Domenica 1 maggio 2022, III Domenica del Tempo Pasquale
San Giuseppe Lavoratore, Festa del Lavoro
UN ALTRO “PARERE” DEL CIEB
COMITATO INTERNAZIONALE PER L’ETICA DELLA BIOMEDICINA (CIEB)
PARERE SULL’ISTAURAZIONE DEL MODELLO DI CREDITO SOCIALE DIGITALE MEDIANTE L’APPLICAZIONE DELL’ECONOMIA COMPORTAMENTALE
Nei suoi più recenti Pareri il CIEB ha messo in guardia i cittadini italiani dai rischi collegati e conseguenti all’accettazione acritica dell’approccio neo-paternalistico varato dal Governo con la “spinta gentile” alla cosiddetta vaccinazione anti-Covid e con la pretesa valenza premiale del Green Pass.
Alla luce delle notizie che annunciano l’avvio in alcune importanti città italiane di “progetti per la sperimentazione di sistemi legati al concetto di “comunità intelligente” promosso da AgID” (l’Agenzia per l’Italia digitale creata nel 2012 dal Governo tecnico allora in carica), il CIEB ritiene necessario richiamare ancora una volta l’attenzione dei cittadini sui rischi in parola, che prefigurano l’instaurazione in Italia del modello di credito sociale fondato sulla digitalizzazione di ogni aspetto della vita quotidiana, da una parte, e sull’applicazione dei principi dell’economia comportamentale, dall’altra.
In questa prospettiva, un esempio è fornito dal sistema premiale avviato da Roma Capitale (la piattaforma “Citizen Wallet”), il cui scopo è indurre residenti e turisti ad assumere comportamenti definiti virtuosi sul piano ambientale allo scopo di ottenere punti convertibili in beni e/o servizi offerti dall’amministrazione comunale e dai suoi partners: i punti saranno accreditati a partire dalle 72 ore successive alla messa in atto dei pretesi comportamenti virtuosi, mentre il “borsellino elettronico” così creato sarà accessibile dalla “Casa Digitale del Cittadino – My Rhome” tramite le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), della Carta d’Identità Elettronica (CIE) o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Muovendosi nel solco tracciato da documenti programmatici che riscuotono consensi politici trasversali e che sono presentati all’opinione pubblica internazionale quali paradigmi di efficienza tali da far apparire irragionevole e superflua ogni loro analisi critica obiettiva (come nel caso dell’Agenda 2030 dell’ONU sullo sviluppo sostenibile), i sostenitori dei sistemi premiali in parola si avvalgono dei principi dell’economia comportamentale. Quest’ultima utilizza metodi e criteri propri alla psicologia e alla sociologia per elaborare nuovi modelli economici, in base ai quali gli individui non sono più considerati decisori razionali: influenzati dal contesto di riferimento e dal modo in cui le informazioni vengono offerte, essi finiscono per compiere scelte irrazionali, che a loro volta conducono a conseguenze indesiderabili per il mercato e a situazioni di crisi degli assetti sociali. Per evitare ciò, i sostenitori dell’economia comportamentale – promuovendo il cosiddetto “paternalismo libertario” – invocano e legittimano l’intervento delle autorità regolatorie, pubbliche e private, affinché determinate scelte vengano presentate agli individui come necessarie e inevitabili per conseguire comportamenti virtuosi e socialmente utili.
È evidente che, al di là delle dichiarazioni di facciata, il fine ultimo dell’economia comportamentale è il controllo totale dell’individuo, che vede limitati o soppressi diritti e libertà fondamentali in nome di pretese esigenze collettive: come è accaduto durante la cosiddetta emergenza sanitaria, che ha giustificato dapprima la “spinta gentile” alla vaccinazione, in seguito l’introduzione di un vero e proprio obbligo vaccinale e infine il monitoraggio dell’adempimento di detto obbligo mediante il possesso e l’esibizione di un certificato digitale (il Green Pass) che attesterebbe l’asserito comportamento virtuoso. Certificato che, caso unico al mondo, ancora oggi condiziona in Italia – nel momento in cui gli stessi produttori dei cosiddetti vaccini anti-Covid ammettono le incertezze relative alla loro efficacia e sicurezza[1] – la titolarità e l’esercizio del diritto all’istruzione, all’assistenza sanitaria, alla libera circolazione, al lavoro, alla ricreazione.
Sulla scorta di queste considerazioni, il CIEB ribadisce che l’introduzione e il mantenimento del Green Pass fondato sull’obbligo vaccinale, lungi dal costituire una misura di carattere sanitario, appaiono sempre più il vero obiettivo di politiche normative di stampo totalitario finalizzate all’instaurazione di una società digitale della sorveglianza, della discriminazione e della repressione, surrettiziamente proposta dal Governo quale modello sociale virtuoso.
Tutto ciò premesso, il CIEB:
1) Invita i cittadini a riflettere e a confrontarsi in merito all’opportunità sociale e politica che le autorità pubbliche aprano la strada, mediante l’applicazione dei principi dell’economia comportamentale, all’instaurazione di un sistema di credito sociale che inevitabilmente produrrà effetti discriminatori nella fruizione di beni e/o servizi pubblici essenziali;
2) Richiama l’attenzione dei cittadini contro il rischio di soggiogamento intellettuale e culturale derivante dall’impiego sempre più pervasivo della tecnologia digitale a fini di propaganda, creazione del consenso e manipolazione dell’opinione pubblica;
3) Mette in guardia i cittadini contro la tendenza a ridimensionare l’analisi critica della gestione del Covid in nome di altre emergenze che riproducono il medesimo cliché comunicativo secondo un approccio evidentemente pianificato e politicamente trasversale, come conferma la presentazione del disegno di legge di riforma costituzionale intitolato “Modifica all’art. 78 della Costituzione e altre disposizioni in materia di dichiarazione e disciplina dello stato di emergenza nazionale”[2];
4) Auspica che la parte vigile del Paese si attivi al più presto per delegittimare l’azione del Governo e per non subire passivamente la crisi politica prospettata per il prossimo autunno quale conseguenza della maturazione del vitalizio parlamentare.
CIEB, 30 aprile 2022
La versione originale del Parere è pubblicata sul sito www.ecsel.org/cieb
[1] Cfr. https://investors.biontech.de/node/11931/html?fbclid=IwAR0WzaVJ_xzd6N3rBwUYy_u2Y2Rp6Yuqob4Xrfh82B1KDMQ76wxqIY5YmMs#ic5e06a05a31d4c4491031d3208cef8c2_2806, dove si afferma espressamente: “We may not be able to demonstrate sufficient efficacy or safety of our COVID-19 vaccine to obtain permanent regulatory approval in jurisdictions where it has been authorized for emergency use or granted conditional marketing approval” (pag. 12).
[2] Cfr. http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.3444.18PDL0171770.pdf.