Minima Cardiniana 444/4

Domenica 10 dicembre 2023, II Domenica di Avvento

LA GUERRA E I BAMBINI
INFANZIA E ADOLESCENZA: IL RAPPORTO UNICEF
Per la Giornata mondiale lanciato il brief “Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate”.
L’Unicef Italia quest’anno ha dedicato idealmente la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre) al diritto alla pace e ha lanciato il brief “Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate”, con un focus su Palestina e Israele, Haiti, Siria, Sudan, Ucraina e Yemen.
In tutto il mondo, “gli attacchi ai bambini continuano senza sosta: più di 400 milioni di bambini vivono in aree di conflitto”. Secondo le Nazioni Unite, tra il 2005 e il 2022, “almeno 120.000 bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre nel mondo, una media di quasi 20 al giorno. I conflitti sono responsabili dell’80% di tutti i bisogni umanitari e stanno interrompendo l’accesso ai beni di prima necessità, come il cibo e l’acqua, e stanno costringendo le persone alla povertà estrema”.

Palestina e Israele
“Dal 7 ottobre al 15 novembre, secondo le notizie che ci arrivano, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 4.609 bambini e feriti oltre 9.000. In Israele, sono stati uccisi 33 bambini. Le donne e i bambini rappresentano due terzi delle morti segnalate”.
“Anche la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, continua a subire un aumento della violenza: 45 bambini sarebbero stati uccisi. A Gaza, almeno 1.500 bambini risultano dispersi e si presume che siano sotto le macerie. Le autorità militari israeliane hanno dichiarato che almeno 30 bambini sono attualmente tenuti prigionieri a Gaza. Quasi 1,5 milioni di persone sono sfollate, di cui circa la metà sono bambini, stanno lottando per accedere all’acqua potabile e vivono in condizioni igieniche terribili. Il rischio di malattie trasmesse dall’acqua e di altre malattie aumenta di giorno in giorno e minaccia soprattutto i bambini”.

Haiti
“Haiti è alle prese con una complessa storia di povertà, instabilità politica e rischi naturali e ha continuato ad affrontare crescenti sfide umanitarie nella prima metà del 2023. È stato stimato che 2 milioni di persone, compresi 1,6 milioni di donne e bambini, vivono in aree sotto il controllo di gruppi armati. I bambini vengono feriti o uccisi in scontri a fuoco, alcuni persino mentre vanno a scuola. Altri vengono reclutati forzatamente o si stanno unendo ai gruppi armati per pura disperazione. Le comunità sono terrorizzate e le donne e le ragazze vengono prese di mira, con livelli estremi di violenza di genere e sessuale.
Quest’anno fino al 30 settembre, secondo l’OHCHR, sono stati registrati 5.599 casi di violenza legati a gruppi armati, tra cui 3.156 uccisioni. Questi numeri sono in netto aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I rapimenti a scopo di riscatto sono saliti alle stelle, mentre studenti, insegnanti e operatori sanitari subiscono minacce quotidiane. Di conseguenza, i lavoratori qualificati stanno cercando di fuggire dalle loro comunità e persino dal Paese”.

Siria
“I bambini della Repubblica Araba Siriana continuano ad affrontare una delle emergenze più complesse al mondo. Dopo 12 anni di conflitto e i devastanti terremoti di quest’anno, più di due terzi della popolazione ha bisogno di assistenza a causa del peggioramento della crisi economica, delle continue ostilità localizzate, degli sfollamenti di massa, delle infrastrutture pubbliche devastate e degli effetti dei terremoti. Oltre la metà degli sfollati si trova nella Siria nordoccidentale. Il 90% delle famiglie vive in povertà e il 55% è in condizioni di insicurezza alimentare.
Secondo i dati delle Nazioni Unite dall’inizio del conflitto, circa 13.000 bambini in Siria sono stati uccisi o feriti”

Sudan
“A oltre 200 giorni dall’inizio del conflitto, la guerra in Sudan sta mettendo seriamente a rischio la salute e il benessere dei 24 milioni di bambini sudanesi. Il Sudan sta affrontando la più grande crisi di bambini sfollati al mondo, con un numero record di 3 milioni di bambini in fuga a causa di diffuse violenze. Oltre 4,4 milioni di persone sono sfollate e altri 1,2 milioni sono fuggite oltre i confini dal 15 aprile 2023. Le denunce di violenze sessuali legate al conflitto, compresi gli stupri, sono state dilaganti e, con l’intensificarsi dei combattimenti nelle ultime settimane, la preoccupazione reale è che le violazioni dei diritti dei bambini continuino ad aumentare”.

Ucraina
“Per il quotidiano impatto della guerra in Ucraina, la vita dei bambini ucraini è a rischio, che siano intrappolati o sfollati nel paese o in fuga e rifugiati in quelli di arrivo. All’8 ottobre, più di 1.750 bambini avevano perso la vita o riportato ferite, di cui oltre 560 bambini uccisi e quasi 1.200 feriti, soprattutto a causa dei bombardamenti. Queste sono solo le segnalazioni che le Nazioni Unite sono state in grado di verificare – il vero numero delle vittime fra i bambini è probabilmente molto più alto. Quasi due terzi dei bambini sono stati costretti a fuggire dalle loro case. Alcuni sono da soli, aumentando la loro esposizione ad abusi, rapimenti, sfruttamento sessuale e tratta di esseri umani. 10,9 milioni le persone in fuga – 5,1 milioni di sfollati interni e 5,8 milioni di rifugiati. Quasi 2,3 milioni di bambini hanno bisogno di aiuto nei paesi che ospitano rifugiati. Insieme ai 4,1 milioni di bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria nel paese, il totale di bambini è di 6,4 milioni. L’Ucraina è tra i Paesi più contaminati dalle mine: circa il 30% del suo territorio è potenzialmente pericoloso a causa di oggetti esplosivi”.

Yemen
“La crisi umanitaria in Yemen deriva da una convergenza devastante di diversi fattori: 8 anni di conflitto feroce, economia al collasso e un sistema di sostegno sociale paralizzato che colpisce i servizi essenziali. Il conflitto ha anche aggravato l’emergenza malnutrizione. Tra marzo 2015 e novembre 2022, le Nazioni Unite hanno verificato che oltre 11.000 bambini sono stati uccisi o gravemente feriti. Oltre 4.000 bambini sono stati reclutati e utilizzati dalle parti in conflitto e si sono verificati oltre 900 attacchi e uso militare di strutture scolastiche e sanitarie, che ostacolano la realizzazione dei diritti fondamentali dei bambini a un accesso sicuro e adeguato alla salute e all’istruzione. Poiché questi sono solo i numeri accertati, è probabile che il bilancio reale sia molto più alto. La situazione per i bambini sfollati interni continua a rappresentare una grande preoccupazione. Oltre 2,3 milioni di bambini vivono ancora in campi per sfollati dove il loro accesso a servizi di base sanitari, nutrizionali, per l’istruzione, la protezione, idrici e igienici rimane inadeguato”.