Domenica 6 febbraio 2022
San Tito, V Domenica dopo l’Epifania
LIBRI LIBRI LIBRI
Luigi Giuliano de Anna, La ragazza di Bologna, Storia di una giovane fascista nell’aprile 1945, Chieti, Solfanelli, 2022, pp. 152, euri 12,00
La ragazza di Bologna. Storia di una giovane fascista nell’aprile 1945 intende unire la storiografia alla narrativa. Alla ricerca riguardante la vera identità di una anonima ragazza fascista fucilata a Bologna nell’aprile del 1945, basata su documenti di archivio, fa seguito il ricordo di lei visto attraverso la ricostruzione romanzesca di una vicenda completamente dimenticata, svoltasi nei tragici giorni della Liberazione.
La narrazione, sia storiografica che di fantasia, parte dalla foto pubblicata da Giorgio Pisanò nella sua Storia della guerra civile in Italia, in cui è ritratta una giovane ragazza che viene condotta davanti a un tribunale partigiano. Sarà poi fucilata. Il suo nome non viene detto.
Il tragico destino della “Ragazza di Bologna” diventa emblematico per tutte quelle donne, di una parte e dell’altra, che furono vittime della guerra civile. La ricerca dell’identità diventa quindi al tempo stesso un itinerario nei tragici giorni della Liberazione, quando l’odio e la vendetta presero troppo spesso il sopravvento sulla giustizia.
La ragazza di Bologna potrebbe essere Licia, o Cora o una delle tante che furono giustiziate a Bologna tra il 21 aprile e i primi di maggio. Questo libro è stato scritto per non dimenticarle.
Per non dimenticare nemmeno loro, innocenti o colpevoli che fossero (ma colpevoli, poi, di che? D’altronde, nessuno è innocente…), assassinate non per i loro eventuali crimini ma perché avevano scelto la parte degli sconfitti, e comunque per uno di quei “delitti d’opinione” che tutti a chiacchiere deprechiamo. Assassinati e mai onorati da alcuna “Giornata della Memoria”, esattamente come le centinaia di migliaia di soldati tedeschi – tra i quali senza dubbio ci sarà stato anche qualche criminale di guerra – lasciati morire di freddo, di malattia, di fame o d’incuria nei campi di concentramento dei vincitori dopo il maggio 1945. È anche per loro che da quest’anno in poi (la prima edizione si è conclusa felicemente), per iniziativa del Teatro Comunale di Ferrara e del suo presidente Moni Ovadia, celebreremo alla fine di gennaio una Settimana della Memoria il culmine della quale sarà il 27, dedicato soprattutto alla Shoah (e quest’anno abbiamo ricordato anche i rom e i sindi, uccisi nei Lager nazisti insieme agli omosessuali e ai dissidenti politici). Perché il dovere della Memoria è tassativo e riguarda tutti.