Domenica 22 febbraio 2020, San Policarpo
VII Domenica del Tempo Ordinario
LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO E LIBERTÀ DI PENSIERO
Ricorderete che nel MC 269, quello della scorsa settimana, si è brevemente esposto quanto accaduto in una scuola marchigiana dove alcuni ospiti – studiosi, giornalisti o politici che fossero – si sono permessi di far sulla voce a un docente dell’istituto che li ospitava e che, al termine di una riunione da loro gestita (presumibilmente appunto su invito della scuole) e in presenza degli studenti si era limitato a chiedere l’apertura di un dibattito. Può darsi l’abbia fatto in maniera dura o magari perfino scortese: non lo so, non ero presente. Ma la reazione dei suoi interlocutori, e quindi addirittura le misure disciplinari a quanto pare assunte contro di lui in sede scolastica, sono state non dico eccessive e inadeguate, ma semplicemente intollerabili e inaccettabili. Si sono superati i limiti oltre i quali si è costretti a parlare di attentato alla libertà d’insegnamento e alla stessa libertà di pensiero, oltre alla grave offesa portata alla dignità non solo del docente interessato, ma dello stesso istituto scolastico; e al pessimo esempio dato agli studenti costretti ad assistere allo spettacolo.
La cosa non poteva finire così e non può fermarsi qui. Il professor Simonetti, sospeso dall’insegnamento (!), ha intanto ottenuto un riconoscimento dell’Università di Salamanca (che forse non è meno decorosa di una scuola media superiore marchigiana) e si appresta a partire per uno “stage”. Ma il discorso deve andare avanti e tutti i colleghi insegnanti che seguono i “Minima Cardiniana” sono chiamati a collaborare liberamente affinché sull’episodio si faccia piena luce. Cominciamo col pubblicare una semplice autoscheda del professor Simonetti, dalla quale avrete agio di porvi il problema se a un docente di quel livello e con quel curriculum si può ritenere sia il caso di comminare sanzioni e sospensioni solo per aver chiesto, entro le mura dell’istituto nel quale insegna, che alcuni ospiti esterni accettassero un libero scambio d’idee.
DICHIARAZIONE DEL PROFESSOR MATTEO SIMONETTI
Ho 48 anni, sono laureato in Filosofia, diplomato in pianoforte, ho una abilitazione all’insegnamento (Tfa), un master in didattica delle materie umanistiche, ho ottenuto il master “E. Mattei” sul Vicino e Medio Oriente dell’Università di Teramo, con cui poi ho collaborato come docente per 2 anni. Sono stato cultore della materia in Filosofia dei linguaggi, presso l’Università di Macerata, e in Storia delle relazioni internazionali, presso l’Università di Teramo, esaminando anche candidati. Sono giornalista pubblicista dal 2003 con oltre 200 articoli di terza pagina su testate e riviste nazionali, tra le quali “Il Secolo d’Italia”, “l’Indipendente”, “Il Borghese”, “Percorsi di cultura politica”, “L’Uomo libero”. Ho pubblicato diversi saggi di natura storico-filosofica: Stasera dirige Nietzsche. La musica tra filosofia e politica, Pantheon; Demonocrazia. Critica all’inganno democratico, Solfanelli; Hannah l’antisemita. Gli ebrei sull’ebraismo e l’antisemitismo, All’Insegna del Veltro; Kalergi. La prossima scomparsa degli europei, Nexus; I quaderni neri di Heidegger. Una lettura politica, Idrovolante, con la prefazione di Diego Fusaro. Diversi miei libri sono stati recensiti a piena pagina su quotidiani nazionali, come “Il Secolo d’Italia”, “Libero” e “La Verità”. Ho collaborato inoltre con vari siti internet, tra cui “Il giornale del ribelle”, e sto da diversi anni girando l’Italia come conferenziere su tematiche attinenti i miei libri o l’attualità politica e sociale. Come musicista ho insegnato pianoforte e propedeutica musicale per circa 15 anni, ho tenuto diversi concerti e come compositore ho da poco terminato una raccolta di lieder su testi di Hoelderlin e Leopardi che verranno eseguiti in prima assoluta a maggio a Recanati e poi in varie località europee, con cantanti di fama mondiale. Ho insegnato con progetti di vario tipo in tutti gli ordini e gradi delle scuole italiane, dalla Scuola per l’infanzia al Master Universitario. Sono divenuto professore di ruolo tramite il concorso ordinario 2012 e ho ottenuto la cattedra terminando l’anno di prova nel settembre 2016. Nel 2019 ho vinto un dottorato in Filosofia di durata triennale con un progetto proprio su un confronto Heidegger-Unamuno e sul rapporto dell’intellettuale con il potere politico. Il dottorato presso la prestigiosa Università di Salamanca non ha borsa di studio, quindi resto dipendente del Miur con il congedo straordinario per dottorato, ed è un dottorato di ricerca puro, quindi senza obbligo di assidua frequenza.
