Domenica 5 marzo 2023, Seconda Domenica di Quaresima
LA PENA DI MORTE IN ISRAELE
UN TRAFILETTO SULL’ANSA E POCO PIÙ
Di seguito un messaggio del Centro Culturale Handala Ali
Ieri [il 26 febbraio, ndr] il governo israeliano ha approvato in commissione un decreto che istituisce la PENA DI MORTE per i soli palestinesi.
La condanna è prevista per qualunque palestinese che sia accusato di terrorismo e che – intenzionalmente o meno – uccida un cittadino israeliano, con il proposito di mettere in pericolo lo stato di Israele ovvero, citando testuali parole, qualunque palestinese uccida “con lo scopo di danneggiare lo stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico”.
Ben Gvir, ministro per la sicurezza nazionale, e Netanyahu, primo ministro, hanno reso pubblico un comunicato congiunto in cui affermavano che: “Si tratta di una legge morale e giusta, che esiste nelle più grandi democrazie del mondo e tanto più necessaria in uno stato dove un’ondata di terrore sta investendo tutti i suoi cittadini”.
In realtà, la legge risulta un provvedimento che segue la linea di violenza, di occupazione belligerante e coloniale, di apartheid, adottata dal governo sionista fin prima della sua creazione, finalizzata al GENOCIDIO palestinese, ovvero alla SOSTITUZIONI ETNICA del popolo palestinese con il popolo appartenente alla potenza occupante.
È vergognoso e inammissibile quanto varato ieri dal governo israeliano, governo con cui l’Italia continua a scendere a patti, a finanziare e a supportare nei più disparati ambiti, finanche quello accademico.
Le risoluzioni ONU vengono completamente ignorate, Israele rimane sostanzialmente impunito e la comunità internazionale tutta, rimanendo in silenzio, si rende complice del progetto sionista che, lo ribadiamo, è l’eliminazione del popolo palestinese e l’acquisizione di tutto il territorio palestinese.