Minima Cardiniana 292/1

Domenica 26 luglio 2020
XVII Domenica del Tempo Ordinario
Ss. Anna e Gioacchino

EDITORIALE
Poche, telegrafiche parole: rimandando altri argomenti alle prossime volte, in quanto questo è un “numero” già piuttosto pesante.
Pompeo, uno dei più impresentabili fra i reggicoda di Trump, si è distinto in questi giorni per una serie di dichiarazioni di fuoco rivolte contro la Cina. Io, che sono sempre stato anticesariano, non ho dubbi al riguardo: qualunque cosa dica o pensi Pompeo, bisogna pensare il contrario e siamo a posto. Viva la Cina, quindi.
Se lo sproloquio di Pompeo mi ha rallegrato, la vicenda dei carabinieri di Piacenza mi ha invece riempito di tristezza e mi ha fatto accorgere di quanto, nonostante le mie frequenti dichiarazioni, io sia italiano, legato all’Italia, innamorato dell’Italia.
Avevamo già avuto tristi avvisaglie: ma speravamo tutti che fossero eccezioni destinate come sempre a confermare la regola.
Bene: non era così. Il caso di Piacenza è troppo grave per non essere anche esemplare. Questo paese è marcio fino alle midolla. Se i sovranisti superstiti avevano bisogno di una conferma di ciò, eccoli serviti. L’Italia non ha sovranità, come viene dimostrato dal suo rapporto con la NATO. Rallegriamocene. Non ne è degna. Con sempre meno eccezioni, è un paese di furbastri, di mestatori, di bugiardi, di ladri, di evasori fiscali, di ipocriti, di semianalfabeti fieri di esserlo.
Diceva negli Anni Quaranta il mio nonno anarchico: “Finché ci sono i parroci, i giudici e i carabinieri, il paese sta in piedi”. Ateo e libertario, non amava né gli uni, né gli altri, né gli altri ancora: ma ne riconosceva la dirittura e li stimava. Più o meno tre quarti di secolo fa. Il resto, la discesa sempre più ripida e quindi la rovinosa caduta, è storia che abbiamo vissuto. Visto che sta per scoccare l’anno dantesco, potrei rifugiarmi nelle sue note invettive: ma egli si riferiva a una realtà geostorica del tutto diversa dall’attuale. Comunque, il senso delle parole, intese alla lettera, era quello giusto: “Ahi serva Italia, di dolore ostello / nave senza nocchiero in gran tempesta / non donna di province ma bordello”. Un ritratto di attualità impressionante.