Domenica 8 maggio 2022, Madonna del Rosario di Pompei
EDITORIALE
SONO TUTTE DITTATURE…
A “Il Foglio” di ieri, sabato 7 maggio 2022, era annesso un corposo fascicolo dall’ambiziosi titolo Il mondo dopo Putin. Chi vuole, può procurarselo. Di particolare interesse, fra l’altro, il saggio di Anne Applebaum, I dittatori si combattono così (pp. 15-21). L’Autrice, premio Pulitzer 2004 per un libro sui Gulag, ci spiega fra l’altro che cos’è un dittatore. Era ora che qualcuno parlasse chiaro. Certo, molte cose sorprendono: ad esempio la conclamata equivalenza, alquanto afilologica, tra autocrazia/autocrate e dittatore/dittatura. Ma non è certo il caso di sottilizzare.
Comunque, in apparenza, il discorso della signora Applebaum parrebbe banale: ma non è così. Provate a decrittarlo. Ad esempio, in questo modo: leggendone il primo capoverso e poi attenendovi alle istruzioni che vi daremo.
Tutti noi abbiamo un’idea delle autocrazie[1] un po’ da cartone animato. C’è un cattivo[2] in cima che ha il controllo della polizia. Ci sono aiutanti malvagi e forse qualche dissidente coraggioso. Ma nel Ventunesimo secolo, questo cartone assomiglia poco alla realtà. Oggi, le autocrazie[3] non sono gestite da un solo uomo cattivo[4], ma da reti di strutture finanziarie cleptocratiche, servizi di sicurezza (militari, polizia, gruppi paramilitari, personale di sorveglianza) e propagandisti di professione. I membri di queste reti sono collegati tra loro non solo all’interno di un paese, ma tra tanti paesi. Le aziende corrotte e controllate dallo stato in una dittatura[5] fanno affari con le loro controparti in un’altra, e i profitti vanno al leader e alla sua cerchia ristretta. Gli oligarchi[6] di molti paesi usano gli stessi contabili e avvocati per nascondere il loro danaro in Europa e in America[7]. Le forze di polizia di un paese possono armare, equipaggiare e addestrare le forze di polizia di un altro; la Cina vende[8] notoriamente tecnologia di sorveglianza in tutto il mondo. I propagandisti condividono risorse e tattiche: le fabbriche di troll russi[9] che promuovono la propaganda di Vladimir Putin[10] possono essere usate anche per promuovere la propaganda nella Bielorussia o nel Venezuela[11], riportando e condividendo gli stessi messaggi sulla debolezza della democrazia e contro l’America[12]. I cinesi[13] in questo momento stanno facendo eco a false storie russe su armi chimiche ucraine inesistenti[14]. Il loro obiettivo è lanciare false narrazioni e confondere il pubblico negli Stati Uniti e in altre società liberali[15]. Lo fanno per farci credere che non c’è nulla che possiamo fare per reagire.
Splendida, esemplare lezione. Tuttavia, v’invitiamo a un giochetto. Abbiamo sottolineato alcune parole o espressioni, le abbiamo distinte con una nota a piè di pagina e v’invitiamo prima a leggere attentamente il testo della Applebaum, quindi a sostituire parole ed espressioni da lei usate con quelle da noi suggerite in nota, infine a rileggere il testo così come appare modificato. Sorpresa! Avrete un quadro perfetto del funzionamento delle democrazie liberaldemocratiche.
E allora, i casi sono due. Primo: in tutto il mondo globalizzato i poteri in realtà si somigliano, procedono in gioco omogeneo, e quanto alla violenza e alla frode con le quali agiscono si tratta solo di più o meno astute variazioni sui medesimi temi. Secondo: la signora Applebaum e quelli come lei, al pari di Arlecchino, si confessano burlando: sanno perfettamente come funziona il sistema di potere al quale sono funzionali e lo denunziano attribuendone però le caratteristiche ai loro avversari. A voi la scelta.
[1] “Democrazie occidentali”.
[2] Una lobby di pessimi disonesti.
[3] “Democrazie occidentali”.
[4] Una sola lobby di pessimi disonesti.
[5] Dallo stato o da soggetti privati in una “democrazia occidentale”.
[6] Imprenditori-lobbisti.
[7] Tutto il mondo, specie nei vari “paradisi fiscali”.
[8] Gli Stati Uniti vendono.
[9] Statunitensi.
[10] Joe Biden.
[11] In Francia o in Brasile.
[12] Del sistema politico russo e contro la Cina.
[13] Gli statunitensi.
[14] Euro-occidentali su armi chimiche russe inesistenti.
[15] In Europa e in tutto il mondo.