Domenica 25 giugno 2023, San Guglielmo
CRONACA (BREVE E INCOMPLETA) DI UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA
PUTIN PRONTO A TUTTO CONTRO I “TRADITORI”. PER WAGNER “È INIZIATA LA GUERRA CIVILE”
La compagnia mercenaria varca il confine russo. Il suo comandante, Prigozhin, annuncia di aver preso il controllo dei siti militari della strategica città: “Siamo pronti a morire”. Il presidente denuncia gli “interessi personali” dietro il colpo di mano e ordina di “neutralizzare” i ribelli.
È guerra aperta in Russia tra le forze mercenarie del gruppo Wagner e il Cremlino. All’alba il gruppo di miliziani guidato da Evgeny Prigozhin ha lasciato il teatro di combattimento in Ucraina ed è entrato in territorio russo prendendo il controllo di tutti i siti militari di Rostov-sul-Don, la più grande città della Russia meridionale e punto chiave dell’offensiva di Mosca contro Kiev.
Lo stesso Prigozhin ha chiesto un incontro immediato alla leadership militare russa: se il capo dello stato maggiore Gerasimov e il ministro della Difesa Shoigu non si recheranno a Rostov-sul-Don, i mercenari sono pronti a marciare verso Mosca, è la minaccia del capo della Wagner. “Tutti noi siamo pronti a morire. Tutti e 25 mila, e poi altri 25 mila”, ha aggiunto.
L’appello di Putin contro i “traditori”
Durissima la risposta del presidente russo, Vladimir Putin, che ha registrato un appello alla nazione messo in onda dalle tv russe nelle prime ore della mattinata: l’azione della Wagner è “una pugnalata alle spalle al popolo e al Paese”, ha detto il leader del Cremlino, “difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento”, ha proseguito Putin.
“Questa è una battaglia in cui si decide il destino del nostro popolo e richiede l’unione di tutte le forze”, ha proseguito il presidente russo, che ha ricordato il colpo inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese stava conducendo la Prima guerra mondiale: “Non permetteremo che ciò accada di nuovo, proteggeremo sia il nostro popolo che la nostra statualità da qualsiasi minaccia”.
“È cominciata la guerra civile”
Le autorità russe intanto hanno introdotto il regime di “operazione antiterrorismo” nelle regioni di Rostov-sul-Don e Voronezh, al confine ucraino, e nella regione di Mosca. I servizi di emergenza stanno lavorando sulla scena di un incendio scoppiato in un deposito di carburante nella regione di Voronezh, ha detto il governatore locale Gusev.
Il quotidiano russo indipendente Novaya Gazeta ha affermato che i canali Telegram locali stanno segnalando l’incendio e hanno condiviso filmati che mostrano una colonna di fumo nero. Non è chiaro se l’incendio al deposito di carburante sia collegato alla rivolta armata dei Wagner.
“La guerra civile è ufficialmente cominciata”, annunciano i mercenari sul loro canale Telegram, dove è stata anche pubblicata la foto di un elicottero russo abbattuto.
Prigozhin: “Siamo pronti a morire”
Dopo mesi di accuse e minacce da parte di Prigozhin ai vertici militari di Mosca, l’annuncio dell’attacco diretto è arrivato all’alba: “Siamo all’interno del quartier generale dell’esercito russo, sono le 7:30, i siti militari a Rostov, incluso un aeroporto, sono sotto il nostro controllo”, ha detto il capo del gruppo di mercenari. Prigozhin ha promesso di rovesciare la leadership militare russa, aggiungendo che lui e migliaia dei suoi combattenti sono “pronti a morire”.
Il capo della Wagner denuncia da mesi l’incapacità dei vertici militari russi nella conduzione della guerra in Ucraina e oggi ha ribadito che nel conflitto con Kiev “un’enorme quantità di territorio” russo “è stata persa. I soldati sono stati uccisi tre, quattro volte di più di quanto si dice nei documenti mostrati dai vertici”, ha aggiunto.
