Minima Cardiniana 283/5

Domenica 24 maggio 2020
Ascensione di Nostro Signor Gesù Cristo

UN APPELLO
Auguriamoci tutti che Dinucci non abbia ragione, o che non ce l’abbia del tutto. Però, diceva il Divo Giulio (Andreotti), chi pensa male fa peccato, ma c’indovina. E, aggiungeva la mi’ nonna, è meglio aver paura che buscarne. Se il pericolo, anche lontano e ipotetico esiste, utile giunge questo appello da un partito politico. Non diciamo quale perché non vogliamo influenzarvi: se ne ritenete giusto il contenuto, sostenetelo e diffondetelo. Le forme di adesione possono arrivare tranquillamente a noi, che le gireremo a chi di dovere (non siamo autorizzati a fornirvi indirizzi diretti).

VIA LE ARMI NUCLEARI DALL’ITALIA
La pandemia in atto, che tuttora colpisce in modo pesante anche l’Italia, deve indurci ad un ripensamento di tutti i rapporti planetari tra popoli e tra Stati, in una logica non più di rivalità e contrapposizione bensì di collaborazione. Anche il problema della “collocazione geopolitica” dell’Italia dovrà essere rivisitato criticamente e ridefinito in un’ottica di dialogo e di distensione, non certo con l’obiettivo di un ribaltamento destabilizzante delle alleanze oggi in essere.
Un simile processo è molto importante e andrebbe avviato al più presto, ma prima c’è un obiettivo ancora più urgente ed improrogabile: la completa rimozione dal territorio nazionale di tutti gli ordigni nucleari, attualmente ospitati soprattutto nelle basi aeree di Ghedi e Aviano e in larga misura sottratte al controllo politico dell’Italia.
Il pericolo di un conflitto nucleare sia pure di portata limitata è tuttora reale e preoccupante, nonostante l’opinione pubblica non sembri minimamente percepirne la gravità.
Nella sua visita a Hiroshima dello scorso 24 novembre Papa Francesco ha ribadito la ferma condanna di queste terribili armi di distruzione di massa: “Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche”.
È una posizione chiara, fortemente condivisibile anche da un punto di vista laico: immorali sono anche il possesso e la detenzione “per conto terzi”, non solo un eventuale uso futuro.