Minima Cardiniana 423/2

Domenica 18 giugno 2023, San Calogero

ARRIVA
Ci arriva fresco fresco, o se preferite altra temperatura ecco qua caldo ancora di forno, un “Elogio in rima” del Cavaliere. Ne è autore nientepoponimenoché David Riondino, tanto nomini nullum par elogium, stella della comicità toscana parente dei Benigni, dei Nuti, dei Pieraccioni e compagnia hantante, ovvia! Sono versi gentili, allegri, misurati, come si addice alla serenità di un addio a uno che non meritava bandiere a mezz’asta e che avremmo preferito si fosse limitato alla presidenza del Milan.

Somigliava a un parente, a un compare, a un vicino,
ad uno zio d’America che giovane andò via,
eccentrico e ricchissimo, un lontano cugino
di qualche nostra zia.

Dipinto di cerone, un gran sorriso in bocca,
un’allegria lombarda in doppiopetto scuro;
era una forma rustica in vestiti barocchi,
camminava sicuro.

Che sia davvero morto pare davvero strano,
e che non fosse eterno come la Nazionale;
o che non fosse morto tempo fa, che più o meno
risuonerebbe uguale.

Possedeva un carisma che riduceva tutto
a se stesso. Toccandolo, principi e mariuoli
e presidenti e Papi, fossero belli o brutti,
diventavan brianzoli.

Dopo il vaccino bellico che debellò il fascismo,
rigenerò la febbre che sempre ci consuma
in un morbido, inedito, soave peronismo
da bagnoschiuma.

E se il denaro è un dio, lui ne è stato il profeta,
e creò per quel demone un corpo immaginario.
Fu il primo, a governare per il carisma dato
dall’esser milionario.

E come tutti noi, era molte figure:
l’avvoltoio, il caimano, il tizzone d’inferno.
Ma anche l’uomo gentile, il maschio di buon cuore,
stranamente fraterno.

Lassù gli verrà incontro, nell’azzurra visione
Di piramidi e sfere, tra le celesti nubi
Mubaracco ridendo, e dirà: “Faraone,
Come sta Ruby?”