Domenica 21 maggio 2023, Ascensione di Nostro Signor Gesù Cristo
Notizia liturgico-calendariale
I nostri fratelli in Cristo ortodossi chiamano questa bella festa Tessaracosté, vale a dire (letteralmente) “La quarantesima giornata” (sottinteso: dopo la Pasqua); così come la festa di Pentecoste (stavolta il nome latino ricalca quello greco) è “La cinquantesima”, e coincide con la commemorazione da parte degli ebrei del giorno della ricezione da parte di Mosè delle Tavole della Legge, che i cristiani hanno ereditato trasformandola nel giorno della Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. In tempi recentissimi, la Chiesa cattolica, proseguendo la consuetudine di “risparmiare” i “troppi” giorni dedicati alle feste religiose e di “far guadagnare” un giorno al lavoro e alla produzione, ha accorpato entrambe le feste alle due rispettive domeniche dopo la data che sarebbe canonica. Con quei risultati positivi, sotto il profilo propriamente civico, sociale e culturale, che sono sotto gli occhi di tutti. I risultati cosmici e metastorici di quella scelta, come di tutte le altre che hanno violato e sconvolto le tradizioni e quindi in ultimi termini la Tradizione, ci saranno comunicati quel giorno ch’è sconosciuto a tutti, se non a Dio. E, forse, non saremo granché lieti di apprenderli.
Attenzione!
Questo numero dei “Minima Cardiniana” è dedicato al mio grande amico Alain de Benoist, che da decenni scrive cose coraggiose e intelligenti, possiede bellissimi gatti ed è odiato da tutte le “maestrine dalla penna rossa” di un’ormai immaginaria e autoreferenziale sinistra intellettuale da salotto. Di essere suo amico io mi vanto, e a chi mi critica per questo motivo rispondo che di tale amicizia io me ne fregio. Oh, se me ne fregio!…
Da decenni de Benoist sostiene di non essere di destra, come lo sostiene Marco Tarchi e come lo sostengo anch’io. Ma nel Bel Paese, quando si scrive qualcosa quel che scriviamo non lo legge nessuno. Io, per esempio, sono catalogato come “intellettuale di estrema destra”: sarei tentato di rispondere che “di estrema destra” passi, ma intellettuali saranno loro… comunque, lo hanno testimoniato splendide figure intellettuali quali il dottor Parenzo, il professor Gibelli, il professor Gervasoni e altri astri della nostra cultura. Lo è anche Tarchi. E non v’è “centro sociale” che non lo confermi. E allora avanti così, come dice Nanni Moretti, continuiamo a farci del male. E a chi dice che ormai siamo al peggio, va replicato che al peggio non c’è mai fine…
INDICE
1. EDITORIALE
2. GIUBILATE, GIUBILATE, LE STREGHE SON TORNATE (E CON ESSE LA CACCIA ALLE MEDESIME)