La Russia ha aperto un procedimento penale contro Prigozhin, accusandolo di aver tentato di avviare una “ribellione armata”. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha affermato che nella capitale russa sono state prese misure antiterrorismo, compresi ulteriori controlli sulle strade, per rafforzare la sicurezza. Le autorità hanno anche affermato che l’autostrada M4, che collega Mosca con il sud, è stata chiusa al traffico al confine con la regione di Voronezh a causa del movimento di un convoglio militare. Il servizio di sicurezza russo dell’FSB ha aperto un procedimento penale per ammutinamento armato contro Prigozhin.
La reazione dei governi europei
Gli occhi del mondo sono tutti puntati sulla Russia e sull’evoluzione degli eventi: “Tutto è appena iniziato in Russia”, scrive su Twitter Mychajlo Podolyak, consigliere del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, “qualcuno deve sicuramente perdere: o Prigozhin o il gruppo di Putin”.
La Ue definisce lo scontro in atto in Russia una “questione interna”, ma le cancellerie occidentali sono in allerta. la premier Giorgia Meloni, “segue con attenzione gli eventi che si stanno svolgendo in Russia e che testimoniano come l’aggressione all’Ucraina provochi instabilità anche all’interno della Federazione Russa”, fa sapere Palazzo Chigi. Massima attenzione anche da parte del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz, così come di gran parte dei governi europei. Anche la Nato, fa sapere un portavoce dell’Alleanza, sta “monitorando” la situazione da vicino.
(Agi, 24 giugno 2023)
PUTIN, GENERALE BERTOLINI: “PRIGOZHIN DA SOLO NON PUÒ VINCERE, SERVONO LE FORZE ARMATE”
Per l’ex comandante del Coi “trarre conclusioni adesso è impossibile e imprudente, la situazione è aperta a qualsiasi conclusione”.
“È presto per lanciarsi in speculazioni, la situazione è complicata ma quello che possiamo dire è che la Wagner da sola non può affrontare una guerra civile a meno che non ci sia l’adesione di altre forze armate”. È quanto ritiene il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando operativo di vertice interforze, su quanto sta avvenendo in queste ore in Russia.
Secondo Bertolini “La milizia guidata da Evgeny Prigozhin non essendo inquadrata nell’esercito russo è più permeabile a influenze esterne, ma ad oggi è difficile ipotizzare una cosa del genere”.
“Trarre conclusioni adesso è impossibile e imprudente, la situazione è aperta a qualsiasi conclusione”, dice ancora Bertolini. “Prigozhin da tempo prende posizioni molto dure, per alcuni avevano uno scopo tattico nascosto, in poche parole erano solo una sceneggiata”, sottolinea il generale. “Le ultime dichiarazioni le fece proprio prima di completare l’occupazione di Bakhmut: sembrava una manovra a uso dei media ma non era così e, con quanto è stato fatto a Rostov, si chiarisce che c’è qualcosa di sostanziale”.
“Finora”, aggiunge, “le prese di posizione di Prigozhin non sembravano indirizzate a Putin, ma alla dirigenza militare come il ministro russo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e il generale Valery Gerasimov, quasi fosse una faida interna al mondo militare. Ma la reazione di Putin è stata molto dura, non ha avuto esitazione a parlare di tradimento e di pugnalata alle spalle, vediamo a questo punto cosa succederà”.
“Certamente è strano che una milizia, che è stata protagonista delle azioni più importanti in Ucraina e non solo, cambi all’improvviso posizione”, osserva il generale Bertolini. “Ciò pone molti interrogativi: bisogna vedere come reagirà la Russia e se ha gli anticorpi rispetto a questa azione che arriva in un momento molto delicato, in cui le operazioni in Ucraina stavano premiando lo sforzo russo”.
