Domenica 30 giugno 2024
Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma
QUANDO IL TORMENTONE STRUMENTALE STUFA: SIAMO ANCORA AI RAGAZZINI NEOFASCISTI
INTERVISTA DI EDOARDO SIRIGNANO A MARCO TARCHI
SINISTRA OSSESSIONATA DAL FASCISMO. CON GLI SLOGAN COPRE IL VUOTO DI IDEE
Il politologo e docente dell’Università di Firenze commenta l’inchiesta di Fanpage.
“Il tempo che la sinistra spreca in slogan andrebbe impiegato per spiegare progetti alternativi. Sempre che esistano. L’impressione che oggi dà a molti, anche non ostili, è di far polemica sul passato per coprire una scarsità di idee sul presente e sul futuro”. A dirlo Marco Tarchi, politologo e docente universitario presso l’Università degli Studi di Firenze.
Fanpage presenta l’ennesima inchiesta sulla gioventù meloniana. Fa bene la sinistra a continuare ad attaccare la premier sul fascismo?
Io penso di no (dal suo punto di vista), ma una certa sinistra radicale forse non è in grado di fare altro, paralizzata da una paranoia che sta raggiungendo vette sconcertanti. Ho appena finito di leggere il libro Fascismo mainstream, scritto da uno degli animatori di Fanpage, Valerio Renzi, che è davvero esemplare di questa ossessione. Quanto ai risultati, si vedranno.
Come deve reagire la premier a tali accuse?
Non credo proprio che senta il bisogno di consigli. Se parliamo invece da valutazioni, direi che, alla lunga, tenere atteggiamenti strafottenti nei confronti delle critiche che riceve rischia di stancare. Il suo stile indulge volutamente al populismo e ha un’indubbia efficacia, ma può far pensare, in certi casi, a una mancanza di argomenti più consistenti. Non si vive di soli social.
È possibile che in Italia si continui a parlare sempre e solo di rossi e neri? Così non si aumenta un solo partito, quello dell’astensionismo?
È, probabilmente, uno dei motivi che induce molti delusi da quel che la politica è diventata a tenersi lontani dalle urne, ma certamente non l’unico. Per chi ha una certa età, è sconcertante – e repellente, nel puro senso letterale del termine – constatare come il teatro della politica reciti da decenni più o meno sempre lo stesso copione, e con gli stessi registri retorici.
Cosa ne pensa di chi evoca Piazzale Loreto o mette il presidente del Consiglio a testa in giù?
Che, come ha scritto di recente il filosofo della politica Carlo Galli (a suo tempo deputato del Pd) in un suo bel libro, La destra al potere, quando si lascia muovere dalla detestazione dell’avversario, la sinistra si infila in un vicolo cieco. Certi eccessi, per quanto sgradevoli, sono inevitabili nei cortei studenteschi; quando si manifestano in altre sedi, sono preoccupanti.
Un pericolo è che la sacrosanta battaglia per Gaza sfoci in antisemitismo…
Il rischio c’è, ma sbaglia anche chi utilizza questa accusa per squalificare d’un sol colpo anche critiche legittime verso le politiche dello stato di Israele. Semmai c’è da dire che quando nei cortei si sente gridare, o si legge sui cartelli, uno slogan come “Palestina rossa”, si pensa molto più alla strumentalizzazione di parte di un dramma che all’effettiva solidarietà con un popolo martoriato.
Perché in Europa provano a non dar peso all’unica maggioranza uscita vincente dalle ultime Europee?
Perché in realtà quella maggioranza non c’è. Sottraendo i parlamentari socialisti e aggiungendo quelli delle destre, e specificamente dei conservatori, il conto non tornerebbe. E, come è noto, sul versante di destra le spaccature e le divergenze sono palesi: dopo la frettolosa cacciata della AfD tedesca da Identità e Democrazia, i gruppi saranno ben tre. E tutt’altro che compatti al loro interno, come d’altronde accade anche a Ppe e socialisti. Lo stallo è inevitabile.
(Il Tempo, 27 giugno 2024)