Minima Cardiniana 479/1

Minima Cardiniana 479/1

Domenica 15 settembre 2024, B.V. Maria Addolorata

SALUTO
Eh bien, nous révoilá!, come dicono i nostri “fratelli latini” d’Oltralpe. Ci siamo di nuovo. Un ringraziamento sincero agli Amici che in queste settimane di agosto e della prima metà settembre ci hanno espresso i loro auguri (“Capisco che siate stanchi e che sia dura”, mi scrive una collega di Roma; “Non potete mollare proprio adesso!”, mi esorta un amico da Bologna), e solidale comprensione per chi, sperando di vederci sparire di circolazione, resterà deluso (“Sono certo che prenderete al volo la scusa della pausa estiva per scomparire”, sibila un collega torinese da tempo indignato perché non ci siamo ancora aggiunti al coro che proclama Putin primo nemico del genere umano; “Vi ripresenterete on line? – chiede una gentile signora di Trento – … una bella faccia tosta!”).
Grazie dell’attenzione: agli uni e agli altri. Ai primi rispondiamo che, per quanto è in noi, andremo avanti; ai secondi replichiamo che silenziarci è facile, basta uno swich-off). Buona rentrée a tutti.

Minima Cardiniana 479/2

Minima Cardiniana 479/2

Domenica 15 settembre 2024, B.V. Maria Addolorata

CRONOLOGIA LITURGICA
Peccato che oggi non sia ieri. Peccato anche perché noi siamo ordinariamente piuttosto attenti agli eventi ecclesiali e liturgici. Se oggi fosse ieri, potremmo riaprire questa nuova stagione di colloqui nel segno di una grande festa della Chiesa: l’Esaltazione della Santa Croce, che celebra l’inventio della Croce sulla quale fu appeso Nostro Signore. Lo racconta Ambrogio da Milano nell’orazione funebre in onore dell’imperatore Teodosio; e lo ripete quel prezioso, mirabile tesoro liturgico e calendariale che è la duecentesca Legenda Aurea di Giacomo da Varazze, domenicano e arcivescovo di Genova. Rileggetela, quella pagina: le avventure di sant’Elena imperatrice, madre di Costantino e archeologa davanti alla quale Indiana Jones diventa un povero tombarolo di Tarquinia, sono affascinanti: partita ottantenne da Costantinopoli, riuscì romanzescamente a rintracciare, nella Gerusalemme che Tito prima e Adriano poi avevano distrutto e ch’era diventata una città coloniale romana in Giudea, Aelia Capitolina, le reliquie della Santa Croce e anche di quelle dei due “ladroni” crocifissi insieme col Salvatore. Ricordate l’affresco di Piero della Francesca nell’aretina basilica di San Francesco? Continua a leggere “Minima Cardiniana 479/2”