Partito da un approccio più filosofico, mi occupo da diversi anni della storia e della storia del pensiero europei nel periodo 1920-1950.
Dal punto di vista didattico metto in pratica da sempre metodi innovativi centrati sullo studente, nel rispetto della sua autonomia critica: adotto valutazione tra pari e autovalutazione, classe rovesciata, dibattiti filosofici, totale programmazione per competenze, non storico-filosofica in senso cronologico ma per ampie aree tematiche. Ho ricevuto sempre elogi per questo approccio e per i suoi risultati, sia dal dirigente scolastico, sia da molti colleghi, ma soprattutto ho ricevuto vari encomi dalle mie classi, con commoventi lettere di sostegno e di stima, sia dai miei attuali alunni, sia dalle precedenti classi.
Veniamo alla questione Anpi: il 28 novembre 2019 l’Anpi, presso il liceo di Civitanova dove insegno, ha organizzato una conferenza sulla storia dell’epurazione dei fascisti nel dopoguerra e sulla resistenza. Tutte le quinte classi sono state portate nell’auditorium. Si è trattato di un’esposizione a senso unico di tre ore e le classi man mano se ne sono andate. Al termine ho invitato l’Anpi a un futuro incontro per un contraddittorio con chi della resistenza ha un’idea diversa rispetto all’Anpi stessa. Si è scatenato il pandemonio, con gente dell’Anpi che invitava a censurarmi, politici che mi sono venuti incontro offendendo, fino a che mi si è strappato il microfono di mano. La vicenda è finita sui giornali locali e nazionali con diffamanti falsità a me rivolte: avrei fatto apologia di fascismo, avrei provocato, avrei negato la costituzione, avrei fatto negazionismo, avrei portato via le classi. Vengo segnalato dall’Anpi all’ufficio scolastico regionale, mi si accusa politicamente attraverso esponenti del PD, sia al consiglio regionale, sia attraverso senatori. Alla fine vengo sanzionato per un mese con decurtazione dello stipendio, non per le misere accuse riferite a quel giorno, tutte cadute, ma per un post su facebook del 2016, colpevolmente modificato per fargli significare il contrario. Non sono stati ascoltati preside e testimoni che erano a mio favore. Si tratta di un dossieraggio che si appunta su questioni che nulla hanno a che vedere con la vicenda. Farò ricorso al giudice del lavoro ed ho già querelato per diffamazione l’Anpi ed altre persone. Il video di quell’avvenimento è stato girato e depositato come prova contro di me dall’Anpi stessa ed è stato da me pubblicato su youtube a mia discolpa: https://www.youtube.com/watch?v=kh–EPaXkSA. Sto raccogliendo firme con due lettere aperte, una a mio sostegno come docente e l’altra per la libertà di opinione, e dopo 2 giorni siamo a circa 700 sottoscrizioni. Qui il link alla sottoscrizione: https://www.controventoaps.org/. Ciò che mi aspetterei, visto che i colleghi del liceo sono più che pavidi e anestetizzati, è il sostegno di storici e di docenti da altre parti d’Italia. Chi vuole sostenere la causa della libertà di pensiero puoi inviarmi una mail a matteosimonetti@hotmail.com, cercarmi su facebook o chiamarmi al 3289527704.