Minima Cardiniana 368/3

Domenica 6 marzo 2022, Prima Domenica di Quaresima

LA STRANA GUERRA DELL’OCCIDENTE CONTRO LA RUSSIA: COLPITE ARTE, MUSICA, LETTERATURA
ANONIMO MARCHIGIANO
IL GROTTESCO D’ORO
Scrivo a caldo, anch’io come voi indignato dalla propaganda a senso unico dalla quale siamo inondati da due settimane in qua.
Vi voglio semplicemente ringraziare per avere scritto quello che qualcuno doveva pur scrivere; e spero che i vostri lettori siano almeno ventisei.
Non ho molto da aggiungere a quello che avete scritto. Due o tre cose, giusto per assaggio:
1. “Dopo 75 anni è scoppiata la guerra nel cuore dell’Europa”. Ma negli anni ’90 dove eravamo? La guerra (di una ferocia spaventosa, assai più di questa) era a due passi da casa nostra; noi guardavamo da un’altra parte. E l’Europa dov’era? Una parte (Francia) badava a sostenere la Serbia, un’altra (Germania, Austria e ahimè Vaticano: si sa, Catholics first!) Croazia e Slovenia. E per la Bosnia c’è voluta la mediazione degli USA. Che più tardi per il Kosovo hanno pensato bene di bombardare la Serbia (noi no, noi mantenendoci puliti gli abbiamo solo concesso la base di Aviano) e di sostenere quei malfattori dell’UCK. I Valori dell’Occidente!
2. Il più degno del Grottesco d’Oro mi sembrava il sindaco Beppe Sala, il quale (dopo il successo clamoroso alla Scala della prima della Dama di picche) ha cacciato il maestro Valerij Gergiev (uno dei migliori al mondo per quanto mi consta, e probabilmente uno dei pochi a saper dirigere quell’opera) perché “non ha preso le distanze dalla guerra”.
Prontamente imitato, peraltro, dai Wiener Philarmoniker, dai Münchner Philharmoniker e dalla Carnegie Hall. Unanimità commovente!
(E bene ha fatto la soprano Anna Netrebko ad annullare la sua presenza alla Scala per l’Adriana Lecouvreur).
Alle Olimpiadi di Atene nel 2004 qualcuno ha chiesto agli atleti americani di prendere le distanze dalla guerra all’Iraq, da Bush e dalla sua gang?
Ci avevano pensato Tommie Smith e John Carlos, alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, a salire sul podio scalzi salutando a capo chino e col pugno guantato di nero a sostegno del movimento Olympic Project for Human Rights, mentre veniva eseguito l’inno americano. E la Città sulla Collina, Patria degli Human Rights, gliela fece pagare cara.
3. Ma allo sprint Beppe Sala è stato battuto da Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università Milano-Bicocca, la quale ha bloccato il corso su Dostoevskij che Paolo Nori avrebbe dovuto tenere a patire dal 3 marzo. Alle immaginabili polemiche che ne sono seguite, il prorettore Casiraghi ha cercato di mettere una pezza puntualizzando che si era soprasseduto allo scopo di “ristrutturare e ampliare il corso includendo alcuni autori ucraini”.
Ma alla Bicocca sono dei genî! Prima fermare Dostoevskij perché un russo ancorché morto (e patrimonio dell’umanità) fa paura; poi cercare di bilanciarlo con… Gogol’? Bulgakov? (Čechov no perché nacque qualche chilometro più in là). I quali però, poco patriotticamente, hanno scritto in russo…
Dunque, Grottesco d’Oro a Iannantuoni e Casiraghi.
E Paolo Nori terrà il corso al Suor Orsola Benincasa:
https://www.ilriformista.it/la-lezione-su-dostoeveskij-si-puo-fare-al-suor-orsola-la-cultura-non-si-censura-il-rettore-dalessandro-invita-paolo-nori-283811/
È inutile farla troppo lunga. Mi fermo qua pregandovi, se potete, di continuare con questi vostri interventi che, anche se non andranno sul Corriere della Sera o su Repubblica (quantum mutata ab illa!), serviranno a richiamare qualcuno a una visione critica ed equilibrata.
Grazie ancora. Un caro saluto
Anonimo Marchigiano

Ps. C’è ancora qualcuno che non ha perso la testa
Da un’amica musicista ricevo (in controtendenza col sindaco Sala):
Novembre 2022: si svolgerà il grande concorso internazionale pianistico “Ferruccio Busoni”, quest’anno con un fervido invito a partecipare alla gioventù russa, ucraina, bielorussa.
Ciò che la malvagità degli uomini separa, la benedetta musica degli uomini unisca!