Domenica 20 dicembre 2020, IV Domenica d’Avvento
EFFEMERIDI DEL CRIMINE GLOBALE
Dedico questa pacata informazione (in realtà un pesante atto d’accusa) ai Buoni Cattolici i quali accusano il Santo Padre e tutti gli sprovveduti credenti (o i “cattocomunisti”, beninteso) di seguire un papa “buonista” e al servizio dei Poteri Forti mondiali e della globalizzazione, uno strumento delle quali Forze Oscure della Sovversione In Agguato (d’ora in poi FODSIA), nonché al culto ereticale e criptodemoniaco di Greta Thunberg.
La relazione di questo ennesimo crimine contro l’umanità per il quale purtroppo non ci sarà nessun processo di Norimberga (anche se, a differenza di quello celebrato tre quarti di secolo fa, in questo caso non ci sarebbe nemmeno bisogno di coniare leggi con valore retroattivo: i dispositivi giuridici internazionali ci sono tutti, e da tempo) riguarda anche coloro i quali accusano di “antioccidentalismo” (senza aver capito nulla di quello che è l’Occidente moderno) chi si ostina a ricordare il massacro e la spoliazione del continente africano perpetrata dagli europei nell’ultimo mezzo millennio e a ripetere che essi, nel Continente Nero, hanno recato soltanto la Luce del Cristo e la Fiaccola del Progresso. Sappiate che, con la pressione delle lobbies, l’appoggio delle potenze ex-colonialiste e neocolonialiste (il “franco della Comunità Finanziaria Africana – FCA – insegni) e l’interessata complicità dei governi locali corrotti con le loro “democraticissime” elezioni truccate), la spoliazione dell’Africa continua; e sappiate altresì, o Buoni Cattolici, che tale situazione è la vera e profonda causa anche delle immigrazioni clandestine dall’Africa verso i nostri paesi europei.
Ma ora forse l’antidoto è trovato. Invece di affondarli in pieno Mediterraneo contribuendo alla crescita esponenziale di cadaverina presente nelle acque che poi finisce nel pesce sui mercati o nelle scatolette, ammazziamoli ritardando à jamais la distribuzione del vaccino anticovid (tantopiù che, come centrali vicine ai Buoni Cattolici assicurano, tale vaccino è inutile o pericoloso per la salute). Così il problema si risolverà alle radici.
A proposito: vive congratulazioni al signor Benjamin Netanyahu il quale, per vincere l’indifferenza-diffidenza degli israeliani, si è vaccinato in pubblico. E una giustificazione anticipata delle sue future mosse: è evidente che, dal momento che il suo governo assicura da sempre che non esiste alcuna “occupazione” – e tanto meno “annessione forzosa” – dei territori palestinesi, è ovvio che egli sarebbe nel giusto se affermasse di non avere alcune responsabilità del fatto che il vaccino anticovid non arrivi o arrivi in ritardo e in quantità insufficienti nelle aree (ancora) insediate dai palestinesi. Soprattutto a Gaza, area sovraffollata e piena di bambini, sulla situazione covid della quale non trapelano notizie. D’altronde è ovvio che – tanto per parafrasare i Buoni Cristiani statunitensi dell’Ottocento (modello per i Buoni Cattolici del XXI secolo, attraverso la mediazione teocon) al tempo di quello che senza dubbio non fu mai un genocidio – “il miglior palestinese è un palestinese morto”. Ma, che voi sappiate, sono state rese note delle informazioni sul decorso dell’epidemia in territorio palestinese? Io non ne ho mai sentito parlare: senza dubbio distrazione e disinformazione mia…
TESFAIE GEBREMARIAM
AFRICA, LA LENTA CORSA VERSO IL VACCINO
L’Africa rischia di rimanere indietro nella corsa alle vaccinazioni anti Covid-19. Mentre infatti in Europa la somministrazione del vaccino inizierà il 27 dicembre, nel continente africano, nonostante Covax, la rete di Paesi in ambito Oms che dovrebbe garantire un’equa distribuzione di dosi gratuite a livello mondiale, le infrastrutture carenti e i pochi centri di stoccaggio e distribuzione ne impediscono una ampia diffusione.