(Il Messaggero, 24 giugno 2023)
KADYROV SI SCHIERA CON PUTIN E ACCUSA PRIGOZHIN DI “VILE TRADIMENTO”
Il leader ceceno Kadyrov si schiera con Putin, attacca Prigozhin e manda le sue truppe nelle aree di tensione, ossia a Rostov.
Prigozhn e Karyrov fino a poco tempo fa erano amici, uniti nel criticare la ‘mollezza’ dei generali russi nella guerra in Ucraina e a ipotizzare una sorta di alleanza contro i cosiddetti burocrati di Mosca.
Ora Kadyrov si è schierato con Putin e contro la ribellione del capo della Wagner. I toni sono durissimi.
Così il capo della Cecenia ha scritto una sorta di proclama:
“Amici, la notte si è rivelata difficile e non ho trovato il tempo di esprimere qui la mia posizione su questo vile tradimento! Tutto ciò che accade è una coltellata alle spalle e un vero e proprio ammutinamento militare!
Ho ripetutamente avvertito che la guerra non è il momento di esprimere lamentele personali e risolvere le controversie alle nostre spalle. Immaginate come si sentono ora i ragazzi in trincea, di fronte al quale c’è un nemico, e alle loro spalle un’avventura insidiosa. Stiamo parlando di stabilità, di coesione dello Stato, di sicurezza dei cittadini.
La storia mostra che tali azioni possono portare a conseguenze sanguinose. Abbiamo poche perdite in Ucraina? Dobbiamo ancora creare problemi all’interno del Paese?
Abbiamo un comandante in capo supremo, eletto dal popolo, che conosce l’intera situazione nei minimi dettagli meglio di qualsiasi stratega, e ancor più un uomo d’affari, chiama lui stesso i comandanti “a terra” e controlla completamente il corso dell’operazione militare speciale. E le decisioni del Comandante supremo in capo sono prese in modo equilibrato e scrupoloso. Ognuno di noi vede solo una parte della mappa e vede tutto in una volta! E Vladimir Vladimirovich Putin ha giustamente notato nel suo discorso alla nazione: questa è una ribellione militare! Non ci sono scuse per tali azioni! Sostengo pienamente ogni parola di Vladimir Vladimirovich Putin!
Faccio appello ai combattenti-patrioti della nostra Patria. Non cadere nelle provocazioni. Qualunque sia l’obiettivo che ti viene dato, non importa quali promesse ti vengano dette: la sicurezza dello stato e la coesione della società russa in un momento simile sono al di sopra di ogni altra cosa! Guarda come i nostri nemici in Occidente stanno approfittando di questa situazione. Quante imbottiture, quante bugie, quanti falsi appelli che spaventano i nostri cittadini, creano il pericolo di una situazione destabilizzante. E queste sono le conseguenze attese della marcia insidiosa di Prigozhin.
Quello che sta accadendo non è un ultimatum al Ministero della Difesa. Questa è una sfida allo Stato, e contro questa sfida è necessario stringersi attorno al leader nazionale: i militari, le forze di sicurezza, i governatori e la popolazione civile. I combattenti del Ministero della Difesa e della Guardia Russa nella Repubblica Cecena sono già partiti per le zone di tensione. Faremo di tutto per preservare l’unità della Russia e proteggere la sua statualità! La ribellione deve essere schiacciata e se ciò richiede misure dure, allora siamo pronti!”.
(www.globalist.it)
IL TRADIMENTO DI PRIGOZHIN È INACCETTABILE, A PRESCINDERE DALL’OPINIONE CHE SI HA SULL’OPERAZIONE SPECIALE
di Andrew Korybko
Il contesto
Il Presidente Putin nel suo discorso nazionale di sabato mattina ha accusato il capo del Wagner Yevgeny Prigozhin di aver commesso un tradimento, dopo che quest’ultimo la notte precedente aveva lanciato un tentativo di colpo di stato armato. Ha invitato tutti i partecipanti a cessare immediatamente le loro attività criminali antistatali e li ha condannati per aver preso le armi contro i loro compagni. Il loro tradimento è reso ancora più grave, ha detto il Presidente Putin, dal fatto che avviene nel mezzo della guerra per procura tra NATO e Russia, in cui la loro Madrepatria sta combattendo per la sua stessa esistenza.
