Domenica 21 novembre 2021, Cristo Re
STORIA DEL PRODE STOLTENBERG E DEL TIRANNO LUKASHENKO
MA CHI SCEGLIE I NOSTRI ALLEATI?
Il prode Stoltenberg è dal 2014 segretario generale della NATO. Si sarebbe tentati di darci a un esame filologico-semantico del suo nome, ma in chiave maccheronica: se ciò fosse legittimo, potremmo dedurne che davvero nomina sunt substantia rerum. Peccato non potersi dare al gioco delle etimologie. Resta il fatto che vi rinvio all’articolo di Amerino Griffini dedicato alla cantante Frida degli Abba chiedendomi quale sia stato l’atteggiamento del laburista Stoltenberg nella lunga vicenda delle donne e dei bambini norvegesi perseguitati nel loro paese dopo la seconda guerra mondiale. Una vicenda squallida e vergognosa, alla quale ha posto un sia pur fragile e tardivo riparo uno statista norvegese conservatore: dal momento che Stoltenberg è un laburista, egli è stato presumibilmente complice della vile persecuzione contro un gruppo indifeso di suoi concittadini. Se è vero, ciò può solo rafforzare la considerazione che già sentiamo di possedere nei suoi confronti.
Il prode Stoltenberg, dunque, versus il tiranno Lukashenko, servo come tutti sanno dell’arcitiranno di Mosca, Zar Putin. Al coro si è negli ultimi tempi unito anche l’ormai non più lucidissimo Lech Wałesa, che purtroppo ricordiamo di aver molto amato alcuni anni or sono, quando era leader di Solidarność. Ma gli anni passano, i tempi cambiano, il vino diventa spesso aceto: e ormai la nuova NATO, che cerca a tutti i costi lo scontro con la Russia e che innesca continue provocazioni nei confronti della politica di Putin, non può piacerci. La ricerca ostinata di una nuova “guerra fredda”, la politica e la strategia aggressiva travestite da manovre difensive (nessuno ha dimenticato il brigantaggio americo-occidentale del 2008 contro la Georgia) non ci piacciono. Né possiamo accettare che USA e NATO ci trascinino in una politica di provocazioni che rischia una contesa frontale ed è contraria agli interessi europei, è dannosa per la nostra sicurezza, non giova in nulla alla causa dell’indipendenza e della sicurezza europee e ci costa moltissimo in termini tanto politico-diplomatici quanto economici. Dalla crisi russo-ucraina a quella polacco-bielorussa alla questione afghana, la politica delle bugie che i nostri media acriticamente abbracciano e sostengono è francamente scandalosa.
La NATO ormai, alleanza nata per tutelare lo scacchiere atlantico-settentrionale, sta perfino sbarcando nell’Oceano Pacifico. Lo farà anche con i nostri soldi e con i nostri soldati, favorita dal silenzio dei nostri politici e dei nostri media. Vogliamo continuare a consentirlo?