Soprattutto, mancano ancora i fondi necessari per la distribuzione gratuita. Per vaccinare il 60% di tutta la popolazione africana, e quindi creare l’immunità di gregge, ci sarebbe bisogno di un miliardo e mezzo di dosi, ossia di una cifra compresa tra i 7 e i 10 miliardi di dollari. Ma per ora il fondo Covax dispone solo di due miliardi.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha ribadito che i nuovi vaccini vanno trattati come “un bene pubblico globale” messo a disposizione di tutti nel mondo. Ha chiesto 3,5 miliardi di euro nei prossimi due mesi per finanziare la vaccinazione.
John Nkengasong, capo del Centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc – organizzazione tecnico-scientifica della African Union), ha dichiarato in una conferenza stampa virtuale che sarebbe “terribile” vedere “i Paesi ricchi ricevere vaccini Covid-19 mentre i Paesi africani rimangono senza rimedi”. In Africa, secondo Nkengasong, le vaccinazioni non dovrebbero iniziare prima della metà del 2021. In un articolo pubblicato dalla rivista scientifica Nature, ha affermato che potrebbe essere necessario anche fino a ottobre per garantire il totale di 1,5 miliardi di dosi di vaccino necessarie per raggiungere il 60% degli 1,3 miliardi di persone del continente (sono necessarie due dosi di vaccino per la protezione completa dal coronavirus).
Non molti paesi in Africa possono permettersi il vaccino contro il coronavirus. Covax è stato creato proprio per garantire che i Paesi poveri ricevano ulteriori aiuti finanziari. Due miliardi di dosi di vaccino dovrebbero essere rese disponibili entro la fine del 2021. Ma secondo l’alleanza vaccinale Gavi, solo un miliardo di dosi sono state pianificate per i 92 Paesi più poveri. A settembre, uno studio Oxfam ha rivelato che i paesi industrializzati ed emergenti hanno già assicurato oltre 5 miliardi di vaccini.
Il problema sarà anche la conservazione. In molte zone rurali dell’Africa non c’è quasi elettricità. Le grandi città affrontano regolarmente interruzioni di corrente. “I congelatori a bassissima temperatura richiedono generatori di riserva o combustibili di riserva. Sarà piuttosto impegnativo”, spiegano i tecnici. Il direttore dell’Africa Cdc Nkengasong ha esortato i governi del continente a costruire sistemi di raffreddamento entro febbraio, sfruttando anche l’iniziativa Covax che ha fondi appositi.
L’esperto di salute Yap Boum vede un’altra sfida: “Prevediamo una certa resistenza da parte delle persone che riceveranno il vaccino Covid-19 a causa del dibattito sui vaccini, ma anche sul dibattito sul Covid in Africa”. Secondo Boum, è quindi necessaria un’adeguata sensibilizzazione sul vaccino perché gli africani sono preoccupati di essere trattati come cavie. Il direttore dell’Africa Cdc Nkengasong ha commentato che almeno il 60% della popolazione africana dovrà essere vaccinata nei prossimi due o tre anni: “Se avremo un ritardo di 4-5 anni, il virus diventerà endemico”.
(Africa Rivista, 19 dicembre 2020)
PS – L’African Union è una unione continentale che raggruppa 55 stati membri, annunziata in Libia nel ’99 e quindi fondata nel 2001-2002 in due distinti convegni in Addis Abeba e in Durban Sudafrica (è nata come organizzazione egemonizzata dal sanguinario Gheddafi: sarà per questo che se ne parla poco). Essa ha un hub (parola inglese che indica un centro di coordinamento) in Addis Abeba, capitale amministrativa dell’AU dove pervengono anche materiali in dono. Una massiccia donazione di medicinali è stata inviata di recente alla AU dalla Cina: notizia che non ha trovato eco nei nostri “media” dato che questo paese è notoriamente una dittatura.