Minima Cardiniana 382/3

Domenica 12 giugno 2022, Santissima Trinità

POLEMICHE E FILOLOGIA
PUTINIANI O PUTINISTI
Ricordate la vecchia canzone napoletana? “Chi me piglia pe’ francesa, chi me piglia pe’ spagnola”… A noialtri poveri untorelli che ogni settimana ci sobbarchiamo in spirito di servizio a passarvi qualche notizia o qualche spunto di pacata riflessione, succede di tutto. Perfino, molto marginalmente, una questione lessicale che oltre a intimidirci attenta alla nostra identità più profonda.
Bisognerebbe dunque che i nostri generosi e cavallereschi avversari si decidessero, prima di caricarci sulla carretta dei condannati. Che cosa scriveranno sui cartelli che ci appenderanno al collo? Che siamo “putiniani” o che siamo “putinisti”? Avremo ben il diritto di saperlo, perdinci.
Proviamo con qualche umile proposta. Il suffisso “-ano”, nella nostra lingua, indica non già una parte del corpo di solito pudicamente coperta, come il trisillabo rigorosamente enunziato proporrebbe. Di solito qualifica aggettivi che indicano qualità e pertinenza ai più vari livelli, dal religioso all’etnico alle più varie abitudini e condizioni: cristiano, musulmano, italiano, napoletano, vegetariano, democristiano e via dicendo.
Si potrebbe allora dire che il fautore di Zar Vladimir va definito “putiniano”. Le analogie ci sono eccome: “mussoliniano” o “hitleriano” o “staliniano”. Ma per la verità qui nasce un’analogia. Tali suffissi indirizzano l’aggettivo che da essi è completato nel senso sì ideologico-politico, ma anche relativo a qualità specifiche: “l’architettura mussoliniana”, “la propaganda hitleriana”, “il rigore staliniano”. Quando alle parole s’intenda conferire un più preciso significato ideologico, il suffisso consigliabile sarebbe un altro: “-ista”, che riconduce ai sostantivi in “-ismo” qualificanti un’ideologia: “stalinista”, ad esempio, da “stalinismo” (mentre non si usa “mussolinista” come derivante da un sostantivo “mussolinismo” che è pur esistente, per quanto non frequentissimo.
In analogia con “stalinista/stalinismo”, si potrebbe pertanto – lungi dal suggerire analogie politiche che peraltro qualcuno va sostenendo – proporre la coppia “putinista/putinismo”. Quindi è “putiniano” il gusto per le sale dagli interni dorati e i lunghi tavoli da intervista; mentre è “putinista” il seguace o l’ammiratore di Putin. Come vedete, c’è sempre spazio per la discussione.