INFORMAZIONE BIBLIOGRAFICA
Sarà nelle librerie a partire dalla prossima settimana il romanzo storico di Franco Cardini e Marina Montesano L’Uomo dalla barba blu. Gilles de Rais e Giovanna d’Arco nel labirinto delle menzogne e delle verità, Firenze-Milano, Giunti, 2020, pp. 367, euri 18. Il libro propone in forma romanzesca un’ipotesi “fuori dal coro” a proposito di Gilles de Rais, gran signore bretone-vandeano del XV secolo, luogotenente di Giovanna d’Arco, arso sul rogo a Nantes nel 1440 alla fine di un processo inquisitoriale che lo aveva condannato come eretico, mago, sodomita e assassino. La figura di Gilles de Rais ispirò due secoli più tardi il novelliere del Re Sole, Charles Perrault, per la celebre paurosa fiaba di Barbablu.
Il sire di Rais è stato da mezzo millennio il protagonista di una “leggenda nera” a fosche tinte, nelle quali entravano evocazioni demoniache, magia nera, alchimia, infanticidi rituali. I due autori hanno riesaminato le carte processuali insieme con numerosi documenti dell’epoca e, alla rigorosa luce delle fonti, si sono posti una serie di problemi incentrati sulla “ragione politica” e sulla lotta per il potere del tempo. Lo sfondo è quello gotico e fiabesco dell’Autunno del Medioevo”, caro al grande Johan Huizinga.
Gli Autori e l’Editore tengono concordemente a sottolineare che la scelta della copertina, una riproduzione a colori del “Trionfo della morte” di Peter Bruegel il Vecchio, è del tutto casuale, non è affatto intenzionale e non contiene alcun tentativo di sfruttare a fini propagandistici la Grande Paura scatenatasi attorno al Coronavirus. Quanto alle ipotesi e alle illazioni sulla “coincidenza” e sulla “sincronicità”, le lasciamo volentieri agli psicanalisti.
Intenzionale è invece, da parte degli Autori, l’invito a una riflessione prudente e pacata sui Mostri nella storia. Quando si sbatte un Mostro in prima pagina, spesso lo si fa in quanto si è interessati a nascondere dietro la sua mole spaventosa una quantità di altri mostriciattoli dei quali è scomodo parlare. Così come – ammoniva il vecchio Brecht – quando si marcia schierati contro il Nemico è bene assicurarsi che il Nemico non marci alla nostra testa.