Domenica 13 marzo 2022, Seconda Domenica di Quaresima
ANONIMO TERGESTINO
ESERCIZI DI DISCERNIMENTO
Delle seguenti notizie alcune sono vere, altre inventate. Sapreste distinguere le une dalle altre? [Le risposte a fine articolo]
1.
Dal 23 febbraio al 15 marzo 2022 è in programma alla Scala La dama di picche di Čajkovskij. Dopo il successo clamoroso della prima, diretta da Valerij Gergev, il sindaco Giuseppe Sala e il sovrintendente del teatro Dominique Meyer hanno chiesto al maestro (notoriamente amico di Putin) una esplicita presa di distanza dalla guerra in Ucraina. Gergev non ha risposto ed è stato perciò estromesso dalle successive rappresentazioni. Per sostituirlo si è fatto ricorso al giovanissimo Timur Zangev il quale, ancorché “pupillo” di Gergev, non risulta però avere con Putin alcun rapporto di amicizia. Appena apparso in sala, Zangev ha riscosso applausi scroscianti dal folto pubblico, del quale faceva parte fra gli altri la senatrice Liliana Segre. La sua esecuzione non ha tradito le attese: Zangev infatti per una parte delle prove aveva sostituito Gergev, colpito da covid. Rispetto alla prima rappresentazione, nella scena iniziale ai bambini del coro di voci bianche che canta “ci siamo riuniti per terrorizzare i nemici della Russia” è stato tolto il moschetto.
2.
Losanna, 3 marzo. In Svizzera è sorto e prontamente rientrato l’allarme nella grande distribuzione: molti clienti invitavano a boicottare l’insalata russa. È stato necessario un comunicato da parte delle aziende: la loro insalata russa è prodotta in Svizzera; nei supermercati svizzeri i prodotti di origine russa sono molto rari.
3.
La sindaca di Nantes, Jacqueline Poly-Bournazel, ha invitato i gestori dei luna park del suo dipartimento a mantenere inattive almeno temporaneamente, “per evidenti motivi di opportunità”, le installazioni delle montagne russe. Inutili sono state le proteste dei gestori, che hanno nelle montagne russe una delle principali attrazioni dei loro parchi.
Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno (gemellata con Nantes) e attuale presidente della Regione Campania, ha fatto propria l’iniziativa trasformandola in una vera e propria ordinanza estesa a tutta la regione e ha commentato su Twitter: “Si fottessero fra le montagne loro sti russi fetenti!”, dimenticando però la scarsità di alture che caratterizza la sterminata pianura russa.
Di fronte alle rimostranze dei gestori dei luna park campani (particolarmente irritati quelli di Afragola e di Mercato San Severino), la soluzione è stata trovata grazie al suggerimento di Gerardo Del Treppo, consigliere di Sinistra italiana: tornare a usare l’antico nome di ottovolante. A questa condizione, dopo iniziali resistenze, il presidente De Luca ha acconsentito a revocare l’ordinanza.
4.
Facebook ha allentato le regole: “In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia consentiremo in via temporanea alcune forme di espressione politica che altrimenti violerebbero le nostre politiche”. Tra le espressioni consentite: la morte di Putin o di Lukashenko e quella degli invasori russi.
5.
La senatrice di Italia Viva Teresa Porro ha chiesto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati le immediate dimissioni del vicepresidente del Senato (e presidente della Commissione Affari Costituzionali) Ignazio La Russa, “il cui cognome denuncia evidenti ascendenze russe, materne o paterne che siano”. La senatrice Porro ha aggiunto che “nel drammatico momento che l’Ucraina e l’Europa tutta stanno attraversando non deve gravare sul Senato della Repubblica nemmeno l’ombra di un sospetto, fosse anche dovuto a un semplice nome”. Il senatore La Russa ha reagito con indignazione, asserendo che l’intera sua famiglia è di purissime origini siciliane e nulla ha a che fare con la Russia. La presidente Casellati ha demandato l’esame della questione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.
6.
Un provvedimento analogo a quello del teatro alla Scala è stato adottato a Monaco di Baviera. Il borgomastro Dieter Reiter, anche a nome dei Münchner Philharmoniker, ha posto a Gergev lo stesso ultimatum. Anche in questo caso il maestro ha opposto un rifiuto e di conseguenza è stata posta fine alla sua collaborazione con l’orchestra di cui è direttore principale dalla stagione 2015-16. L’agente internazionale di Gergev, Marcus Felsner, ha spiegato in una nota: “Alla luce della guerra criminale perpetrata dal regime russo contro la nazione ucraina democratica ed indipendente, e contro l’aperta società europea nel suo complesso, è diventato impossibile per noi, e chiaramente sgradito, difendere gli interessi del maestro Gergev”.
7.
Corriere della Sera, marzo 2022
Putin è razionale o psicopatico? La metamorfosi del leader di Mosca
Continuità e discontinuità nella psicologia di Putin
La continuità storico-geopolitica e geostrategica appena percorsa è riflessa – secondo molti studiosi e osservatori – in quella psicologico-caratteriale di Putin, di fatto la stessa dalla sua presa del potere, ratificata tra marzo e maggio 2000 (ma avvenuta prima). Di più: per qualcuno, l’aggressività-anaffettività sarebbe costitutiva: la si potrebbe trovare già nel Putin ragazzino, che “gioca” nei cortili della kommunalka del centro di Leningrado in cui abita, un quinto e ultimo piano senza ascensore e a vani condivisi, con una coppia di anziani ebrei che – dirà più tardi Putin – lui non distingue affettivamente dai genitori. Come testimonia l’amico Viktor Borisenko, in quei cortili affollati di “brutti ceffi” con barba non rasata, sigarette e vino scadente, il giovane Volodya – anche se più giovane e magro di corporatura – “tiene testa a tutti”: “Se qualcuno lo insultava in qualsiasi modo, subito lui gli saltava addosso, lo graffiava, gli strappava i capelli a ciocche, lo mordeva”.
