Minima Cardiniana 469/4

Domenica 26 maggio 2024, Santissima Trinità

L’ADDIO DI TEHERAN A EBRAHIM RAISI
UNA FOLLA OCEANICA PER L’ADDIO AL PRESIDENTE IRANIANO
Ci permettiamo di replicare a una notizia del “Corriere della Sera”, che parlava di “qualche centinaio di persone”. Purtroppo, per il blasonatissimo quotidiano di via Solferino, ci sono video e immagini che dimostrano una presenza sensibilmente più “massiccia”. Con buona pace della “corretta informazione”.
A Teheran, il giorno dell’ultimo saluto al presidente iraniano Ebrahim Raisi, morto il 19 maggio in un incidente in elicottero, erano presenti “milioni di persone”, secondo l’agenzia di stampa Mehr, che ha pubblicato un video dove si vede una folla oceanica attorno al veicolo che trasporta la bara di Raisi e delle altre vittime che si trovavano con lui sull’elicottero: il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo.
Prima del corteo funebre, la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha guidato la preghiera durante la cerimonia all’università della capitale, davanti alle bare delle altre vittime dell’incidente. Numerosi capi di stato e rappresentanti di molti paesi – tra i quali Russia e India – sono arrivati a Teheran per partecipare alla cerimonia di commemorazione per le vittime nella Tehran Summit Hall. Oltre ai rappresentanti di Russia e India, si contano le presenze di Qatar, Pakistan, Turchia, Turkmenistan, Tunisia, Tagikistan, Iraq, Armenia, Azerbaigian, Algeria, Uzbekistan, Kazakistan, Afghanistan e Libano. A condurre la cerimonia il presidente ad interim Mohammad Mokhber e il vice ministro degli Esteri, Ali Bagheri. Era presente anche Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas.
Intanto, continuano le indagini per individuare la possibile causa tecnica dello schianto dell’elicottero che trasportava il presidente Raisi e altre sette persone. Lo ha detto il capo dell’ufficio del presidente, Gholamhossein Esmaili, le cui parole sono arrivate dopo lo scetticismo mostrato da parte di alcuni funzionari, cittadini e media iraniani rispetto alla versione “ufficiale” che lo schianto sia stato dovuto a cattive condizioni meteorologiche e alla nebbia, e dopo il circolare di teorie riguardo a un possibile assassinio del presidente o almeno sull’esistenza di un problema tecnico. “Alcune prove indicano che l’incidente non è avvenuto solo a causa delle condizioni meteorologiche, ma sono implicate altre cause”, ha sottolineato Mohamad Aghamiri, membro del consiglio comunale di Teheran.

Senza dubbio, comunque, l’elicottero di Raisi è stato colpito da un terribile temporale. Un cataclisma d’una forza che non si riscontrava più dal giorno nel quale precipitò, in circostanze analoghe, il nostro indimenticabile Mattei. Soffia davvero forte, il democratico vento dell’Ovest.