Minima Cardiniana 431/7

Domenica 10 settembre 2023, San Nicola da Tolentino

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DONNE SCRITTRICI NEL MEDIOEVO

Scrittrici del Medioevo. Un’antologia, a cura di Elisabetta Bartoli, Donatella Manzoli e Natascia Tonelli, Roma, Carocci, 2023, pp. 401, euri 39.

Diciamolo subito. Questo libro metterà in crisi un sacco di gente: e parlo di studiosi noti e affermati. Non che tutto quel che vi è contenuto fosse ignoto e sia, criticamente parlando, nuovo e originale (la serietà e la correttezza delle tre cocuratrici è fuori discussione: ne fanno del resto fede le ricche note a piè di pagina e la generosa, preziosa bibliografia estesa per ben 60 pagine).
Elisabetta Bartoli e Natascia Tonelli lavorano nell’Università di Siena; Donatella Manzoli alla Sapienza di Roma; e sono ben note studiose specialiste nell’àmbito filologico-letterario tanto latino quanto volgare. Esse hanno saputo riunire e coordinare un team davvero prestigioso di ben venti studiose per la più parte se ho ben visto giovani, ma con qualche star della ricerca scientifica quali – ne cito due sole: ma temo di far torto a qualcuna che per brevità qui taccio – Antonella Degl’Innocenti e Michela Pereira. Il “motore” che ha avviato questa a dir poco fortunata “antologia” (ma il definirla in tal modo è riduttivo…) è il centro di studi Medio-Eva, il primo convegno di studi organizzato dal quale – dal titolo Genere e generi. Scritture di donne nell’Europa medievale – è in corso di stampa presso Champion: il che agli addetti ai lavori dirà senza dubbio più di qualcosa. Quanto al contenuto, come poc’anzi accennavo, ce n’è più che abbastanza da modificare molte prospettive, sbastigliare parecchi luoghi comuni e soprattutto far vergognare per qualche passato giudizio con leggerezza espresso più di un ricercatore. Ed, ebbene sì, mi ci metto anch’io.
Va subito detto fra l’altro che il titolo, limpidamente onesto, non rende tuttavia piena giustizia al contenuto. Si è di fronte ad alcune decine di passi estratti da opere di vario genere – storico, narrativo, trattatistico, poetico, agiografico, epistolografico, giuridico, gnomico, devozionale, ascetico-mistico – redatte in generale fra VIII e XV secolo, ma che non tutte sono “medievali”. Questa, intendiamoci, non è affatto una critica negativa o limitativa. Il fatto è che, data la natura esclusivamente occidentale della denominazione, tutt’altro che solo cronologica, del cosiddetto “medioevo” (espressione inapplicabile se non in senso metaforico a culture diverse da quella propriamente “nostra”), autrici appartenenti al mondo greco-bizantino o arabo-musulmano – un discorso in parte diverso si potrebbe forse azzardare per quello ebraico della diaspora euro-occidentale – non possono propriamente esser definite “medievali”: In tempi come i nostri l’appropriazione da parte dell’Occidente di periodi storici, e a fortiori di altro, non può più esser guardata con distrazione o con indulgenza.
Dopo un’Introduzione da leggersi con attenzione speciale in quanto è un vero e proprio sistematico vademecum per la lettura, il materiale (i singoli passi componenti il quale sono sistematicamente preceduti da una nota critica) è ripartito in sei sezioni: L’educazione, Il sé e il mondo, La maternità, L’amore, Il corpo e il sesso, La mistica e il sacro. Già nella e fin dalla ripartizione, la strategia sistematica proposta dalle curatrici è limpida e rigorosa: il che valorizza la scelta dei passi scelti. Siamo in altri termini dinanzi a uno strumento di lavoro ideale sia per la ricerca e l’aggiornamento, sia per l’attività didattica a vari livelli.
Quanto al contenuto, accanto alle autrici “classiche” e più note – potevano mai mancare Anna Comnena, Rosvita di Gandersheim, Eloisa, Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Alessandra Macinghi Strozzi? –, alcune lasceranno davvero meravigliati e magari disorientati i lettori anche di una certa esperienza: e parliamo soprattutto delle scrittrici arabofone, in alcuni temi e in alcune espressioni delle quali v’è abbastanza per mandar all’aria il castello di carte montato da troppe malevole, superficiali o perfide “interpretazioni” recenti e soprattutto recentissime della cultura musulmana. Leggere per credere; e, dopo aver letto, meditare.
Franco Cardini