Minima Cardiniana 329/2

Domenica 30 maggio 2021, Santissima Trinità

EDITORIALE
IL DOVERE DELLA MEMORIA… O NO?
Sono un convinto fautore del dovere della memoria: e apprezzo molto che esso mi sia ricordato ogni 27 gennaio e ogni 25 aprile. Solo, temo che a volte politici e mass media abbassino la guardia, siano distratti. Oggi, Santa Romana Chiesa ci ha ricordato tre giovani donne, tre autentiche martiri: erano disarmate e dedite al loro prossimo, nel contesto di una feroce guerra civile, quella spagnola del 1936-39. Vennero arrestate, seviziate, assassinate. Sul fronte aragonese, nell’ottobre del 1936.
Che peccato che una qualche TV, per esempio, non si sia ispirata a quell’episodio per un toccante sceneggiato. Fra l’altro, il contesto sarebbe stato l’affascinante quadro di
Per chi suona la campana e di Tierra y Libertad. Quale occasione migliore per rievocare l’impegno civico speso in quell’occasione da tantissimi intellettuali, da Picasso a Hemingway…
Certo, c’è un guaio: Picasso, Hemingway, Malraux e millanta altri tifavano sì per la Spagna, la medesima a favore della quale si schieravano i governi francese, inglese, americano, russo…
Solo che, ohimè, le tre crocerossine furono trucidate dai democratici combattenti a favore dei quali si erano mobilitati tanti governi democratici e tanti fini intellettuali.
E allora, che facciamo? Gridiamo all’infamia, alla coscienza pelosa di chi vede soltanto i delitti dell’altra parte? O fingiamo di esserci distratti? O che altro?
A meno che non sia tutta una provocazione. Anzi…
Ma sì, diciamolo! È tutto chiaro, tutto evidente! Altro che beatificarle!
È evidente che si trattò di una provocazione: quelle andarono a farsi ammazzare da un reparto di antifascisti impegnati a difendere il suolo patrio. Che vergogna…

PRIMA DI MORIRE GRIDARONO “VIVA CRISTO RE”
LA STORIA DELLE BEATE MARTIRI SPAGNOLE CROCEROSSINE DI ASTORGA
Sabato 29 maggio sono state beatificate María Pilar Gullón Yturriaga (1911-1936), Octavia Iglesias Blanco (1894-1936) e Olga Pérez-Monteserín Núñez (1913-1936), tre fedeli laiche, infermiere della Croce Rossa, volontarie per assistere i feriti di guerra e martiri: uccise in odium Fidei il 28 ottobre 1936 a Pola de Somiedo (Spagna)

María Pilar Gullón Yturriaga nacque a Madrid (Spagna) il 29 maggio 1911. La famiglia viveva a Madrid, dove il padre svolgeva la professione di avvocato e fu deputato del partito liberale nel Parlamento nazionale per la circoscrizione di Astorga, suo luogo di origine e dove, insieme ai familiari, trascorreva lunghi soggiorni. La Serva di Dio s’impegnò nei lavori domestici, nell’assistenza dei genitori anziani e nella collaborazione assidua in parrocchia e in diversi servizi a carattere sociale. La famiglia lasciò Madrid il 16 luglio 1936 e si trasferì in Astorga. La Serva di Dio venne uccisa all’età di 25 anni.

Octavia Iglesias Blanco nacque ad Astorga (Spagna) il 30 novembre 1894, in una famiglia agiata e profondamente cristiana. La Serva di Dio si dedicò ai lavori domestici e, in particolare, all’assistenza dei genitori. Con il consenso della madre, partì per assistere i feriti sul fronte di guerra al confine con la regione asturiana. Venne uccisa all’età di 41 anni.

Olga Pérez-Monteserín Núñez nacque a Parigi (Francia) il 16 marzo 1913 e si trasferì con la famiglia ad Astorga nel 1920. La Serva di Dio era impegnata nei lavori domestici e, per influsso del padre, si dedicava alle arti plastiche e alla pittura. Venne uccisa all’età di 23 anni.

All’alba del 27 ottobre 1936, nel corso della guerra civile spagnola, l’esercito repubblicano sferrò un attacco contro l’ospedale di Puerto de Somiedo. I feriti vennero uccisi sul posto, mentre il personale sanitario venne catturato. Ne facevano parte tre donne, María Pilar Gullón Yturriaga, Octavia Iglesias Blanco e Olga Pérez-Monteserín Núñez, infermiere volontarie: non avevano voluto abbandonare i feriti nonostante il pericolo. Dopo un lungo cammino a piedi, vennero condotte alla sede del Comitato di guerra e quindi ai miliziani, che le sottoposero per tutta la notte a vessazioni e torture. Non rinnegarono mai Dio né la loro patria e continuarono a pregare, fedeli a quanto avevano sempre fatto. Vennero fucilate il 28 ottobre 1936, verso mezzogiorno, in un prato fuori città, da tre donne miliziane. I loro resti mortali sono venerati nella cattedrale di Santa Maria ad Astorga, precisamente nella cappella di san Giovanni Battista.