Minima Cardiniana 479/2

Domenica 15 settembre 2024, B.V. Maria Addolorata

CRONOLOGIA LITURGICA
Peccato che oggi non sia ieri. Peccato anche perché noi siamo ordinariamente piuttosto attenti agli eventi ecclesiali e liturgici. Se oggi fosse ieri, potremmo riaprire questa nuova stagione di colloqui nel segno di una grande festa della Chiesa: l’Esaltazione della Santa Croce, che celebra l’inventio della Croce sulla quale fu appeso Nostro Signore. Lo racconta Ambrogio da Milano nell’orazione funebre in onore dell’imperatore Teodosio; e lo ripete quel prezioso, mirabile tesoro liturgico e calendariale che è la duecentesca Legenda Aurea di Giacomo da Varazze, domenicano e arcivescovo di Genova. Rileggetela, quella pagina: le avventure di sant’Elena imperatrice, madre di Costantino e archeologa davanti alla quale Indiana Jones diventa un povero tombarolo di Tarquinia, sono affascinanti: partita ottantenne da Costantinopoli, riuscì romanzescamente a rintracciare, nella Gerusalemme che Tito prima e Adriano poi avevano distrutto e ch’era diventata una città coloniale romana in Giudea, Aelia Capitolina, le reliquie della Santa Croce e anche di quelle dei due “ladroni” crocifissi insieme col Salvatore. Ricordate l’affresco di Piero della Francesca nell’aretina basilica di San Francesco?
Quest’anno, poi, la ricorrenza ha rivestito un significato particolare: il 14 settembre 2024 è stato l’ottavo centenario dell’impressione delle stigmate sulle carni di frate Francesco. Segnalo agli interessati che ieri la ricorrenza è stata celebrata dal “Corriere della Sera” con la riedizione in omaggio per i suoi lettori del mio lavoro bibliografico, Francesco d’Assisi (Mondadori), vecchio di qualche anno ma in edizione riveduta, aggiornata e corretta.
Per dovere di correttezza, debbo segnalare che ci sarebbero state opere di maggior pregio e di miglior qualità da offrire ai lettori sull’argomento. Cito a puro titolo esemplificativo le monografie di Chiara Frugoni, di André Vauchez, di Grado Giovanni Merlo: per limitarmi ad alcuni degli studi più recenti; e per tacere i “classici”, quali Sabatier, Joergensen, Manselli, Miccoli, Le Goff, Accrocca ed altri; a parte una schiera di ricercatori di più giovane generazione, che qui sarebbe bello ma lungo adeguatamente presentare. Di tutto ciò, è evidente che al “Corriere della Sera” si era ben edotti. Ma si è forse voluto offrire una lettura forse più semplice al fine di favorire quel pubblico magari colto, ma non specialista. Di solito, prodotti come quello che qui si presenta sono qualificati come “alta divulgazione”: una formula ambigua, sovente malintesa; che tuttavia nella sua accezione più qualificata indica opere redate da specialisti i quali però scelgono nella fattispecie un registro narrativo-problematico più semplice di quello usato nella letteratura specificamente scientifica; e ciò al fine di fornire sul soggetto prescelto una problematica di sicuro impianto scientifico ma esposta in termini il più possibile lineari in modo da soddisfare chi preferisce limitarsi all’essenziale ma, allo stesso tempo, fornire una serie di indicazioni e di sollecitazioni a quanti volessero approfondire la materia. In questo senso, la da molti deprecata “divulgazione” è un servizio sociale di alto livello.