APPELLO URGENTE (E SEVERA DIFFIDA)
Cari Amici, Parenti, Colleghi, Conoscenti, Corrispondenti abituali, Corrispondenti occasionali, Estimatori (incredibile ma vero: ce n’è qualcuno), Critici severi, Avversari, Detrattori abituali, Detrattori saltuari, Calunniatori eccetera,
Non ho mai fatto parte della banda di Facebook, e a quanto pare una volta tanto ho avuto ragione. Ma non ho potuto sottrarmi al peso quotidiano del web: centinaia di messaggi e-mail al giorno, al quale ho sempre fatto il possibile per rispondere. A ciò si aggiunge la pessima e ignoro quanto legale e legittima abitudine, ormai, di uffici ed enti pubblici e privati di spedire tramite web corrispondenza che dovrebbe arrivare per via cartacea, costringendomi a scaricare, a stampare, a rispondere. Arrivano così anche i documenti fiscali: che, se vengono perduti (ed è facilissimo che ciò avvenga, data la labilità delle comunicazioni informatiche), comportano il rischio di severe ammende. Solo nell’ultimo anno, ciò mi ha causato un danno di oltre 10.000 euri di multe varie, che si aggiungono al peso delle imposte da me regolarmente pagate.
Negli ultimi mesi, tutto ciò ha fatto saltare il mio povero piccolo sistema informatico personale: è impazzito, mi reinvia di continuo addirittura messaggi vecchi di mesi, è un caos incontrollabile. Dall’inizio dell’anno (ho controllato giorno per giorno) sono obbligato a dedicare alla corrispondenza informatica dalle 3 alle 5 ore giornaliere, che si aggiungono ad almeno altrettante ore di lavoro (incluse corrispondenza cartacea, ingente, e telefonate, molto numerose): in pratica, mi si sta togliendo il diritto a studiare, a lavorare, a riposarmi.
E’ evidente che non posso andare avanti così: è una questione di legittima difesa. Sono un privato cittadino che una volta uscito dall’Università non ha più una segreteria (ho beninteso qualcuno che, retribuito all’uopo, mi aiuta; ma non basta). Sappiate, dunque, o destinatari tutti del presente messaggio, che da ora in poi eviterò salvo casi molto seri e urgenti di risponderVi e cancellerò sistematicamente tutta la corrispondenza non richiesta e non indispensabile. Mi spiace, ma non posso fare altrimenti. Entro pochi giorni attiverò un Post Office Box presso l’Ufficio postale di Bagno a Ripoli, 50012 Firenze: Vi invito a ricorrere alla cara buona vecchia posta per tutto quel che non sia appunto serio, urgente e indispensabile.
In particolare, tenete presente che sono un pensionato, non un medico delle ASL. Chi di Voi desideri da me consulenze o pareri professionali di sorta (esclusi ovviamente coloro che hanno con me rapporti universitari, che passano però attraverso università non italiane, e tutti i colleghi e gli allievi che debbano interpellarmi per ragioni di studio e di ricerca: nei loro confronti sono ovviamente sempre disponibile perché tale è il mio dovere) è pregato di contattarmi non direttamente, ma attraverso il mio agente editoriale (Grandi & Associati, Via degli Olivetani 12, 20123 Milano), che provvederà a fargli conoscere le condizioni di accesso. FC