Minima Cardiniana 399/1

Domenica 6 novembre 2022, San Leonardo

IN MEMORIAM
EZRA POUND
Avremmo dovuto ricordare il mezzo secolo dalla scomparsa del grande Ezra Pound (spentosi a Venezia il 1° novembre 1972 e sepolto nel cimitero monumentale dell’Isola di San Michele) già dalla settimana scorsa, per rispettare il cinquantenario. Non lo abbiamo fatto per una velleità perfezionistica: avremmo voluto celebrarlo con qualcosa di più solenne e corposo, ricordando soprattutto il suo rapporto con Dante. Non ce l’abbiamo fatta: come si usa dire, il meglio è sempre nemico del bene.
In cambio ieri 5 novembre molti hanno avuto la sorpresa di una pièce teatrale, su RAI 3, nella quale non sono mancati i toni e gli argomenti solitamente “proibiti”: il ricordo del più geniale poeta del Novecento trattato – com’ebbe egli stesso a dire – “come una belva” alla fine della guerra, chiuso in un’angusta cella dietro una rete in condizioni disumane, quindi confinato per anni in un manicomio comunale.
Qualcuno, da parti contrapposte della barricata politica italiana (se esiste ancora una barricata), ha messo questo episodio televisivo nel conto dell’“aria nuova” che si respirerebbe nel paese con l’avvento al governo di Giorgia Meloni. Va da sé che si tratta comunque di una grossa sciocchezza. Resta il fatto che l’avere rotto il cerchio di malsano e malinteso silenzio su un genio universale che tanto amava l’Italia è un segnale sia pur minimo dell’attenuarsi della cappa di piombo di pesante ignoranza e di grossolana faziosità che ormai da troppi anni grava sul paese.
Non volendo reiterare la gaffe del silenzio di una settimana fa sul cinquantenario poundiano, associamo qui al ricordo del geniale poeta la memoria, il 31 ottobre di vent’anni fa, del sisma che causò il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia e delle sue piccole vittime. Questo sì che è un peso sull’attuale governo del nostro paese, come lo è stato per quelli precedenti. La scuola italiana ha bisogno di una profonda, radicale riforma: e un aspetto di essa è la gravissima situazione dell’edilizia scolastica, un àmbito nel quale ormai gli incidenti non si contano più. Questa è davvero una priorità: e rende ancora più infame e osceno lo spreco miliardario degli aiuti militari all’Ucraina.