Minima Cardiniana 431/4

Domenica 10 settembre 2023, San Nicola da Tolentino

A MUCH ADO ABOUT TUCCI
Ancora una volta, la commedia degli equivoci. Con polemiche pretestuose, che scoppiano sul nulla e per nulla e si sviluppano demenzialmente con lo scopo unico e ultimo d’intorbidire sistematicamente le acque.
Macerata ha tra i suoi molti vanti quello di aver dato i natali a due grandi personaggi: il gesuita Matteo Ricci e l’antropologo, orientalista Giuseppe Tucci. La giunta comunale maceratese ha promosse per le onoranze a Tucci un comitato il coordinamento del quale è stato affidato ad Adolfo Morganti, che in quanto titolare della Casa Editrice il Cerchio provvederà fra l’altro alle pubblicazioni che in tale occasione verranno edite; i lavori della presidenza del comitato saranno sostenuti da un consiglio scientifico chiamato a garantirne la qualità e a capo del quale è stato chiamato Franco Cardini, uno studioso che di Tucci si è molto occupato anche ricostruendo il lavoro di chi del grande maceratese fu uno dei collaboratori, lo iamatologo e scrittore Fosco Maraini (cfr. l’
Introduzione di Cardini al libro di Maraini Le pietre di Gerusalemme, editrice il Mulino). Tucci e il suo allievo Maraini (al pari di un altro viaggiatore e scrittore di altissimo profilo, Tiziano Terzani) sono stati fra i più incisivi e raffinati creatori dell’idea di “Oriente” che ha circolato nei livelli più alti della cultura italiana dell’ultimo mezzo secolo, distinguendosi dalle volgari o ridicole strumentalizzazioni che sul concetto di “Oriente” si affollano a livello mediatico.
Ma che cosa c’è sotto tutto ciò? Una maldestra, miserabile manovra strumentale a carattere politico.
Il fatto è che Morganti, come editore, ha accettato di pubblicare il celebre e discusso libro del generale Vannacci,
Il Mondo al contrario, che proprio ieri, durante il festival-convegno-spettacolo organizzato a Roma da “Il Fatto quotidiano”, uno scienziato della politica del calibro di Marco Tarchi ha definito “un perfetto manifesto del populismo”: non nel senso che il libro sia perfetto in sé, ma in quello secondo il quale è quell’irreprensibile elenco dei sentimenti e dei luoghi comuni incarnati dal populismo stesso, dello studio del quale Tarchi è uno dei massimi specialisti nel nostro paese. Va aggiunto che nel prossimo numero della rivista mensile “Diorama letterario”, dimesso nella forma e prezioso nei contenuti, Tarchi analizzerà partitamente il volume di Vannacci.
Comunque, Morganti come editore è libero di pubblicare quello che vuole; e le scelte della sua Casa Editrice non hanno nulla a che fare con l’iniziativa tesa a valorizzare la figura di Giuseppe Tucci; quanto a Cardini, si è visto tirare per i capelli nella mischia in quanto a sua volta autore pubblicato dalla casa Editrice di Morganti (nonché da altri editori, quali Laterza, Il Mulino, Giunti, Mondadori, Marsilio eccetera): e, dal momento che Cardini si è a suo tempo in altra sede espresso in modo molto critico nei confronti del libro di Vannacci, gli si è chiesto di prendere le distanze dal comitato presieduto da chi di Vannacci è l’editore. Fischi per fiaschi e lucciole per lanterne. In tal modo, fra l’altro, si sono sovrapposte le figure dell’editore e coordinatore di comitato esecutivo Morganti e dello studioso e presidente di consiglio scientifico Cardini, creando un ircocervo Morgini o Cardanti che nella realtà non esiste.
È con queste trovate teratologiche da “Bestiari medievali” che, in un momento tanto denso di gravi problemi nazionali e internazionali, l’opinione pubblica viene disinformata dai politici e dai
media.

