Domenica 22 novembre 2020, Festa del Cristo Re
LIBRI LIBRI LIBRI
Giuseppe Cremascoli, Piccolo gregge. I cristiani nell’ora che volge, Lucca, La Vela, 2020, pp. 113, euri 10,00.
In Italia escono troppi libri e c’è troppa gente che scrive e che pubblica: qualcuno ormai i libri se li fa da sé. Non ci sarebbe nulla di male se in Italia non ci fosse pochissima gente che legge, e la maggior parte di quella legge poco, legge robaccia, non sa scegliere, non ha nemmeno idea di come si faccia a schedare un libro e a ricordarsi di quello che esso dice. Questo è solo un segno del fatto che il paese va a rotoli. Ma, come dice Montale, “c’è chi sopravvive”. Chi continua ad aver fede: spes contra spem.
Non so come abbia fatto Giuseppe Cremascoli a incrociare l’editrice la Vela, che a me è molto cara. Se mi avesse chiesto dove pubblicare il suo piccolo libro di scritti sparsi, gliel’avrei consigliata. Doppia gioia, quindi.
Giuseppe Cremascoli è un prete, come dice lui nell’ultimo dei suoi brevi “pezzi” – lettere, elzeviri, riflessioni sparse, appunti, chissà…; e un prete “non più giovane”. Celebra la sua messa e intanto si guarda intorno, considera la sua posizione, pensa ai suoi fedeli molti dei quali conosce bene, fa l’inventario di quelli che mancano per infinite ragioni e di quelli che non ci sono perché non verranno più, non potranno venire… non in questa vita, almeno. Il suo dir messa, a lui sembra routine… ed è qui l’unico punto in cui sbaglia. Non è affatto distratto. Al contrario, è assolutamente, profondamente concentrato. È al centro: di se stesso, del mondo che lo circonda, del messaggio che Dio gli manda.
È anche un professore e un pensionato, il nostro vecchio prete. Ha insegnato letteratura latina medievale nell’Università di Bologna e anzi, anche se non lo dice e non lo dà a vedere, è uno dei nostri più grandi studiosi in quel settore. Ed è giornalista pubblicista. E oggi è arciprete del capitolo della cattedrale della sua Lodi: città a me carissima in quanto rimasta eternamente fedele al mio imperatore, a Federico Barbarossa, che Dio lo abbia in gloria.
Nell’ora che volge (ma a che cosa?), il vecchio studioso e sacerdote guarda al suo mondo che negli ultimi decenni è andato sempre più precipitando; guarda al suo piccolo gregge di cristiani, una manciata di povera gente su una zattera in un mare sempre più mosso e in un’ora notturna, non rischiarata né dalla luna né dalle stelle. Un’età postcristiana nella quale non si crede più a nulla se non al proprio piacere e al proprio vantaggio, ma si sa che l’uno e l’altro sono sempre più a rischio. Un’ora “postcristiana”, come si usa dire, dove a colpi di orgogliose Maiuscole (la Libertà, la Democrazia, il Progresso, il Benessere, la Sicurezza, stavo per dimenticare l’Antifascismo…) si sta precipitando verso il baratro non dirò del postumanesimo, ma della postumanità. Un’età che ha predicato i diritti di tutti a tutto e che ha finito per negarli uno per uno: a cominciare dal diritto alla vita, in nome del quale si pretende di poter decidere della vita altrui e si nega la vita a chi sta per nascere.
Un libro sincero, intimo, umile, appassionato. Che rasenta la disperazione ma che non è disperato. Perché il piccolo gregge, nell’ora che volge, sa che la Promessa non è stata ritirata. In questo mondo senza onore, in cui la parola non vale più nulla, Colui che ha pronunziato la Parola manterrà la Promessa.
A monsignor Giuseppe, al mio Maestro e Collega Cremascoli, chiedo solo che, la prossima volta che si trova nella sua cattedrale, si ricordi di recitare una breve preghiera per il nostro imperatore, che Lodi continua ad onorare.
Marija Chodynskaja-Goleniščeva, Siria. Il tormentato cammino verso la pace, Prefazione di Alessandro Politi, Roma, Teti, 2019, pp. 718, euri 28.
Di Marija Chodynskaja-Goleniščeva lo stesso editore, Teti, aveva pubblicato nel 2018 Aleppo-guerra e diplomazia: i due libri, adesso, daranno a un lettore eventualmente interessato un quadro piuttosto esauriente di quel che sta vicino nel quadrante settentrionale del Vicino Oriente. Non è una lettura “giornalistica”: merita preparazione e attenzione. Da notare l’ampio contesto storico-politico in cui l’Autrice si muove e la sua analisi attenta del vasto, composito mondo dell’opposizione antiassadista che qui viene “disincantata” in maniera ineccepibile. E che questo libro sia notevole lo dice Alessandro Politi, specialista di grande spessore ma che non si può certo definire un “non schierato” – è direttore della “Nato Defense College Foundation” – secondo il quale questo è un documento attentissimo e attendibile “della nostra controparte russa”. Appunto per questo, dato il suo alto livello professionale e scientifico, questo è un libro terribile.