Domenica 21 giugno 2020, San Luigi Gonzaga
XII Domenica del Tempo Ordinario, Solstizio d’Estate
IN MEMORIAM
Poche cose sono più tristi di dover dire addio ad amici fra i più cari: e amarissimo dirlo a chi era più giovane di te, sia pure di non molto. È quanto mi accade con una delle persone che mi erano più care e che sono da poco scomparse: Paolo Fabbri, semiologo e filologo non prolifico (è quel che gli rimproverava il suo Maestro Umberto Eco) e Giulio Giorello, che definire storico della scienza è davvero riduttivo e che era, appunto, forse quattro o cinque anni più giovane di me. Da un po’ nessuno dei due godeva di ottima salute: e credo che il coronavirus abbia dato loro il colpo di grazia.
Non indugerò sulle loro qualità intellettuali e sul loro ruolo nella cultura italiana. Chi li conosceva, lo sa; chi non li conosceva, se vuol fare un bel regalo a se stesso, s’informi. Non rendo omaggio alle loro figure scientifiche o intellettuali: queste cose vanno fatte altrove, in sede appropriata. Mi limito a ricordare la loro intelligenza, il loro humour, la loro allegria, la loro simpatìa, la loro generosità intellettuale e materiale, la loro capacità d’ironizzare su se stessi prima e piuttosto che sugli altri, la loro disponibilità ad ascoltare e a comprendere. Inutile dire che eravamo molto diversi e che avevamo idee differenti e magari lontane su molte cose. Ma con loro mi trovavo a mio agio e sapevo di poter discutere e magari litigare fraternamente. Spero con tutte le mie forze che ora si trovino dove io credo siano, non dove loro credevano di andare dopo la sosta su questa terra. Sono certo che anche Dio li trovava simpatici: loro non mi risulta credessero in Lui (ma non si può mai sapere…), però senza dubbio Lui credeva in loro.