Minima Cardiniana 386/1

Domenica 10 luglio 2022, Sante Rufina e Seconda

IN MEMORIAM

PAOLO GROSSI (Firenze, 29 gennaio 1933 – Firenze, 4 luglio 2022).

Me lo avevano detto e io non ci avevo creduto: ma è una delle cose più tristi dell’invecchiare. Quelli della tua generazione, i Maestri più prossimi a te che ti sono stati esempio e guida, gli Amici più cari. Quel che Avanza del Giorno procede: e tu sei ogni giorno più povero, ogni giorno più solo.

Professore universitario dal 1963, Paolo Grossi ha insegnato storia del diritto medievale e moderno a Firenze. Opere principali: Ricerche sulle obbligazioni pecuniarie nel diritto comune (1960), Le situazioni reali nell’esperienza giuridica medievale (1968), La proprietà nel sistema privatistico della Seconda Scolastica (1973), Tradizioni e modelli nella sistemazione post-unitaria della proprietà (1976), Stile fiorentino. Gli studi giuridici nella Firenze italiana, 1859-1950 (1986), La scienza del diritto privato. Una rivista-progetto nella Firenze di fine secolo, 1893-1896 (1988); Assolutismo giuridico e proprietà collettive (1990); Il dominio e le cose: percezioni medievali e moderne dei diritti reali (1992); Scienza giuridica italiana: un profilo storico, 1860-1950 (2000); Mitologie giuridiche della modernità (2001); La cultura del civilista italiano: un profilo storico (2002); Il diritto tra potere e ordinamento (2005); Società, diritto, Stato. Un recupero per il diritto (2007); Nobiltà del diritto. Profili dei giuristi (2 voll, 2008-2014); Ritorno al diritto (2015); L’invenzione del diritto (2017); Una Costituzione da vivere (2018). Nel 1971 ha fondato presso l’Università di Firenze il Centro di studi per la storia del pensiero giuridico moderno (di cui è stato direttore fino al dicembre 2002) e la rivista internazionale Quaderni fiorentini. Socio nazionale dei Lincei dal 2001. Nel 2009 è stato nominato Giudice della Corte Costituzionale, e dal 2016 al 2018 è stato Presidente della Consulta.

La notizia della sua scomparsa mi ha colto di sorpresa e non ce l’ho fatta a rendergli l’ultimo saluto. Ho però la consolazione e il vanto di aver fatto ristampare nello scorso anno, all’interno della collezione “Medioevo” da me coordinata per il “Corriere della Sera”, il suo bellissimo L’ordine giuridico medievale, già edito da Laterza nel 2006. Un libro che rispecchia perfettamente il suo Autore: semplice nello stile, limpido nel taglio, potente nella testimonianza. Leggerlo significa comprendere definitivamente, una volta per tutte, quanto stupida e infame sia l’espressione “buio medioevo” della quale ancor oggi si continua ad abusare.