Il colpevole sostiene di agire in difesa degli interessi nazionali della Russia nel contesto del suddetto conflitto, ma la sua causa non regge all’esame. La rivalità tra Wagner e il Ministero della Difesa (DM) si è inasprita dall’inizio di maggio, dopo le accuse di Prigozhin secondo cui l’establishment militare non avrebbe condotto l’operazione speciale in modo corretto e avrebbe deliberatamente sottratto munizioni al suo gruppo. Nonostante le sue accuse, la Russia è uscita vittoriosa dalla battaglia di Artyomovsk, mettendo in dubbio la sua versione.
In seguito, il Ministero ha imposto a tutte le società militari private (PMC) di firmare contratti con il Ministero, cosa che Prigozhin si è rifiutato categoricamente di fare. È stata la prima volta che si è trovato apertamente sul fronte opposto a quello del Presidente Putin, che all’inizio del mese ha dichiarato ai corrispondenti di guerra che “se non c’è un contratto con lo Stato, un contratto con il Ministero della Difesa, non ci sono basi legali per ricevere garanzie sociali dallo Stato. Questo deve essere fatto il prima possibile”.
Smentire le speculazioni sul rapporto di Prigozhin con Putin
Fino a quel momento si era speculato sul fatto che Prigozhin avesse l’approvazione del leader russo per le sue furiose sfuriate contro il Ministero della Difesa, che violavano la legislazione che proibisce severamente di diffamare le forze armate. All’epoca si ipotizzava che il Presidente Putin facesse indirettamente affidamento sul capo del Wagner per esercitare pressioni sui principali ufficiali militari affinché ottimizzassero la conduzione dell’operazione speciale, poiché molti si chiedevano perché Prigozhin non fosse stato arrestato o almeno incriminato dopo i suoi attacchi incendiari.
Qualunque cosa possa o meno essere stata fatta in precedenza, non ha più importanza dopo che il Presidente Putin ha chiarito che il suo ex cuoco ha commesso un tradimento e deve essere fermato a causa della minaccia che rappresenta per l’unità della Madrepatria in questo periodo di conflitto esistenziale con l’Occidente. Il tentativo di colpo di stato armato di Prigozhin è una pugnalata alla schiena esattamente come l’ha descritto l’FSB rischiando che Kiev riprenda la sua fallita controffensiva sostenuta dalla NATO, come ha detto il DM, come ha già tentato senza successo di fare venerdì sera.
La differenza tra opinione contraria e propaganda anti-russa
Molti filorussi non russi (NRPR) della comunità Alt-Media (AMC) potrebbero aver simpatizzato con le dure critiche di Prigozhin all’operazione speciale dopo le battute d’arresto subite dalla Russia l’anno scorso nelle regioni di Kharkov e Kherson, per non parlare della dura battaglia di Artyomovsk, ma questa non è una scusa per ciò che ha fatto. Prigozhin avrebbe potuto operare nel rispetto della legge per far passare le riforme previste attraverso la campagna mediatica “Secondo Fronte” di Wagner, avviata un mese fa, ma ha scelto la forza.
Alcune élite si stavano già scaldando all’idea di un miglioramento globale della Russia attraverso riforme attese da tempo e attuate gradualmente. Se Prigozhin fosse rimasto fedele alla Costituzione russa, ci sarebbe stata la possibilità concreta di ottenere un sostegno sufficiente per vedere promulgate alcune delle sue proposte.
