Minima Cardiniana 469/2

Domenica 26 maggio 2024, Santissima Trinità

FINE DI UNA CIVILTA?
IL TRAMONTO ROSSO SANGUE DELL’OCCIDENTE
di Manlio Dinucci
L’Occidente respinge con rabbia la Russia e la spinge tra le braccia della Cina. I due Stati, culturalmente molto distanti, condividono tuttavia la stessa esperienza dell’avversario. Entrambi soffrono, o hanno sofferto, del Divide et impera.
Il Presidente Vladimir Putin, su invito del Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, ha effettuato una visita di Stato in Cina. Non è un atto formale, ma un ulteriore passo nel rafforzamento delle relazioni economiche, politiche e militari tra i due Paesi. La Cina produce un terzo dei prodotti manifatturieri mondiali, più di Stati Uniti, Germania, Giappone, Corea del Sud e Gran Bretagna messi insieme. La Russia – dopo che è stato spezzato con un sabotaggio militare USA-NATO il maggiore gasdotto, il Nord Stream, che trasportava il suo gas in Europa, ed è stata sottoposta a sanzioni da parte della UE – sta fornendo sempre più gas e petrolio alla Cina e importa da questa i prodotti industriali che prima importava dall’Europa.
Il rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi si inserisce in quello dei BRICS: questa organizzazione intergovernativa – formata da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – si è estesa a Arabia Saudita, Iran, Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti. Diversi altri Paesi vogliono entrare in questa organizzazione internazionale, presieduta quest’anno dalla Russia, che mira a creare un ordine mondiale multipolare alternativo a quello unipolare dell’Occidente.
Per mantenere a tutti i costi il predominio in un mondo che cambia, l’Occidente ricorre alla guerra in uno scenario che va dall’Europa al Medioriente e all’Asia Orientale. Nel discorso alla Parata del 9 Maggio per il 79° Anniversario della Vittoria della Grande Guerra Patriottica del 1941-1945 contro la Germania nazista, il Presidente Putin così descrive questo scenario: “Nutrire sentimenti revanscisti, farsi beffa della Storia e cercare di giustificare gli attuali seguaci del nazismo fa parte di quella che è la politica comune delle élite occidentali per alimentare i conflitti regionali, le lotte interetniche e interreligiose e per contenere i centri sovrani e indipendenti dello sviluppo globale”.
(Rete Voltaire, 19 maggio 2024)