IL PROGETTO SU TUCCI. LA VERSIONE DI CARDINI “POLEMICHE STERILI, MORGANTI FA IL SUO LAVORO”

di Chiara Gabrielli
Lo storico è presidente del comitato scientifico sul grande orientalista. “Adolfo fa l’editore, non può essere giudicato per le idee di Vannacci. La cosa vergognosa è che Tucci non sia stato ancora valorizzato”.
“Non c’entro nulla con Vannacci e non voglio entrarci. Conosco Adolfo Morganti, è una persona onesta. Giudicare una persona da ciò che pubblica è pura follia. Che importanza ha? Può pubblicare quello che vuole, che sia il Mein Kampf o Topolino, ma di certo questo non riguarda il nostro lavoro comune al progetto sull’Oriente. Non ho pensato nemmeno un attimo di sfilarmi dal progetto, e per un motivo come questo, poi. Tucci merita di essere valorizzato, anzi è vergognoso che non sia stato fatto finora. Quindi, lasciateci lavorare, basta polemiche vuote e sterili”. Parola di Franco Cardini, medievista e storico di fama internazionale, presidente del comitato scientifico per il progetto ‘Le Marche e L’Oriente’, guidato da Adolfo Morganti. Morganti è ora l’editore, con la sua casa editrice di Rimini Il Cerchio, de “Il Mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci: travolto da critiche in serie per un testo giudicato dai contenuti omofobi, razzisti, sessisti e negazionisti, il generale è stato destituito dal comando dell’Istituto geografico militare. “Non si può giudicare un editore da ciò che pubblica – sottolinea Cardini –, con questo discorso dovremmo giudicarli tutti. C’è chi pubblica Marx, c’è chi pubblica Hitler. E quindi? Un editore va giudicato semmai per la qualità del suo lavoro”.
“A un editore non si devono chiedere prove di ortodossia politica. Ora, detto ciò, è a tutti noto che Vannacci ha ricevuto critiche bipartisan, è stato preso a pesci in faccia un po’ da tutti, e mi pare che come autore si commenti da sé – nota Cardini –. Le opinioni di Vannacci, a mio avviso, sono sballate, alcune anche ridicole, come quando dice che vanno spianate le foreste per asfaltare e fare spazio al progresso. Per non parlare di altre idee aberranti, come quelle sui migranti. Morganti forse pensa di aver fatto uno scoop a pubblicare Vannacci. Non lo so: ma so che questo non mi interessa e nulla c’entra con il progetto che porteremo avanti insieme”. Alla notizia che Morganti pubblicherà il libro di Vannacci è esplosa la polemica in città, l’opposizione è insorta: il consigliere Narciso Ricotta (Pd) parla di “errore gravissimo” e dice che “Tucci e Macerata meritano di essere valorizzati da persone diverse”, mentre il consigliere David Miliozzi (Macerata Insieme) sostiene che “l’amministrazione sceglie gli amici degli amici, senza guardare la qualità”. Dall’altra parte, il centrodestra difende Morganti e parla di “tentativo sconsolante della sinistra di intorbidare le acque”. Il professor Cardini non ci va giù leggero: “Davvero ci sono state polemiche per questo? Ho una grandissima stima dei marchigiani quindi fingerò di non aver sentito, altrimenti perdono punti ai miei occhi e non voglio che accada. Io non mi immischio su come i maceratesi fanno i vincisgrassi e loro non mi dicano come dobbiamo svolgere il nostro lavoro. E se qualcuno ha dei dubbi su di me (professore emerito a Parigi e prima all’Università di Firenze), o sulle mie qualifiche, può tranquillamente andarsi a vedere la mia bibliografia”.
Riguardo Giuseppe Tucci, Cardini giudica “vergognoso che non sia stato ancora valorizzato adeguatamente Tucci-lo scienziato. Su Tucci-l’uomo si potrebbe aprire un capitolo lunghissimo, sul fatto che fosse fascista o meno. Ma, al di là delle idee, basta leggere quanto scriveva a proposito della necessità di sostenere un movimento di liberazione dell’Africa e di risarcire Asia e Africa per i danni del colonialismo. Se questo è fascismo, allora sono fascista anch’io”.
(Il Resto del Carlino, 7 settembre 2023)