Purtroppo, però, si è dato alla macchia, probabilmente a causa di due cosiddetti “eventi scatenanti”: il già citato obbligo per tutte le PMC di firmare contratti con il Ministero della Difesa e i recenti segnali del Presidente Putin di essere interessato a risolvere politicamente la guerra per procura se la sicurezza della Russia verrà garantita. Il primo aspetto è già stato toccato, mentre il secondo è stato analizzato a lungo in questo articolo, che cita le sue stesse parole tratte dalle trascrizioni ufficiali del Cremlino di tre eventi rilevanti all’inizio del mese.
Tornando ai NRPR dell’AMC, essi hanno il diritto di non essere d’accordo con l’approccio recentemente adottato dal Presidente Putin nei confronti di questo conflitto, ma diventano nemici della Russia quando mettono in dubbio il patriottismo di coloro che, come lui e il Ministro degli Esteri Lavrov, sono a favore di questa situazione. Prigozhin si è ripetutamente battuto per l’intensificazione delle operazioni speciali del suo Paese, il che è in linea con le opinioni di alcuni suoi compatrioti, ma è tradimento imbracciare le armi contro lo Stato per perseguire questa agenda.
Un doloroso fact-check di un articolo virale dell’Alt-Media
A questo punto è necessario effettuare un doloroso fact-check nei confronti di un popolare influencer di AMC che il mese scorso ha pubblicato un articolo pieno di falsità che, col senno di poi, ha contribuito a fuorviare innumerevoli NRPR sullo stato delle cose in Russia. L’articolo di Pepe Escobar del 12 maggio per la Strategic Culture Foundation, intitolato “Cries and Whispers Along the Russian Watchtowers” (Grida e sussurri lungo le torri di guardia russe), diventato virale dopo essere stato ripubblicato da ZeroHedge, speculava incautamente sulla lealtà dei principali funzionari russi.
Li ha divisi in tre categorie: “il partito della Vittoria; il partito della ‘Pace’ – che il partito della Vittoria descriverebbe come arrendevole – e i neutrali/indecisi”, che con il secondo citato partito della “Pace” che viene inquadrato in modo sfavorevole a causa dell’insinuazione che voglia che la Russia si “arrenda” all’Occidente. È ormai ovvio, come si è detto nei paragrafi precedenti, che il Presidente Putin, Lavrov e molti altri alti funzionari possono essere inclusi in questa ignobile categoria, con tutto ciò che Escobar ha minacciosamente lasciato intendere.
All’epoca, la sua categorizzazione dell’élite russa era già estremamente scandalosa, dopo che aveva messo in dubbio il patriottismo del direttore dell’FSB Bortnikov, collocandolo nella categoria “neutrale/indeciso”, per poi descrivere il massimo funzionario della sicurezza interna russa come un “particolare pomo della discordia”. Questo è servito a screditare l’uomo che è responsabile della sicurezza di oltre 145 milioni di persone, insinuando che potrebbe sostenere la “Pace”, che Escobar ha già scritto essere associata alla “resa” ai nemici della Russia.
Le conseguenze sul soft power di una speculazione sconsiderata
Molti NRPR dell’AMC guardano a questo influencer per avere indicazioni sulla Russia, soprattutto dopo che è stato accolto dall’élite del Paese durante i suoi ultimi due viaggi, il che ha fatto pensare che sia la cosiddetta “voce degli addetti ai lavori russi”. Escobar ha rafforzato questa falsa impressione facendo riferimento alle sue presunte “fonti” in altri articoli e post sui social media. Di conseguenza, molte persone ben intenzionate ma ingenue hanno erroneamente scambiato le sue speculazioni sui funzionari russi come fatti, anche su Bortnikov.
