Minima Cardiniana 450/6

Domenica 14 gennaio 2024
II Domenica del Tempo Ordinario; San Felice di Nola, San Nino

LA CENSURA SULL’ENCICLOPEDIA “LIBERA”
RIMOSSA LA PAGINA WIKIPEDIA DI FRANCESCO BENOZZO
L’enciclopedia “libera” Wikipedia ha rimosso nei giorni scorsi la voce enciclopedica su Francesco Benozzo, che esisteva da oltre 15 anni e conteneva informazioni sulla sua attività accademica, poetica e musicale. La questione lascia molto perplessi, dal momento che la pagina in questione non faceva riferimento ad alcuna polemica del poeta-professore dell’Ateneo bolognese, né alle sue note prese di posizione ferme e autonome contro il sistema (quello che egli chiama spesso “dispositivo di soggiogamento”).
Si trattava, come tutte le pagine Wikipedia, di una pagina con informazioni varie sulla molteplice attività dell’autore, con note di riferimento sulle fonti e senza altre implicazioni.
Mentre è abbastanza frequente che pagine di Wikipedia siano state cancellate in stati come la Cina, la Birmania, l’Iran o il Venezuela, sono estremamente rari i casi in cui Wikipedia italiana è intervenuta, nel corso della sua storia, per rimuovere una pagina esistente, specialmente se si tratta – come nel caso in questione – di un personaggio pubblico di fama internazionale, di un candidato al Nobel, di un professore autore di oltre 800 pubblicazioni e di un musicista con 16 album pubblicati in Italia e all’estero. Tra i casi di pagine rimosse di recente in Italia ci sono quelli del professore Alessandro Orsini, del blogger Salvatore Aranzulla e dell’emittente televisiva Byoblu.
Anche se le giustificazioni addotte in merito ai casi di cancellazione di pagine dai gestori dell’enciclopedia libera con sede legale a San Francisco (la Wikimedia Foundation) sono sempre di tipo tecnico (con riferimenti assai fumosi a criteri di enciclopedismo, a violazione di regole redazionali ecc.), è logico ritenere che, in questi casi di censura, accomunati tutti da una “scomodità” e un non allineamento dei soggetti coinvolti ed epurati, ci sia un intervento di autorità dall’esterno. Nel caso di Francesco Benozzo, viene spontaneo pensare che le sue posizioni pubbliche contro il mondo accademico (tra le più recenti, una sua lettera ai colleghi in merito al suicidio dello studente dell’Università Federico II di Napoli https://www.lapressa.it/articoli/parola_d_autore/suicidio-studente-universitario-a-napoli-mi-vergogno-dessere-docente e la sua risposta pubblica e polemica agli auguri natalizi del Rettore dell’Università di Bologna https://www.lapressa.it/articoli/politica/benozzo-caro-rettore-quante-dimenticanze-nella-sua-lettera ) possano avere a che fare con questo grave evento di censura. Benozzo è stato, come noto, uno dei soli due professori universitari su 70.000 sospesi dal lavoro e dallo stipendio per avere rifiutato di esibire un green pass per entrare sul posto di lavoro. Dopo il rientro all’Università non sono mancate e non mancano azioni di mobbing nei suoi confronti, che egli ha sempre denunciato pubblicamente (ma non legalmente, fedele al suo credo anarchico).
La rimozione di una pagina Wikipedia su un personaggio pubblico è qualcosa di estremamente grave, ma il professore, interpellato sull’argomento, ha addirittura ringraziato in questo caso i propri censori: “Ho avuto notizia”, ha dichiarato sulla sua fanpage Facebook, “che la voce di Wikipedia dedicata a me è stata rimossa. Per me è un grande sollievo e in questo caso ringrazio di cuore la censura: vivere con una voce di Wikipedia pubblicata – e tra l’altro scritta molto male – era per me come convivere con il mio necrologio”.