Minima Cardiniana 474/4

Minima Cardiniana 474/4

Domenica 30 giugno 2024
Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma

A PROPOSITO DI SCUOLA
ANDÒ MEGLIO A PINOCCHIO
di Alessio Manzoni
Docente di Lettere e dottore di ricerca in Filologia classica
Classe Prima di una Scuola Secondaria di Primo grado di un Istituto comprensivo del Meridione, mese di aprile, ora di Italiano. L’insegnante sta mostrando agli alunni la complessità e l’importanza del riassunto e il modo per scriverlo: la classe è sinceramente attenta, prende appunti, fa domande. Siamo a metà lezione, quando bussano alla porta: è il collega di Musica: “Quelli del progetto devono scendere per le prove”. Più di metà alunni si alzano e, non troppo convinti, vanno; la lezione sulla complessità e importanza del riassunto e sul modo di scriverlo finisce qui e chissà se, come e quando potrà riprendere e, magari, essere conclusa. Guai a dire qualcosa: le materie sono tutte uguali.
Sono vere storie di ordinaria follia della Scuola Media di oggi. Continua a leggere “Minima Cardiniana 474/4”

Minima Cardiniana 474/5

Minima Cardiniana 474/5

Domenica 30 giugno 2024
Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma

VELA A MOMPRACEM
DAVID
di Luigi G. de Anna
Kho Sichan è un’isola di modeste dimensioni a sud di Bangkok, meta dei turisti per il suo clima mite e dei bangkokkiani che ci vanno nei fine-settimana. Ma ora non è alta stagione e il ferry che ci porta da Koh Loi all’isola non è neppure pieno (ma lo sarà al ritorno, quando i thailandesi rientrano dopo la gita domenicale).
Nella baia dondolano le navi mercantili e i portacontainer, quasi tutti con bandiera di un paese asiatico. Più sotto c’è il Golfo di Thailandia e poi il Mare del Sud della Cina.
L’hotel Somewhere ha poche stanze, un piccolo ristorante e una piscina. E qui la prima sorpresa: un giovane thailandese col grembiule da cuoco ci chiede se siamo italiani. Parla l’italiano con un delizioso accento toscano. Ha vissuto per i primi venti anni a Prato; per via della madre thailandese che gli ha trasmesso la nazionalità, è venuto qui per fare il servizio militare, in marina. Poi è restato, ma ha nostalgia della Toscana. Chissà se sa cucinare la ribollita. Continua a leggere “Minima Cardiniana 474/5”

Minima Cardiniana 473/0

Minima Cardiniana 473/0

Domenica 23 giugno 2023, Solstizio d’Estate

Un diffuso equivoco pretende che il solstizio d’estate cada il 21 giugno, giorno “di passaggio” del sole dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro. In realtà, la Ianua Aquae della cosmologia tradizionale elaborata a partire dagli archetipi astronomico-astrologici egizi e indopersiani dell’Antichità indica il 23 come data del Solstizio d’Estate, dopo la quale la forza del sole comincia a declinare e le giornate ad accorciarsi fino al 21 dicembre, Ianua Ignis, il fatidico solstizio d’inverno che nella Roma imperiale avviava la lunga sequenza delle “Dodici Giornate” consacrate alle celebrazione della Divinità solare, almeno dal II secolo d.C. trasformata – nelle sue molteplici forme (Apollo, Helios, Sol Comes Invictus e così via) – in una sorta di monoteismo associato al culto dell’imperatore divinizzato. Nel mondo cristiano, le due Ianuae cosmiche furono poste sotto il patronato dei suoi santi di nome Giovanni (e il loro nome ebraico Johannes veniva associato, anche a causa di una certa omofonia, a quello latino Ianus, l’antica divinità laziale divenuta Signore delle Porte, dei Limiti, dei Passaggi). Quindi la festa di Giovanni Evangelista, il “discepolo prediletto” di Gesù e tradizionalmente autore del libro biblico dell’Apocalisse, si celebrava il 27 dicembre – due giorni dopo il 25, cioè il Dies Natalis Solis Comitis Invicti, nella tradizione cristiana occidentale fatto coincidere con il Natale di Nostro Signor Gesù Cristo – e quella di Giovanni Battista, il Prodromos (Precursore), il 24 giugno. Molte sono, nella tradizione folklorica italica (quella ormai regolarmente trascurata dagli attuali politici cercatori indefessi di “identità nazionale” che sistematicamente ignorano e trascurano queste tradizioni), le feste, significativamente spesso connesse con l’acqua e con il fuoco, dedicate all’uno o all’altro dei due Giovanni. A Firenze, lo “Scoppio del Carro” del Sabato Santo viene tradizionalmente associato al Fuoco dello Spirito Santo, rappresentato da una specie di piccolo missile in forma di colomba che va a colpire e a incendiare una macchina lignea tirata da buoi e piena di fuochi d’artificio (“il Carro”) che esplode. Il Carro è sormontato dalla statua di Giovanni Battista, che, a causa del suo abbigliamento (un mantello di pelo sfrangiato), viene detto “il Brindellone”: e dalla riuscita o meno dell’esplosione dei fuochi di gioia si ricavano previsioni per l’anno agricolo. D’altra parte, la “Festa Pasquale del Fuoco” fiorentina viene almeno dal Trecento posta in rapporto con il “Miracolo dell’Accensione del Fuoco Sacro” che si verificherebbe ogni notte del Sabato Santo nella Basilica della Resurrezione di Gerusalemme, un rito cristiano importato nella Città Santa dai monaci etiopi e che si dice pervenuto a Firenze grazie a un cavaliere cristiano reduce dalla prima crociata.
L’oblìo di queste tradizioni appartiene al contesto della perdita d’identità da parte del popolo italiano, una delle cause fondamentali dell’eclisse della sua coscienza civile che ormai sta distruggendo la società e toccando livelli catastrofici dei quali i partiti di Destra non si curano e quelli di Sinistra gioiscono, mentre la gente – constatato che ormai i partiti politici non hanno più niente da dirle – non va più a votare. Ma le istituzioni, screditate da un assenteismo pari ormai al 50% in più, continuano imperterrite a “funzionare” (si fa per dire…). Il degrado parte dalle tradizioni dimenticate e poi invade tutto, come un contagio: le famiglie, le città, i monumenti, l’ambiente, le strade, le ferrovie, le scuole, gli ospedali… Quand’è che Quirinale e Palazzo Chigi si decideranno sul serio a dare l’allarme? O deve proprio arrivarci addosso la catastrofe per farci risvegliare?

INDICE
1. EDITORIALE
2. I BARBARI ALLE PORTE E LA PROFEZIA DI BERNARD-HENRI LÉVY, NUOVA CASSANDRA
3. DIETRO LE QUINTE DEL G7
4. L’INCUBO DI MACRON
5. LETTERA A SOSTEGNO DELLE ACCADEMICHE E DEGLI ACCADEMICI DI GAZA