residenza coatta di Sant’Elena, luogo dell’esilio assegnatogli, il 5 maggio del 1821. La data era fino a qualche anno fa considerata fatidica almeno nelle scuole, dov’era lettura obbligatoria, spesso da mandare a memoria, la lirica di Alessandro Manzoni che si apre appunto con il lapidario Ei fu, destinato a diventar proverbiale. La memoria dell’evento è stata comunque celebrata da parecchi libri, mentre altri ne usciranno ancora. Fra i più recenti ne vanno segnalati due entrambi delle edizioni del Mulino di Bologna: Ei fu. La morte di Napoleone, di Vittorio Criscuolo, docente di Storia moderna e di Storia delle rivoluzioni presso la Statale di Milano e autore di altri studi sull’imperatore dei francesi; e Andare per l’Italia di Napoleone, di Paolo Bianchi e Andrea Merlotti. La penisola è piena di ricordi napoleonici: non solo di lui, ma anche dei suoi familiari. Quanto ai suoi ultimi giorni, consumati nella tristezza di un isolamento che i suoi carcerieri vollero assoluto – anche se poi sarebbe stato riscattato dal trionfale ritorno delle sue ceneri a Parigi, nel 1840 –, essi sono stati oggetto di un’ampia e intensa letteratura, cui si è aggiunta la cinematografia. Continua a leggere “Minima Cardiniana 325/4”

Minima Cardiniana 325/5

Domenica 2 maggio 2021
Domenica IV dopo Pasqua, Cantate

AFGHANISTAN. VENT’ANNI DOPO L’AGGRESSIONE, LA TRAGEDIA CONTINUA
Anzitutto, onore alla fiera e libera gente dell’Afghanistan. Nei millenni, nessuno è mai riuscito a piegare questi sobri, coraggiosi montanari: né Alessandro Magno, né gli inglesi, né i russi, tantomeno gli statunitensi e i loro alleati-ascari, fra i quali purtroppo (sotto la solita, ridicola e odiosa coperta dell’ipocrita “italiani-brava-gente”) abbiamo avuto la vergogna di esserci anche noialtri italiani; che anzi siamo stati fra i meno critici e i più servili. Ora, si sta svolgendo sotto i nostri occhi quello che è un ulteriore atto della sceneggiata della “esportazione della democrazia” e della “guerra umanitaria” trasformatasi in “occupazione umanitaria”. I media non ne parlano volentieri e hanno peraltro ordine di metter la sordina a tutto quel che riguarda le notizie che da lì provengono: oltre la litania della “condanna” contro il “fanatismo” dei talebani, altre voci qualificanti sembrano troppo deboli. Parliamo di reticenza: forse dovremmo parlare di censura premeditata, di disinformazione-controinformazione, di silenzio complice, di bugie.
Da parte nostra, continuiamo con i nostri debolissimi mezzi la lotta per l’affermazione della verità.
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Minima Cardiniana 325/6

Domenica 2 maggio 2021
Domenica IV dopo Pasqua, Cantate

DOSSIER YEMEN
Vergogna, vergogna, vergogna! Centomila volte vergogna su tutti noi che stiamo a questo gioco infame! Da anni gli sciiti yemeniti houthi sono soggetti al massacro da parte del governo centrale del loro paese e ai bombardamenti statunitensi appoggiati da forze saudite, israeliane e occasionalmente anche egiziane e turche. Continua la fitna, la guerra civile antisciita da parte di alcune potenze arabe sunnite, associata alla “guerra indiretta” contro l’Iran. Non si bombarda soltanto. Si applica un embargo spietato, si nega non solo cibo ma perfino medicinali; ci si serve del covid per accelerare il genocidio. E da quel martoriato angolo della penisola arabica si può dire non passi mai una notizia. Eppure, pochi giorni fa, finalmente lo Yemen sciita è balzato all’onore delle cronache: e la nostra TV si è compiaciuta d’inondarci di una buona mezz’ora di un servizio nel quale con fermezza si stigmatizza il fatto che gli houti mandino in guerra i bambini contro tutte le leggi umane e divine e contro un preciso divieto delle Nazioni Unite. Questo fa notizia. Non i bombardamenti, non l’assedio per fame e per diniego di medicinali. E noi siamo complici di tutto ciò. FATE SENTIRE IN TUTTI I MODI al nostro governo e alle Nazioni Unite LA VOSTRA PROTESTA: USATA ALMENO SISTEMATICAMENTE GLI STRUMENTI DELL’INFORMATICA. Vergogna, vergogna, vergogna! Continua a leggere “Minima Cardiniana 325/6”