Se non fosse stato per il tentativo di colpo di stato di Prigozhin, le parole di Escobar non sarebbero state smascherate come se fossero solo la sua opinione personale, ma avrebbero continuato a essere considerate da molti come se riflettessero le opinioni degli “addetti ai lavori russi”, dopo che questi ultimi erano arrivati a considerarlo come la loro “voce”, di cui lui coltivava falsamente l’impressione. L’accusa dell’FSB al capo di Wagner di aver pugnalato la Russia alle spalle e la successiva descrizione del presidente Putin delle sue azioni come tradimento dimostrano che Bortnikov e il leader russo sono dalla stessa parte.
Come si può notare, la collocazione del direttore dell’FSB nella categoria “neutrale/indeciso”, che secondo Escobar equivale a “arrendersi” ai nemici della Russia, e la descrizione del patriottismo di Bortnikov come un “particolare pomo della discordia” non potevano essere più lontane dalla verità. Il discredito di questo influencer dell’AMC nei confronti del massimo funzionario della sicurezza interna della Russia ha finito per fuorviare innumerevoli NRPR nel momento più delicato della storia politica interna della Russia dopo la crisi costituzionale del 1993.
Conclusioni
Senza un mea culpa formale che metta inequivocabilmente le cose in chiaro su questa questione e senza che si assuma la piena responsabilità delle conseguenze della sua incauta speculazione, non sarebbe sorprendente se Escobar non venisse riaccolto in Russia dopo che tutto si sarà sistemato. Qualunque siano state le sue intenzioni nello scrivere ciò che ha fatto ha inflitto un danno enorme agli interessi nazionali oggettivi della Russia e deve quindi scusarsi.
Coloro che, come il Presidente Putin, Lavrov e altri importanti funzionari, sono interessati a risolvere politicamente la guerra per procura tra la NATO e la Russia, garantendo gli interessi di sicurezza del loro Paese, non avrebbero mai dovuto essere associati alla “resa all’Occidente”.
Ciò che ha fatto il capo del Wagner è inaccettabile, così come lo è stata la distorsione da parte di Escobar della percezione dei NRPR sul patriottismo di coloro che esplorano una soluzione politica a questa guerra per procura invece di un’ulteriore escalation. Nessuno nell’AMC dovrebbe essere indotto a sostenere il tentativo di colpo di stato di Prigozhin. Lo Stato russo è unito e tutti i tentativi di dividerlo, con la forza o con speculazioni avventate, falliranno. Il destino di Prigozhin è segnato, ma la reputazione di Escobar può ancora essere salvata se si pente e fa ammenda.
(Andrew Korybko’s Newsletter)
DICHIARAZIONE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI DELLA FEDERAZIONE RUSSA SULL’ATTUALE SITUAZIONE POLITICA INTERNA
Il tentativo di insurrezione armata nel nostro Paese ha suscitato forte avversione nella società russa, che sostiene con forza il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Le aspirazioni avventuristiche dei cospiratori mirano essenzialmente a destabilizzare la situazione in Russia, a distruggere la nostra unità e a minare gli sforzi della Federazione Russa per garantire in modo affidabile la sicurezza internazionale. E dunque l’insurrezione fa il gioco dei nemici esterni della Russia.
Mettiamo in guardia i Paesi occidentali da qualsiasi accenno di possibile sfruttamento della situazione interna russa per raggiungere i propri obiettivi russofobi. Tali tentativi sono vani e non troveranno risposta né in Russia né tra le forze politiche di buon senso all’estero. Siamo convinti che nel prossimo futuro la situazione troverà una soluzione degna della saggezza millenaria del popolo e dello Stato russo.
Tutti gli scopi e gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti.
Il nostro Paese continuerà il suo percorso sovrano per garantire la propria sicurezza, difendere i propri valori, rafforzare la propria autorità sulla scena internazionale e costruire un giusto ordine mondiale multipolare.
Apprezziamo la comprensione di questa posizione di principio da parte dei nostri alleati e partner stranieri, che stiamo già sperimentando appieno.
(Ambasciata della Federazione Russa in Italia)