UN PRECEDENTE STORICO
QUANDO LA CIA NEL 1982 FECE ESPLODERE IL GASDOTTO RUSSO
Nel gennaio del 1982 il presidente Ronald Reagan approvò un piano per sabotare un gasdotto russo transiberiano. A rivelarlo fu Thomas C. Reed, un funzionario dell’Air Force che all’epoca prestava servizio nel National Security Council nel libro At the Abyss: An Insider’s History of the Cold War, pubblicato nel 2004 da Ballantine Books, del quale il Washington Post pubblicò un’anticipazione il 27 febbraio del 2004. a firma di David Hoffman.
Separare l’Europa dalle fonti energetiche dell’URSS…
Il motivo dell’operazione coordinata dalla Cia, scrive Reed nel suo libro, va ricercato nel fatto “in quel momento gli Stati Uniti stavano tentando di impedire all’Europa occidentale di importare gas naturale sovietico”, così da indebolire Mosca. Reed descrive sia “l’entusiasmo” di Regan quando gli si prospettò l’operazione, sia le dinamiche con le quali essa fu portata a termine.
Grazie a una talpa, la Cia seppe che l’Unione sovietica stava cercando di ottenere in Occidente le apparecchiature tecnologiche necessarie al funzionamento del gasdotto. La fonte rilevò all’Agenzia sia le apparecchiature che i sovietici stavano cercando di acquisire sia i canali usati allo scopo.
La Cia organizzò quindi un’operazione segreta per far pervenire al nemico un “software difettoso”, la cui manipolazione però era talmente sofisticata da riuscire a passare senza problemi i controlli dei tecnici sovietici.
… ed indebolire l’economia sovietica (in attesa del 1989)
Scrive Reed: “Al fine di interrompere la fornitura di gas sovietica, tagliando così i suoi guadagni in valuta forte occidentale e indebolire l’economia russa, il software dell’oleodotto che doveva far funzionare le pompe, le turbine e le valvole, è stato programmato per andare in tilt dopo un lasso di tempo, per riattivarsi successivamente con un incremento delle velocità della pompa e con le valvole impostate in maniera tale da produrre pressioni molto superiori a quelle supportate dai giunti e dalle saldature delle tubazioni”.
L’operazione andò in porto e, nell’estate dell’82, la pipeline esplose producendo una detonazione registrata anche dai satelliti americani: il sabotaggio produsse “l’esplosione e la palla di fuoco non nucleare più monumentale mai vista dallo spazio”, annota Reed.
Sulla vicenda, che rivela uno dei tanti episodi del conflitto sottotraccia che ebbe luogo durante la Guerra Fredda, calò un “segreto custodito gelosamente”, che Reed rivelò per la prima volta con il suo libro, anche se, accenna il Wp per confermare l’indiscrezione, “alcuni dettagli riguardanti la tecnologia difettosa sono stati riportati in Aviation Week e Space Technology nel 1986 e in un libro di Peter Schweizer del 1995, dal titolo Victory: The Reagan Administration’s Secret Strategy that Hastened the Collapse of the Soviet Union.
Ogni riferimento all’attualità è puramente casuale.
(l’AntiDiplomatico, 4 ottobre 2022)