Minima Cardiniana 405/2

Domenica 22 gennaio 2023, Santa Emerenziana

LA GUERRA IN MUSICA
VALENTINA LISITSA, LA PIANISTA UCRAINA PRO PUTIN NON SUONERÀ A VENEZIA. CHE COSA È SUCCESSO
Il concerto della pianista Valentina Lisitsa, ucraina di origini ma apertamente schierata a favore di Vladimir Putin e della guerra intrapresa dalla Russia in Ucraina, che si sarebbe dovuto tenere al Teatro La Fenice di Venezia ad aprile è stato annullato. L’attacco e le proteste social ricevute dalla pianista, a cui si sono aggiunte le richieste di intervento del sindaco di Venezia e del sovraintendente de La Fenice, hanno portato alla decisione dell’associazione Musikamera di annullare gli impegni presi nelle due date del 4 e 5 aprile 2023.
Costretta a “soccombere alla folla anonima e aggressiva”, ha scritto Valentina Lisitsa dopo aver ricevuto la lettera di disdetta di Sonia Finzi, presidente di Musikamera, che, di fronte a una protesta diventata mainstream, ha scritto alla pianista una missiva cortese ma ferma, disdicendo l’appuntamento previsto nelle Sale Apollinee, visto il clima generato dal conflitto russo-ucraino. Una scelta motivata dal pubblico del teatro lagunare, schierato contro Lisitsa, non solo per le sue posizioni pubbliche pro-Putin, ma anche per il concerto, tenuto lo scorso maggio per i soldati russi nella città di Mariupol occupata. Un’azione che già allora le era costata la disdetta da parte dell’orchestra sinfonica di Toronto.
“Mi ha rattristato molto – replica Valentina Lisitsa nella risposta agli organizzatori veneziani dell’evento –. Pensavo di essere stata invitata come uno degli interpreti di Rachmaninov più riconosciuti al mondo. È una grande delusione. Questo è molto molto triste. E, ovviamente, in questo caso il concerto non può aver più luogo”. Un addio ‘firmato’ su social con un link che rimanda alla Seconda Sonata di Rachmaninov interpretata dalla stessa Lisitsa. Il rapporto, così, è stato troncato definitivamente.
Sonia Finzi, presidente di Musikamera, non nasconde il suo dispiacere, assumendosi appieno ogni responsabilità dell’accaduto e facendo uscire di scena La Fenice che “nulla c’entra in tutto questo” ripete più volte. “Non eravamo a conoscenza del suo attivismo politico e delle polemiche che la coinvolgevano – spiega Finzi – sono molto rammaricata e in imbarazzo. Non avrei mai voluto trovarmi in una situazione di questo tipo per nessuna ragione al mondo. Nessuno naturalmente ha obiettato sulla sua scelta sul fronte dell’arte e della musica, vista la sua fama mondiale e le sue indiscutibili capacità”. Una scelta culturale e non politica quella che aveva fatto Musikamera che ha fatto saper che non per questo, in futuro, saranno esclusi dal ‘cartellone’ musica e musicisti russi.
(Quotidiano Nazionale, 28 dicembre 2022)

Una notizia intollerabile, vergognosa, che getta un’ombra d’infamia sul grande teatro veneziano e che non può esser giustificata da fantasmatiche forme di “protesta divenuta mainstream”. L’ipocrisia dimostrata dai responsabili, poi, è indecorosa: abbiano almeno il coraggio delle proprie scelte.
Un gruppo di amici, organizzati da Manlio Dinucci, ha assunto l’iniziativa di scrivere all’artista invitandola a tenere un concerto che sarà organizzato da quanti sentono di voler rimanere uomini liberi, fieri della loro libertà. Ci auguriamo che la musicista accetti l’invito. Vi terremo aggiornati.