8.
Alla Staatsoper di Vienna era in programma per la prima metà di maggio La vita per lo zar di Michail Glinka. Il direttore del teatro Uwe Schäfer, in accordo col Cancelliere federale Karl Nehammer, ha deciso di cancellare dal cartellone l’opera, “il cui titolo fa immediatamente pensare allo ‘zar’ dei nostri giorni, Vladimir Putin», riscuotendo l’immediato plauso dei giornali viennesi Kurier e Die Presse. In un dibattito televisivo lo scrittore Peter Handke, Premio Nobel per la letteratura 2019, ha definito il provvedimento con la colorita espressione “Scheissdreck”. Prima che la moderatrice del dibattito, Dietlinde Selinger, potesse intervenire, il direttore del Kurier, Hans Seeler, ha replicato pesantemente a Handke ricordandogli fra l’altro la sua simpatia, espressa negli anni Novanta, per la Serbia di Slobodan Milošević, e definendolo “ein Putinsohn”. A rincarare la dose è intervenuta una telefonata in diretta del vicepresidente croato Žarko Tekavčić, che si è dichiarato completamente d’accordo con Seeler, ricordando i crimini commessi in Bosnia da Karadžić e Mladić. A questo punto Handke ha rinunciato a ribattere, limitandosi a un’alzata di spalle e a un gesto di commiserazione.
9.
La Repubblica, 3 marzo 2022
Gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia non potranno partecipare alle Paralimpiadi invernali del 2022 di Pechino al via domani, 4 marzo, neanche da “neutrali” come deciso in un primo momento. Prosegue la mobilitazione dello sport dopo l’attacco all’Ucraina e in questo senso viaggia anche la decisione del Comitato Internazionale Paralimpico.
10.
Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha twittato: “Mi hanno chiesto di buttare giù la statua di Dostoevskij a Firenze. Non facciamo confusione. Questa è la folle guerra di un dittatore e del suo governo, non di un popolo contro un altro. Invece di cancellare secoli di cultura russa, pensiamo a fermare in fretta Putin”. La statua, donata all’Italia dall’ambasciata russa nel 2021 in occasione del bicentenario della morte di Dostoevskij, è collocata nel parco delle Cascine.
11.
All’Università di Milano-Bicocca era in programma a partire dal 3 marzo un corso di quattro lezioni di Paolo Nori su Dostoevskij. La rettrice Giovanna Iannantuoni ha bloccato il corso. A Nori l’Università ha comunicato: “Caro professore, il prorettore alla didattica mi ha comunicato la decisione, presa con la rettrice, di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica, soprattutto interna, in quanto momento di forte tensione”.
Di fronte alle reazioni sconcertate che ne sono seguite, il prorettore alla didattica Maurizio Casiraghi ha puntualizzato che si era soprasseduto allo scopo di “ristrutturare e ampliare il corso includendo alcuni autori ucraini, ampliando il messaggio per aprire la mente degli studenti”.
12.
La Facoltà di Teologia dell’Università di Friburgo in Svizzera ha sospeso dall’incarico di professore ordinario il metropolita Hilarion, numero due nella Chiesa ortodossa russa, direttore del Dipartimento per le relazioni esterne ecclesiastiche del Patriarcato di Mosca. In questione, il suo silenzio di fronte all’aggressione russa in Ucraina.
In una dichiarazione pubblica, Mariano Delgado, preside della Facoltà di Teologia, ricorda di aver chiesto il 2 marzo al metropolita Hilarion di “usare la sua influenza ecclesiastica e politica per condannare pubblicamente e inequivocabilmente l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia”. Lo ha quindi invitato a richiedere “pubblicamente e inequivocabilmente che il presidente Putin ritiri immediatamente le truppe russe. Nonché a impegnarsi pubblicamente e inequivocabilmente a una soluzione del conflitto basata sul dialogo. Il tutto sulla base del diritto internazionale e dei diritti umani”.
In una lettera del 3 marzo, il metropolita Hilarion ha replicato all’ateneo svizzero che lui e la sua Chiesa “sono impegnati in campo umanitario, soprattutto dal 2014, nel contesto del conflitto in Ucraina. Inoltre, starebbero facendo tutto il possibile per aiutare le persone bisognose e porre fine al conflitto”. La controreplica di Delgado è stata netta. Poiché questo “non corrisponde a ciò che la Facoltà si aspetta da lui, ritiene opportuno sospenderlo dalla cattedra di cui è titolare”.
“Poiché il metropolita Hilarion – ha continuato il preside – sembra, con il suo silenzio, avallare la posizione del suo Patriarca [il Patriarca Kirill aveva infatti approvato l’operato di Putin], dichiaro che l’incarico di professore ordinario concessogli nel 2011 è sospeso fino a nuovo avviso. Il silenzio, quando si tratta di parlare forte e chiaro, non fa parte della tradizione profetica del cristianesimo”.
13.
Dai giornali dell’11 marzo. Biden: stop a vodka e caviale.
Risposte
Sono false le notizie n. 3, 5, 8. Tutte le altre sono vere.