Franco Cardini, Antonio Musarra, Il grande racconto delle crociate, Bologna, il Mulino, 2019

«L’idea di crociata si è rivelata, nel tempo, estremamente duttile. I mutamenti cui essa è andata incontro sono stati variamente intesi: ora come «ampliamento» delle sue caratteristiche fondanti; ora come pura e semplice «deviazione» dai suoi intenti originari. Ciò non toglie che nell’Europa tardomedievale e protomoderna sia andata costruendosi una «cultura della crociata» passata dal diritto canonico alla letteratura, alla musica, alle arti, alla propaganda popolare, al sentire comune, alimentandosi di gesti, di riti, di tradizioni, capace di giungere sino alle polemiche illuministiche, al risveglio romantico e ai più recenti e più scopertamente strumentali revival politici, come quelli verificatisi durante le due guerre mondiali o nel corso della guerra civile spagnola del 1936-39. Un’idea-forza che fu soprattutto un fattore di aggregazione, perfino di unità o di definizione di una identità, e che però dobbiamo smettere di collegare in modo unilaterale alla Terrasanta e ai secoli XI-XIII».

Franco Cardini, Antonio Musarra

MC – Edizione straordinaria

EDITORIALE

Ormai, quando posso vivo a Parigi. Durante l’anno accademico, nonostante io sia pensionato (in linguaggio aulico accademico si dice “Emerito”), dispongo di una sorta di Buen Retiro presso Firenze con un discreto comfort: libri, piccola ma fornita cantina, figlie, nipoti, gatto. Parigi però, per vivere stando aggiornati, andare alle mostre e a teatro, perfino studiare – per quel poco che riesco ancora a fare: forse per colpa mia, troppi impegni: qualche amico me lo rimprovera, e me lo rimprovero anch’io – è incommensurabilmente meglio, anche se un po’ cara (non troppo più che Firenze, tuttavia). Lo sapete che a Parigi ci sono ancora le librerie? Quando lo racconto a Firenze non ci vogliono credere: loro sono così fieri dei loro ben due maxinegozi di Feltrinelli…

Stando qui, da parecchie settimane vengo deliziato dai Gilets Jaunes: e ho il sospetto che, se fossero in grado di esporre in ordine e con pacatezza le loro ragioni, sarei in gran parte d’accordo con loro. Il fatto è che, ad esempio, la folla che da qualche mese si automobilita a Hong Kong riesce ad esprimersi con molta più chiarezza di loro. Quel che tuttavia non arrivo a capire come media e opinione pubblica, i quali di solito non esitano a denunziare le violenze dei manifestanti di Parigi passando sopra le risposte poliziesche ispirate a una violenza che non appare sempre necessaria o giustificabile, siano poi così certi che a Hong Kong tutto accede in modi molto diversi e la polizia, facendo più o meno le stesse cose che fa qui, là mette regolarmente in pericolo i diritti umani. Ho provato a fare per quel che mi riguarda un po’ di chiarezza dopo aver assistito, sabato 31 giugno, per strada e alla TV, a due situazioni parallele e averne confrontato la diversità di giudizio  generalmente espressa. Che cosa c’è che non va nel mio artigianale sistema di valutazione? Continua a leggere “MC – Edizione straordinaria”

Denuncia per crimini all’Umanità (MC – Edizione straordinaria)

Carissimi utenti abituali dei MC,
pur costretto a tacere fino a tutto il novembre prossimo, non posso evitare di farVi avere di quando in quando qualche nota anche in relazione alle Vostre richieste o sollecitazioni. Stavolta mi limito a diffondere un documento generoso e coraggioso del sindaco di Barceto in provincia di Parma, che credo rappresenti bene quel che molti di noi pensano; a seguire, il testo di una mia intervista al giornalista dott. Durazzini, dove ho creduto bene allegare a considerazioni sull’Islam che ormai sarebbero scontate qualche non inutile indicazione bibliografica. Grazie e a presto. FC
Oggetto:   Denuncia per crimini all’Umanità.

Nessuno tocchi Dante (MC – Edizione straordinaria)

Al Direttore de “La Nazione” – Firenze

Caro Direttore,

qui in Inghilterra, dove in questo momento mi trovo per motivi di studio e per passare qualche giorno con Chiara, la mia seconda figlia, che lavora a Cambridge, sono stato raggiunto dall’eco per l’avvio – mi sembra alquanto polemico – delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante, che cadrà nel 2021. Una brava collega del nostro giornale mi ha “stanato” per chiedermi che cosa io ne pensi dell’idea di riportare a Firenze (ammesso che ciò sia tecnicamente possibile: il che mi pare alquanto problematico) per qualche giorno, in tale occasione, le ceneri di Dante, da restituirsi quindi a Ravenna.

Ho espresso in poche parole, che a qualcuno sono parse molto dure, il mio giudizio: che è di totale riprovazione di tale idea. So bene ch’essa dipende dall’iniziativa di alcune personalità cittadine tra le quali vi sono molti miei carissimi amici personali: ma, come si usa dire, amicus Plato, sed magis amica veritas. E la verità è che questa versione laica della tradizione cristiana delle “reliquie pellegrine” è straordinariamente maldestra, antistorica e inopportuna: ed è del tutto grottesco l’alibi, da qualcuno avanzato, che ciò servirebbe a incentivare specie presso i giovani l’interesse per l’opera dell’Alighieri. A tale scopo servirebbe ben altro che non una trovata mediatica di pessimo gusto, un baraccone pseudo-sacralizzante. Continua a leggere “Nessuno tocchi Dante (MC – Edizione straordinaria)”