Minima Cardiniana 320/4

Domenica 28 marzo 2021, Domenica degli Olivi
(o, nella tradizione meridionale e orientale, delle Palme)

MA LA PERSEVERANZA DÀ SEMPRE I SUOI FRUTTI
Insomma: siamo a un rilancio in grande stile dell’atlantismo, a una nuova “fase calda” dei rapporti con Cina e Russia, al demenziale assioma dell’Iran “pericoloso” per gli USA e per Israele, a un mantenimento dei rapporti più stretti con un Netanyahu più deciso del solito (se non lo bloccano gli israeliani) a una politica tracotante obiettivamente appoggiata ormai perfino dall’Arabia Saudita. Mesi fa, Alain de Benoist ci aveva avvertiti, durante le elezioni USA: Trump era il “male minore” rispetto a Joe Biden. Stentavamo a crederci, per quanto da parte nostra fossimo convinti che avrebbe ohimè vinto il peggiore. Ed è quello che è avvenuto. La coppia Biden-Harris ha ripreso in pieno il principio, sacro al Partito Democratico statunitense, dell’imperialismo americano dietro la maschera umanitaria: seguire la linea dell’interesse USA come garanzia della pace e della prosperità mondiale. La scelta di Antony Blinken come segretario di Stato è la riprova di tutto ciò. E ci andiamo di mezzo anzitutto noi europei, se ci ostiniamo a non aver il coraggio di capire che solo un’Europa indipendente dai due blocchi (quello che gli USA vogliono consolidare e quello, opposto, che essi fanno di tutto per favorire al fine di concretizzare un nemico che permetta loro di sviluppare la politica aggressiva della quale non possono fare a meno) potrebbe salvare il mondo dall’ipotesi di uno scontro letale a causa della cronicizzazione di opposte tattiche distruttive. Intanto, ecco a che cosa ci ha condotti la politica del trio Biden-Harris-Blinken nei confronti della Russia. E il peggio è questo: cui prodest? In una politica normale, questa domanda ha sempre una risposta. Nel nostro caso, no. Questa via demenziale non gioverà a nessuno.

RUSSIA, LAVROV: “RAPPORTI CON UE DISTRUTTI DA DECISIONI UNILATERALI DI BRUXELLES”
“Pronti a contatti quando saranno eliminate anomalie nelle relazioni bilaterali. A Est invece abbiamo un’agenda molto intensa, che diventa ogni anno più diversificata”, ha detto il ministro degli Esteri russo in una conferenza stampa congiunta con l’omologo cinese Wang Yi. E sul rapporto con gli Usa, dicono: “Creano alleanze da guerra fredda”. La Cina convoca ambasciatore UE: “Dura protesta” dopo le sanzioni.
“L’intera infrastruttura delle relazioni con l’Unione europea è stata distrutta dai passi unilaterali compiuti da Bruxelles” e per questo la Russia interrompe le “relazioni ora”: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dall’agenzia russa Tass, in una conferenza stampa congiunta con l’omologo cinese Wang Yi, dopo un incontro in Cina. Mosca, ha avvertito Lavrov, “sarà pronta a contatti per intensificare la cooperazione con l’Ue quando Bruxelles riterrà necessario eliminare le anomalie nelle relazioni bilaterali. “Se e quando gli europei riterranno opportuno eliminare queste anomalie nelle relazioni con il loro più grande vicino, ovviamente, saremo pronti a costruire questi rapporti basati sull’uguaglianza e la ricerca dell’equilibrio degli interessi. A Est invece abbiamo un’agenda molto intensa, che diventa ogni anno più diversificata”, ha aggiunto. Sergei Lavrov, in missione in Cina appena qualche giorno dopo il vertice tra le diplomazia di Washington e Pechino in Alaska, alza dunque il tono dello scontro con Bruxelles all’indomani delle nuove sanzioni dell’Occidente contro Russia e Cina. Lavrov e il suo collega cinese, Wang Yi, hanno definito “inaccettabili” le sanzioni per la persecuzione dei musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang. “Usa creano alleanze da guerra fredda” Secondo Cina e Russia, “gli Stati Uniti stanno cercando di affidarsi alle alleanze politico-militari della guerra fredda per cercare di distruggere l’architettura legale internazionale”: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa dopo un incontro in Cina con l’omologo Wang Yi. Lo riferisce la Reuters. Cina convoca ambasciatore Ue: “Dura protesta” dopo sanzioni Il ministero degli Esteri cinese ha convocato l’ambasciatore dell’Unione europea, Nicolas Chapuis, per protestare contro le sanzioni imposte a funzionari di Pechino per le presunte violazioni dei diritti umani nella regione autonoma uigura dello Xinjiang.”La sera del 22 marzo, il vice ministro degli Esteri della Repubblica popolare cinese Qin Gang ha convocato il capo della delegazione dell’Ue nella Repubblica popolare cinese, ha espresso una dura protesta a nome del governo cinese e ha condannato fermamente le sanzioni unilaterali imposte alla Cina poche ore fa con il pretesto delle cosiddette violazioni dei diritti umani nello Xinjiang”, ha precisato oggi in un comunicato il ministero degli Esteri. Parlando in una conferenza stampa dopo i colloqui con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il capo della diplomazia cinese Wang Yi ha affermato che le sanzioni dell’Ue violano il diritto internazionale, spiega la Ria Novosti. “Le sanzioni non riceveranno il sostegno della comunità internazionale, in particolare le cosiddette sanzioni imposte sulla base di bugie. Credo che tutti i paesi dovrebbero opporsi”, ha detto Wang Yi, che ha definito le misure occidentali una “messinscena” giudicata “inaccettabile”.
(RaiNews, 23 marzo 2021)