Domenica 30 gennaio 2022
Quarta Domenica del Tempo Ordinario, Santa Martina
USA-NATO. CHE FATICA, VOLERE LA GUERRA E INVENTARSI I NEMICI…
Che fatica: si vis bellum, para bellum, ma per far la guerra ci vuole un nemico. Niente paura: se non c’è, s’inventa…
MANLIO DINUCCI
L’EUROPA IN TRINCEA CONTRO IL NEMICO INVENTATO
Il Dipartimento di Stato, “quale misura precauzionale contro una possibile invasione russa dell’Ucraina”, ha ordinato l’evacuazione dei familiari e di una parte del personale dall’Ambasciata Usa a Kiev, che con 900 funzionari è tra le maggiori in Europa, e ha elevato a livello 4 di rischio, il massimo, l’avvertimento ai cittadini statunitensi di non andare in Ucraina. Subito dopo il Foreign Office ha annunciato, con la stessa motivazione, il ritiro del personale dall’Ambasciata britannica a Kiev. Queste operazioni di guerra psicologica, miranti a creare allarme su una imminente invasione russa dell’Ucraina e delle tre repubbliche baltiche, preparano una ulteriore e ancora più pericolosa escalation Usa-Nato contro la Russia.
La Casa Bianca ha annunciato che il presidente Biden sta considerando di “dispiegare diverse migliaia di soldati Usa, navi da guerra e aerei nei paesi Nato del Baltico e dell’Europa Orientale”. Si prevede che inizialmente arriveranno 5.500 soldati Usa che, unendosi ai 4.000 già in Polonia e seguiti da altre migliaia, estenderanno al Baltico il loro schieramento permanente, come ha richiesto la Lettonia. Speciali convogli ferroviari stanno già trasportando carrarmati Usa dalla Polonia all’Ucraina, le cui forze armate sono da anni addestrate, e di fatto comandate, da centinaia di consiglieri militari e istruttori Usa affiancati da altri della Nato. Washington, che l’anno scorso ha fornito a Kiev armi per l’ammontare ufficiale di 650 milioni di dollari, ha autorizzato Estonia, Lettonia e Lituania a trasferire all’Ucraina armamenti Usa in loro possesso, in particolare missili Javelin. Altri armamenti sono forniti dalla Gran Bretagna e dalla Repubblica Ceca.
La Nato comunica che i paesi europei dell’Alleanza stanno mettendo le loro forze armate in stato di prontezza operativa e inviando altre navi da guerra e aerei da combattimento agli schieramenti in Europa Orientale. L’Italia, con i cacciabombardieri Eurofighter, ha preso il comando della missione Nato di “polizia aerea potenziata” in Romania. La Francia è pronta a inviare truppe in Romania sotto comando Nato. La Spagna sta inviando navi da guerra nelle forze navali Nato e cacciabombardieri in Bulgaria. L’Olanda si prepara a inviare caccia F-35 in Bulgaria. La Danimarca invia caccia F-16 in Lituania. Ieri è iniziata nel Mediterraneo la grande esercitazione navale Nato Neptune Strike ‘22 sotto il comando del viceammiraglio Eugene Black, comandante della Sesta Flotta con quartier generale a Napoli Capodichino e base a Gaeta. All’esercitazione, che dura 12 giorni, partecipa la portaerei nucleare Usa Harry Truman col suo gruppo di battaglia, comprendente 5 unità lanciamissili pronte all’attacco nucleare per “rassicurare gli Alleati europei soprattutto sul fronte orientale minacciato dalla Russia”.
Subito dopo la Nato Neptune Strike ’22, si svolgerà in febbraio l’esercitazione Mission Clemenceau 22 che vedrà impegnate, in una “Operazione di tre portaerei”, la francese Charles de Gaulle a propulsione nucleare col suo gruppo di battaglia, comprendente anche un sottomarino da attacco nucleare, che entrerà nell’Adriatico; la Harry Truman col suo gruppo di battaglia e la portaerei italiana Cavour con a bordo gli F-35. Anche questa esercitazione, ovviamente, è diretta contro la Russia.
Mentre la Nato intima alla Russia di “de-escalare”, avvertendola che “qualsiasi ulteriore aggressione comporterà un alto costo per Mosca”, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea (per l’Italia Pietro Benassi in sostituzione di Luigi Di Maio) – riuniti a Bruxelles e collegati in teleconferenza col segretario di stato Usa Blinken – hanno decretato ieri altre misure contro la Russia. L’Unione Europea dei 27, di cui 21 appartengono alla Nato sotto comando Usa, riecheggia l’avvertimento Nato alla Russia, dichiarando che “qualsiasi ulteriore aggressione militare contro l’Ucraina avrebbe pesantissime conseguenze per la Russia”. In tal modo la UE partecipa alla strategia della tensione, attraverso cui gli Usa creano fratture in Europa per mantenerla sotto la loro influenza.
(il manifesto, 25 gennaio 2022)
A questo punto esprimo una viva preoccupazione anche in quanto cittadino di Bagno a Ripoli, ad est di Firenze: e con me la esprimono tutti i pacifici e democratici cittadini dei comuni di Pontassieve, di Rignano e di tutto il settore orientale della provincia di Firenze. Il nemico è alle porte: che cosa volete che ci mettano, i missili russi, a sbaragliare il fuoco di sbarramento dei paesi balcanici neoatlantisti e a minacciare direttamente le coste romagnole, quindi l’Appennino, poi la provincia di Arezzo? Un preventivo antemurale nucleare lungo i confini orientali dei comuni di Incisa Valdarno, Figline Valdarno e Vicchio di Mugello sarebbe quanto mai opportuno. Valdarno e Chianti come Polonia e Ucraina, perdinci. Neopresidente Biden, Iteropresidente Mattarella, non lasciateci soli! Ve lo chiediamo anche a nome del nostro illustre ex-concittadino Matteo Renzi il quale, per quanto ormai abiti sul Viale dei Colli, non sarà certo sordo al grido di dolore lanciato dalla sua antica Madrepatria valdarnina, ovvìa! Eppure lo sapete bene che oltretutto siamo in crisi demografica e che se arrivano i russi – i quali notoriamente mangiano i bambini – siamo fregati!