Minima Cardiniana 278/1

Domenica 19 aprile 2020, Domenica in Albis

RINGRAZIAMENTI E PRECISAZIONI
Cari Amici, non vi abituate alle rubriche: non sono mai “fisse”. Ad esempio preferisco interrompere di tanto in tanto l’Agenda, quando mi sembra non ci sia nulla di rilevante da segnalare. Inoltre tenete presente quanto segue, perché non mi va di passare da maleducato (anche se quando ci vuole ci vuole). Molti mi scrivono lodandomi e ringraziandomi per quel che dico, che scrivo e che faccio: Domine, non sum dignus, ma sappiate che ve ne sono grato anche se non ce la faccio a rispondervi personalmente. Invece qualcuno mi segnala attacchi, anche biliosi e feroci, non sempre giustificati, e si meraviglia che io non reagisca.


Qui bisogna intenderci. Alle manifestazioni pubbliche di dissenso civicamente e culturalmente motivate e debitamente firmate rispondo sempre: non credo di essermi mai sottratto a un dialogo e nemmeno a un dibattito. Se e quando ne ho il tempo rispondo anche ai messaggi privati. Non rispondo MAI, e PER PRINCIPIO, a due categorie di critici; a quelli che non si firmano (e firmarsi con uno pseudonimo equivale a non firmarsi); a quelli che confondono tra legittimo anzi sacrosanto confronto di idee, magari condotto anche con vivacità di linguaggio (un bel litigio fa bene, libera le tossine) e denunzia inquisitoriale condotta non mediante argomenti – fin lì ci potrei anche stare – bensì per mezzo di attribuzioni di epiteti e di elenchi espositivi di mie posizioni (nemmeno sempre correttamente riferite) le quali vengono condannate ma non discusse, evidentemente in quanto si parte dal principio che sono errate al punto da non curarsi di confutarle. Mi spiego meglio: è inutile dirmi che se sono questo sono un reazionario, se dico quest’altro sono un sovversivo, quest’altro ancora un nazista, quest’altro in più un comunista (anzi, ho di recente notato che va di moda la contumelia bicroma: rossobruno, per esempio), e naturalmente un complottista, e quindi naturalmente un revisionista e già che ci siamo, perché no, un negazionista: peccato per lorsignori che non serva né basti dichiarare, bisogna argomentare. Quando hanno avuto l’imprudenza di tentar di farlo, li ho tutti messi a tacere. Né questi interlocutori-denunziatori ricaveranno di più – non s’illudano – con le provocazioni sprezzanti o ridicolizzanti: sarei grottesco, patetico, stupido eccetera. Se sono tutte queste cose, perché perdete tempo a farmelo notare? Ma se siete così generosi da volermene in ogni modo avvertire, perché non provate a spiegare criticamente il vostro pensiero invece di limitarvi ad appiccicare etichette? Certo, bisognerebbe avercelo, un qualche pensiero…