Domenica 29 novembre 2020, Prima Domenica d’Avvento
LO AVESSERO COMMESSO GLI IRANIANI A DANNO DI ALTRI, LO CHIAMEREMMO ASSASSINIO
L’OMBRA DEL MOSSAD SULL’ASSASSINIO DELLO SCIENZIATO FAKHRIZADEH-MAHABADI
Era già accaduto, e non una sola volta, nel recente passato. Ma le “esecuzioni” di quattro scienziati iraniani (nel 2010 Masoud Alimohammadi e Majid Shariari, nel 2011 Dariush Rezaeinejad e nel 2012 il 33enne Mostafa Ahmadi Roshan) avevano suscitato poco rumore mediatico. Questa volta, però, l’assassinio di Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi – vittima di un agguato poco lontano da Teheran –, autorevole personalità a capo del programma nucleare iraniano, non pare essere passato inosservato, sollevando reazioni improntate alla promessa di vendetta simili a quelle generate dall’omicidio del generale Qassem Soleimani, probabilmente perché Fakhrizadeh aveva in campo nucleare un ruolo simile a quello esercitato da Soleimani in campo militare.
Il sessantaduenne scienziato era anche un Brigadier generale dei Guardiani della Rivoluzione islamica (IRGC): il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo aveva menzionato esplicitamente, nel 2018, nel corso di una conferenza stampa in cui accusava l’Iran di costruire la bomba atomica. I sospetti si sono quindi concentrati immediatamente sul Mossad, che non ha confermato né smentito, magari con l’ausilio di un “appalto” ad agenti del MeK iraniano.
Non è chiaro se gli Stati Uniti siano in qualche modo coinvolti, ma due aspetti appaiono significativi: in primo luogo l’incontro segreto – negato dalle parti – avvenuto tre giorni fa a Neom, in Arabia Saudita, tra il potente erede al trono Mohammad Bin Salman e Netanyahu (a cui si sarebbero aggiunti il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e il capo del Mossad, Yossi Cohen), in quella che sarebbe la prima visita israeliana nel Regno. Sono loro, in effetti, i principali artefici della politica spregiudicata nei confronti dell’Iran.
Israele, come sappiamo, è il principale avversario in Medio Oriente dell’Iran, che in teoria avrebbe abbandonato da quasi vent’anni il suo programma nucleare a scopi militari, sostenendo la ricerca esclusivamente per scopi civili. Israele ritiene invece che l’Iran stia conducendo da anni un progetto segreto per dotarsi di una bomba atomica, e che a capo di questo progetto ci fosse proprio Mohsen Fakhrizadeh.
C’è da dire che Donald Trump, alla fine del suo mandato presidenziale – anche se voci autorevoli confermano la sua ricandidatura nel 2024 –, durante un meeting con il suo team di Sicurezza nazionale avvenuto la scorsa settimana, aveva ventilato l’ipotesi di bombardare la centrale nucleare atomica di Natanz, con l’evidente obiettivo di danneggiare il programma del neo eletto Joe Biden, disponibile a nuove trattative, più distensive, sul nucleare.
Difficile stabilire se questo nuovo, ennesimo crimine possa rappresentare un “test” di reattività nei confronti dell’Iran; difficile stabilire quali siano le reali intenzioni di Israele e Arabia Saudita, e quali quelle di Donald Trump e degli Stati Uniti a trazione democratica che verranno.
“Ancora una volta, le mani malvagie dell’arroganza globale, con il regime usurpatore sionista come mercenario, sono macchiate con il sangue di un figlio di questa nazione”, ha scritto il presidente iraniano Hassan Rohani sul suo sito ufficiale.
Più semplicemente noi ricordiamo cinque cose. Primo: questo delitto renderà più facile o più difficile la situazione mediorientale? Secondo: possiamo scartare l’ipotesi che questo sia anche (magari non solo) un colpo di coda di Trump per creare in partenza delle difficoltà a Biden? Terzo: siamo sicuri che nella stessa équipe di Biden la signora Clinton non abbia piazzato qualcuno dei suoi collaboratori tanto desiderosi di aggravare le questioni mediorientali, ovviamente a fin di democratico bene? Quarto: dei tre stati USA, Israele, Iran, sapete qual è l’unico che ha firmato il trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, mentre gli altri due si sono tirati indietro? Quinto: congratuliamoci tutti con noi stessi che sia stato ammazzato un iraniano, tantopiù che come sapete l’Iran minaccia il mondo con le sue armi nucleari anche se non ce le ha (ma questa è una prova in più della sua perfidia); e comunque, ve le figurate le palle che ci avrebbero fatto se fossero stati gli iraniani a far fuori uno scienziato nucleare americano? L’abbiamo scampata bella…