Minima Cardiniana 322/2

Domenica 11 aprile 2021, Domenica in Albis

EDITORIALE
…o meglio, Non-editoriale. Rinunzio all’Editoriale. Nell’imbarazzo della scelta, non saprei da dove cominciare. È troppo ghiotta la Commedia delle Sedie Mancanti ad Ankara, ma più ghiotta ancora le gaffes a catena di politici e di giornalisti del Bel Paese, dov’è evidente che si può dar del “dittatore” (e magari “sanguinario”) a chi si voglia – per esempio ad Assad –, mentre il peggior gorillaccio latinoamericano o il più ladro fra i “presidenti” africani che tengono il sacco alle ruberie delle lobbies nel loro continente vanno trattati da Sua Eccellenza in quanto sono agli ordini di Washington o di Davos: e anche nel caso di Erdoğan (farabutto finché si vuole ma membro della NATO e utile nel dar fastidio a Putin e a Teheran) bisogna andarci piano con le definizioni. Dittatore, lui? Lo afferma Draghi, poi ci ripensa: magari sì, in fondo perché no?, ma anche forse nostro utile partner. Tanto per adeguarci al lessico dei Godfathers, che ormai furoreggia anche a Capitol Hill: “Yes, maybe he’s a sonofabitch, but he’s our Sonofabitch!”.

Quante belle cose sono successe questa settimana! Perfino la buona notizia che, sul caso del Moby Prince di Livorno, da trent’anni non ci sono colpevoli. Come in tantissime altre infamie accadute negli ultimi decenni in Italia e nel mondo.
Poi ci sarebbe l’accorato e indignato sfogo del papa contro alcune organizzazioni mondiali a delinquere ammantate dai loro severi panni curiali bancari e finanziari. Uno sfogo che il vescovo di Roma deve mantenere nei limiti epistolari. Un po’ come Dante quando al tempo della discesa in Italia dell’imperatore Enrico VII scriveva agli “scelleratissimi fiorentini”: solo che Francesco, a differenza dell’Altissimo Poeta, è un esule nella sostanza ma non nella forma; e non può consentire a se stesso quella libertà espressiva anche formale che forse amerebbe usare nel gergo delle
Vilas Miserias che più gli è familiare. Peccato.
Niente notizie invece, stavolta, sul Myanmar. Dove tutto parrebbe chiaro. Ci sono militari cattivi da una parte, buoni cittadini vittime dall’altra. Tutto chiaro, no? Ma noialtri ci stiamo lavorando perché non sarebbe la prima volta che… e poi, diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci s’indovina.
In cambio, qualche riflessione sul Covid-19. Un tema generale e comune, come si sa: e, come dice il divo Giustiniano,
Quod omnes concernet, ab omnibus adprobari debet (solo che sovente non potest). Un relatore espone, un referee replica: Dulcis in fundo, oppure In cauda venenum?
Franco Cardini